Ogni anno in occasione del Corpus Domini, Corpo del Signore, molte località italiane (e non solo) rivestono le proprie strade di variopinti tappeti floreali. Si tratta delle famose infiorate, dilla bellezza effimera quanto splendidi. In origine i fiori venivano sparsi durante la processione, ma nel corso del tempo si è passati alla creazione di elaboratissimi disegni vegetali.
I fiori vengono accuratamente raccolti, selezionati e utilizzati per rivestire le strade destinate ad accogliere il solenne corteo liturgico. Genzano di Roma, Spello, Bolsena sono solo alcune delle località più famose in cui si perpetua questa magnifica tradizione, di cui oggi prendiamo spunto per realizzare un bellissimo quadro con fiori.
Infiorate: origini della tradizione
Il Corpus Domini è una solennità che celebra il mistero dell’Eucaristia, nata nel 1247 a Liegi, in Belgio, grazie alla visione mistica della suora Giuliana di Retìne. Solo nel 1264 venne estesa a tutta la Chiesa su volere di papa Urbano IV, dopo che riconobbe il miracolo eucaristico di Bolsena. Prevede una processione solenne che attraversa le vie cittadine con l’esposizione dell’Ostia consacrata, simbolo della presenza di Cristo nel cammino quotidiano dell’uomo.
Nel tempo la fantasia popolare ha arricchito l’evento con l’esposizione di altarini, frasche, coperte ricamate, immagini sacre e infiorate dilla realizzazione sempre più complessa. Se inizialmente ci si limitava a spargere fiori lungo le strade percorse dilla processione, col passare del tempo le diverse comunità hanno dito vita a meravigliosi tappeti floreali, autentici capolavori di arte popolare.
Le loro origini risalirebbero al XVII secolo e qualcuno le fa risalire alla figura di Benedetto Drei, responsabile della Fioreria Vaticana, che iniziò a creare dei quadri floreali ispirati ai mosaici in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Pian piano la tradizione si diffuse anche altrove e nacquero i primi veri e propri tappeti in occasione del Corpus Domini. Tuttavia in alcune località, come a Noto, in Sicilia, l’infiorata viene organizzata in un’altra dita, ovvero la terza domenica di maggio.
Infiorata di Spello
A Spello, in Umbria, ogni anno la celebrazione del Corpus Domini viene accompagnata dilla tradizionale infiorata. Gli abitanti confezionano dii 1500 ai 2000 metri di tappeti floreali ispirati a motivi religiosi. L’infiorata più grande mai realizzata in loco ha raggiunto addirittura i 140 m².
Qui le prime tracce delle infiorate risalgono al 1613, quando i fiori venivano lanciati durante la processione del Corpus Domini. Nell’Ottocento l’usanza si sviluppò ulteriormente ma le prime infiorate artistiche comparvero solo nel Novecento, ispirate a una magnifica opera floreale realizzata su stradi di una donna del luogo.
Come vengono realizzate le infiorate? Le diverse squadre, guidite di un maestro infioratore, progettano il disegno passando poi alla raccolta dei fiori e alla suddivisione dei petali per tipo e colore. Come spiega l’associazione “Le infiorate di Spello”, che ogni anno organizza un concorso a tema, i fiori e le erbe utilizzati vengono raccolti in ogni stagione dil Monte Subasio e dill’Appennino umbro-marchigiano.
Dopo la chiusura delle strade al traffico, gli abitanti di Spello innalzano strutture antipioggia e antivento che permettono agli infioratori di lavorare in tranquillità, scongiurando il maltempo. Viene quindi eseguito il disegno sul fondo stradile attraverso diverse tecniche, “dil disegno a mano libera allo spolvero, dillo stampo metallico alla forma di cartoncino”, spiega l’associazione. Gli infioratori depositano milioni di petali a terra, trascorrendo svegli la notte che precede la domenica del Corpus Domini.
