Un’infezione intestinale è un disturbo del tratto gastrointestinale che può essere provocata da batteri, virus o parassiti, spesso contratti tramite cibi o bevande contaminati, magari mal conservati o non correttamente cotti, o per contatto con persone o superfici infette. Questi agenti patogeni possono alterare il normale funzionamento dell’intestino, causando sintomi come diarrea, crampi addominali, nausea e, nei casi più gravi, febbre e disidratazione.
In presenza di un’infezione intestinale, è fondamentale sostenere il corpo attraverso un’alimentazione mirata, che possa aiutare a ridurre l’infiammazione, reintegrare i liquidi persi e favorire una rapida guarigione. Una dieta adeguata non solo allevia i sintomi, ma contribuisce a riequilibrare la flora intestinale compromessa evitando ulteriori complicazioni.
In questo articolo, vedremo quali alimenti possono essere utili per combattere un’infezione intestinale e quali invece dovrebbero essere evitati per prevenire un peggioramento dei sintomi.
Idratazione: il primo passo per il recupero dopo un’infezione intestinale
La diarrea e il vomito, comuni in caso di infezione intestinale, possono portare a una significativa perdita di liquidi e sali minerali. La reidratazione è fondamentale per evitare complicazioni come la disidratazione, che può aggravare il malessere. È consigliato bere frequentemente acqua naturale, possibilmente a piccoli sorsi per evitare di stimolare il vomito. Oltre all’acqua, è possibile consumare anche:
- brodi vegetali leggeri: forniscono liquidi e alcuni minerali come potassio e sodio, senza sovraccaricare il sistema digestivo.
- Bevande con elettroliti: aiutano a reintegrare i sali minerali persi, soprattutto in caso di diarrea prolungata.
- Tisane a base di camomilla o zenzero: utili per calmare i crampi e sostenere una digestione più delicata.
Da evitare invece le bevande zuccherate e quelle contenenti caffeina, poiché possono irritare ulteriormente l’intestino. Anche l’alcol è assolutamente da evitare, poiché può peggiorare la disidratazione.
Alimenti leggeri e facilmente digeribili
Quando si soffre di infezione intestinale, è importante optare per alimenti che non irritino ulteriormente il sistema digestivo. Gli alimenti facilmente digeribili consentono all’intestino di recuperare senza sovraccarichi eccessivi. Ecco una lista di cibi consigliati:
- riso bianco: è povero di fibre e quindi meno irritante per le pareti intestinali.
- Patate lesse: forniscono energia senza essere difficili da digerire.
- Banane: ricche di potassio, aiutano a ristabilire l’equilibrio elettrolitico.
- Pane tostato: facilmente assimilabile, aiuta a fornire carboidrati senza irritare.
Al contrario, è bene evitare:
- cibi grassi o fritti: possono rallentare la digestione e peggiorare i sintomi.
- Cereali integrali e legumi: l’alto contenuto di fibre insolubili può irritare l’intestino e aumentare la produzione di gas.
- Latte e latticini non fermentati: possono essere difficili da digerire, specialmente in caso di intolleranza temporanea al lattosio, spesso causata da infezioni intestinali.
Probiotici e fermentati per il supporto della flora intestinale
Durante un’infezione intestinale, l’assunzione di probiotici può essere utile per ripristinare l’equilibrio del microbiota. I probiotici sono presenti in alimenti fermentati e prodotti specifici:
- yogurt con fermenti lattici attivi: facilita la ripopolazione della flora batterica utile.
- Kefir: una bevanda fermentata ricca di probiotici, spesso più tollerata di altri latticini.
- Crauti e kimchi: verdure fermentate che forniscono batteri benefici per l’intestino.
Tuttavia, è importante introdurre questi alimenti con gradualità, poiché un consumo eccessivo in una fase di infiammazione potrebbe peggiorare i sintomi. È consigliabile iniziare con piccole quantità e osservare la reazione del corpo.
Da evitare invece i probiotici in forma di integratori se non prescritti dal medico, poiché alcuni ceppi potrebbero non essere adatti al tipo di infezione.
Alimenti da evitare quando si ha un’infezione intestinale
Quando si soffre di infezione intestinale, alcuni alimenti possono peggiorare i sintomi, causando ulteriore irritazione o stimolando una digestione più difficile. Ecco un elenco di cibi da evitare:
- cibi piccanti: possono irritare ulteriormente la mucosa intestinale già infiammata.
- Alimenti ad alto contenuto di grassi: rallentano la digestione e aumentano il rischio di nausea.
- Zuccheri raffinati e dolci: possono favorire la fermentazione nell’intestino, causando gonfiore e crampi.
- Bevande gassate: tendono a produrre gas nell’intestino, peggiorando la sensazione di gonfiore e i crampi.
È altrettanto importante evitare alimenti che contengono molti additivi o conservanti, poiché possono risultare più difficili da digerire e aumentare lo stress intestinale. Anche i cibi molto freddi o molto caldi possono irritare l’intestino, quindi è meglio consumare pasti tiepidi o a temperatura ambiente.
Reintroduzione graduale di alimenti solidi
Una volta che i sintomi iniziano a migliorare, è importante reintrodurre gli alimenti solidi gradualmente. Durante il recupero, l’intestino potrebbe essere ancora sensibile, quindi è consigliabile scegliere cibi facili da digerire e aumentare progressivamente la varietà e la complessità degli alimenti. Ecco un esempio di alimenti da reintrodurre:
- pollo bollito o al vapore: fornisce proteine senza sovraccaricare l’intestino.
- Carote cotte: sono facili da digerire e forniscono vitamine importanti come il betacarotene.
- Mele cotte: ricche di pectina, possono contribuire a regolarizzare il transito intestinale.
Nel caso di sintomi persistenti, è bene continuare a evitare cibi ricchi di fibre e latticini, per poi reintrodurli solo quando il sistema digestivo si è completamente stabilizzato.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).