Drammatico e sicuramente inatteso l’epilogo di uno degli eventi più attesi in America, il Burning Man. La location dell’evento, il Deserto del Nevada, è stata investita da una fortissima ondata di maltempo, con piogge torrenziali e tempeste di sabbia.
Un morto e più di 70.000 persone rimaste intrappolate in un mare di fango per giorni: una scena senza precedenti per il leggendario festival americano, che rapidamente si è trasformato in una prova di sopravvivenza per i partecipanti, tra cui numerosi personaggi famosi.
Che cos’è il Burning Man
Non ha niente a che fare con il Coachella: non ci sono ospiti vip, ciascuno può esibirsi, leggere, cantare o fare imitazioni. Fondato nel 1986 a San Francisco, il Burning Man è un raduno annuale, a metà tra una celebrazione della controcultura americana e un ritiro spirituale.
Un festival che dagli anni Novanta si svolge a Black Rock City, una cittadina sul Deserto di Black Rock nel Nevada che prende vita solo alcuni giorni dell’anno, proprio in occasione del raduno che si svolge tra la fine agosto e l’inizio settembre. La città nel deserto diventa un luogo di arte, musica, un ritrovo per tantissime persone che danno vita al festival più eccentrico, colorato e senza limiti del Paese, che culmina con il falò di un fantoccio di legno gigante (da qui il nome).
Niente soldi, niente cellulari (è sconsigliato postare foto sui social: si perderebbe l’atmosfera di libertà che la manifestazione vuole comunicare), nessuna costrizione sociale, non serve nulla se non attrezzatura da campeggio. Le richieste provenienti da tutto il mondo per partecipare all’evento sono tantissime: i biglietti, circa 80 mila, hanno un costo di 425 dollari e vengono assegnati tramite una lotteria che si svolge tra febbraio e marzo.
Il Burning Man dura otto giorni e termina solitamente il primo lunedì di settembre, quando in America si celebra il Labour Day. Quest’anno l’evento, previsto dal 28 agosto al 4 settembre, si è concluso inaspettatamente in anticipo e nel disagio più totale.
Che cosa è successo nell’edizione di quest’anno
Intense piogge e tempeste di sabbia si sono abbattute sul deserto di Black Rock venerdì sera, trasformando l’area in una enorme distesa di fango morbido e intrappolando così più di 70.000 partecipanti. La CNN ha diffuso un video della zona colpita, mostrando centinaia di camper, roulotte e tende completamente immerse nel fango, con l’acqua che raggiungeva le caviglie.
Le autorità hanno invitato le persone a conservare le riserve di acqua, cibo e carburante e avviato le indagini per la morte di una persona. Vietati l’accesso e l’uscita di veicoli dall’area del festival, con alcuni partecipanti che hanno percorso a piedi diversi chilometri per raggiungere le strade principali. L’aeroporto di Black Rock City è stato chiuso insieme all’accesso alla città.
Un inatteso e pericoloso epilogo per il celebre festival che tornerà nel 2024, con le date già fissate dal 25 agosto al 2 settembre. In tempo di cambiamento climatico ed eventi atmosferici estremi, il consiglio per i futuri partecipanti è quello di monitorare le previsioni meteo, visto che, anche nel deserto, piove.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).