615 incendi dall’inizio dell’anno: la gestione forestale limita i danni del 50%

da | Ago 7, 2024 | news | 0 commenti

Ogni estate, la questione degli incendi boschivi diventa di primaria importanza. Le alte temperature e il clima secco aumentano il rischio di incendi, rendendo essenziale un’efficace gestione e protezione delle nostre foreste.

Come dimostrano i dati del PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification), gli investimenti nella gestione sostenibile del territorio possono fare la differenza: le aree tutelate subiscono la metà dei danni causati dagli incendi rispetto a quelle non tutelate.

La gestione forestale sostenibile riduce i danni degli incendi boschivi

Secondo il PEFC Italia, i boschi in cui si effettuano investimenti per la gestione del territorio subiscono circa il 50% di danni in meno rispetto ai boschi non tutelati. Inoltre, i boschi certificati PEFC hanno una probabilità di 9 volte inferiore di essere colpiti da incendi rispetto a quelli non certificati.

Queste considerazioni vengono ulteriormente confermate dallo studio Una governance attiva delle aree agro-pastorali, forestali e protette mitiga gli impatti degli incendi boschivi in Italia firmato dai principali attori del settore tra cui Antonio Brunori, Segretario generale PEFC Italia. Lo studio ha preso in esame il periodo tra il 2007 e il 2017, con 48.953 eventi di incendio in tutta Italia per un totale di 999.482 ettari di area bruciata, e ha concluso che gestione attiva, monitoraggio, prevenzione e consapevolezza sono fondamentali per costruire paesaggi resistenti agli incendi.

Secondo il PEFC Italia, il 75% degli incendi dipende dalle azioni dell’uomo, tra accensioni di fuochi non controllati, incendi dolosi e pratiche agricole pericolose. A incidere notevolmente sono anche le condizioni climatiche estreme, con periodi prolungati di siccità e temperature elevate che aumentano la probabilità di incendi. L’abbandono delle aree forestali e la mancanza di gestione del territorio contribuiscono ulteriormente al rischio, perché aumentano il carico di materiale combustibile e riducono l’eterogeneità del paesaggio, rendendo le foreste più vulnerabili agli incendi. Ed ecco perché bisogna agire a livello preventivo.

Gli incendi in Italia nel 2024

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’European Forest Fire Information System (EFFIS), dal 1° gennaio al 30 luglio 2024, in Italia si sono verificati 615 incendi, coprendo una superficie totale di 221 km². Del totale bruciato, 40 km² rappresentano aree boschive, ovvero macchia mediterranea e boschi di leccio (46%), boschi di querce (33%) e aree boschive di conifere (16%). Come sottolinea l’ISPRA, l’andamento degli incendi nel 2024 non si discosta significativamente dalla media del periodo 2006-2023.

Le regioni più colpite

Nel 2024, a registrare incendi boschivi sono state dodici delle venti regioni italiane: Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia rappresentano circa l’85% delle aree totali bruciate a livello nazionale.

La Sicilia è la regione più colpita, con il 45% del totale nazionale di superfici bruciate, seguita da Calabria (20%), Sardegna (10%) e Puglia (10%). La provincia di Agrigento è particolarmente vulnerabile, con 48 km² di superficie percorsa da incendi, di cui solo il 3% sono coperture forestali. A subire danni significativi anche le province di Cosenza (19 km², con il 24% di coperture forestali interessate), Reggio Calabria (15 km², con il 31% di coperture forestali interessate) e Palermo (11 km², con il 4% di coperture forestali interessate).

Tag:

Post correlati