Con il termine delle ferie estive e il rientro negli uffici, non ci sono solo brutte notizie per i lavoratori dipendenti: il bonus in busta paga sta infatti per aumentare. A partire dallo scorso luglio, a causa del taglio del cuneo fiscale, una delle misure sulle quali il governo ha insistito maggiormente e che è entrata in vigore da circa due mesi, è aumentato il valore della riduzione dei contributi al lavoratore dipendente.
Il Decreto Lavoro ha rafforzato il taglio del cuneo per tutta la seconda metà del 2023. L’esonero contributivo raggiungerà il 7% per chi percepisce una retribuzione non superiore a 1.923 euro mensili (25mila annuali con tredicesima) mentre chi intasca fino a 35mila lo avrà al 6%. Vediamo che significano questi numeri a livello pratico.
Bonus lavoratori: come funziona
L’esonero contributivo in busta paga è una misura riconosciuta al lavoratore dipendente in seguito all’aggiornamento dell’articolo 39 del decreto numero 48/2023, divenuto legge lo scorso 29 giugno. La norma interviene sull’esonero che fu introdotto con la legge di bilancio del 2022 e successivamente confermato e incrementato.
Per il primo semestre 2023 il taglio della quota contributiva fu più basso (2% per le retribuzioni più alte e 3% per quelle più basse) mentre ora, in via temporanea ed esclusiva fino al 31 dicembre – almeno fino a contrordine – ambedue le percentuali sono state aumentate, tanto quella per chi percepisce meno quanto quella per chi guadagna meglio.
La circolare INPS numero 7, datata 24 gennaio 2023 e il messaggio 1932 dello scorso 24 maggio hanno fornito le informazioni necessarie al lavoratore relativamente all’aumento della percentuale di sconto. I beneficiari risultano essere tutti i lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati o pubblici, anche non qualificati come imprenditori. Ogni rapporto alle dipendenze di qualcuno (apprendistati compresi) rientra nella definizione. Restano però esclusi i lavoratori domestici.
Per quanto riguarda la tredicesima, a essa non si applica questo taglio dei contributi e l’esonero resta negli stessi valori percentuali previsti fino al 30 giugno.
Di quanto aumentano gli stipendi grazie al bonus lavoratori?
Passiamo dalla teoria alla pratica e vediamo, di fatto, quale aumento possano attendersi i lavoratori. O meglio, proviamo a farlo basandoci sulle stime della Fondazione Studio dei Consulenti del Lavoro, professionisti che hanno fornito alcune simulazioni di calcolo relative al valore del nuovo bonus in busta paga. Le cifre sono indicative per orientarsi su quale aumento ci si potrà attendere fino alla fine dell’anno e vanno confrontate con le buste paga delle mensilità da luglio in avanti.
Le tre fasce di aumento
Il bonus sarà suddiviso in tre scaglioni, contraddistinti dagli importi delle retribuzioni:
- Chi percepisca fino a 2.692 euro riceverà un bonus lavoratori contributivo pari a circa 108 euro mensili, calibrato sia in relazione all’importo erogato sia, di conseguenza, ai contributi dovuti. Non si tratta dunque di una cifra scolpita nella pietra.
- Chi sia retribuito fino a 1.923 euro sarà gratificato con il massimo bonus destinato ai lavoratori (quello pari al 7%) e percepirà una somma aggiuntiva intorno ai 96 euro.
- La fascia comprendente i lavoratori che ricevano ogni mese un salario pari o inferiore ai 1.500 euro può invece contare su un aumento di circa 60 euro, che diventano 75 per chi ha diritto anche all’esonero previsto dalla Legge di Bilancio 2023. La sottofascia di lavoratori stipendiati fino a 1.000 euro godrà infine di una maggiorazione intorno ai 50 euro.
Attenzione alla cumulabilità del bonus lavoratori
Dal punto di vista più strettamente burocratico, il bonus lavoratori non rientra nella categoria degli aiuti di Stato. Che significa? Vuol dire che non occorre attendere il via libera della Commissione Europea nè l’introduzione della misura nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato. È una buona notizia perché ciò rende il bonus lavoratori cumulabile, per tutti i periodi di paga, agli altri esoneri contributivi previsti dalla legislazione vigente.
Tutti i casi di cumulabilità sono esplicitati nel messaggio INPS numero 2924, datato 10 agosto. Il documento specifica come il bonus lavoratori possa essere aggiunto all’incentivo NEET under 30 e all’esonero del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato. Questo bonus, che non riguarda l’argomento di questo approfondimento, è stato introdotto nella Legge di Bilancio 2022, all’articolo 1, comma 137.
Le risorse stanziate per il bonus lavoratori sono ingenti per il 2023, parliamo infatti di 4.064 milioni di euro come specifica l’articolo 39 del decreto Lavoro, mentre si riducono a 992 milioni per l’anno venturo. Ciò implica che dovrà esserci un riallineamento, nel 2024 su questa misura.

Classe 1991, non nasce amante della scrittura. Tutto cambia però quando viene convinto a entrare nella redazione del giornalino d’istituto del liceo: comincia a occuparsi di musica e poi in seguito di sport, attualità, cultura, mondialità e tendenze nel globo, ambiente ed ecologia, globalizzazione digitale. Dall’adolescenza in poi, ha riposto la penna soltanto per sostituirla con una tastiera.
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