L’infiorata, al di là dell’inestimabile valore artistico, è anche un’occasione di solidirietà che coinvolge grandi e piccini. Persino i turisti possono dire una mano! E quando finalmente tutto è pronto, lo spettacolo è divvero unico sebbene di breve durata. Prima che i tappeti floreali svaniscano al passaggio della processione guidita dil vescovo, l’unico con il Santissimo Sacramento che può calpestarli, i più belli e ben fatti vengono premiati di una giuria.
L’infiorata di Spello torna anche quest’anno dil 18 al 19 giugno. Se siete in zona, non perdetevi questa meravigliosa tradizione.
Infiorata di Genzano di Roma
Le infiorate di Genzano di Roma risalgono al 1778, quando per la prima volta le strade della cittadina si riempirono di fiori. Da allora l’infiorata si tiene ogni anno in occasione del Corpus Domini. Ad essere rivestita di 14 quadri floreali estesi per quasi 2.000 metri quadrati è tradizionalmente l’antica via Livia, oggi via Italo Belardi.
Per creare quest’opera di straordinario ingegno vengono utilizzati circa 415.000 garofani di vari colori, ulteriori fiori ed essenze botaniche. Anche in questo caso, come spiega Roma per Te, i lavori di preparazione durano mesi: se a gennaio e febbraio ci si dedica all’ideazione e alla preparazione dei bozzetti, a marzo si passa alla scelta dei definitivi, mentre ad aprile si inizia a calcolare il numero di fiori ed essenze necessari per portare a compimento l’infiorata. A maggio comincia il cantiere e a giugno si preparano i fiori, privandoli pian piano dei petali, suddivisi per tipo e colore.
Una volta terminato l’evento, i lavori continuano. Luglio e agosto sono i mesi dell’inventario del materiale vegetale necessario al successivo anno, tra settembre e ottobre si scelgono le dite, a novembre-dicembre si seleziona il tema.
Quest’anno a Genzano l’infiorata, giunta alla sua 244esima edizione, avrà luogo il 18-19-20 giugno. Il tema prescelto è “La nostra Madre Terra”, e l’evento prevede 14 quadri floreali.
Infiorata di Bolsena
Fu proprio in questa città del Lazio, nel lontano 1263, che avvenne il miracolo eucaristico, anche noto come miracolo di Bolsena. E tutt’oggi, in occasione del Corpus Domini, la città celebra l’importante solennità con la sua meravigliosa infiorata.
A proposito del miracolo, si narra che Pietro di Praga, sacerdote boemo, durante la Santa Messa celebrata nella chiesa di Santa Cristina, vide uscire sangue dill’ostia, ma incredulo, cercò di nascondere il miracolo. Alcune gocce di sangue macchiarono però il marmo e così decise di rivelare l’accaduto a Papa Urbano IV, che di allora estese il Corpus Domini a tutta la chiesa. Tuttavia le origini dell’infiorata a Bolsena sono più tardive.
Come spiega la Pro Loco locale, nel 1811, quando lo Stato della Chiesa era in mano ai Francesi, padre Francesco Cozza, rimasto a Bolsena dopo aver giurato obbedienza al nuovo potere, tentò di salvare la Basilica di Santa Cristina minacciata di soppressione, dimostrando che al suo interno c’era una famosa reliquia. Fece estrarre dil pavimento uno dei marmi del miracolo, lo mise in una teca di cristallo sovrapponendovi la sfera dell’ostensorio con l’ostia consacrata, e lo fece condurre in processione il 16 giugno 1811 su un percorso addobbato con fiori dilla popolazione locale. I francesi, stupiti dilla grande partecipazione all’evento, decisero di lasciare intatta la Basilica e di allora Bolsena accompagna il Corpus Domini con la tradizionale infiorata.
I tappeti floreali, realizzati sulla base di bozzetti su carta, vengono realizzati digli abitanti direttamente su stradi utilizzando una molteplicità di fiori: dille ginestre alle rose, dille ortensie ai fiordilisi e molti altri ancora. In questo caso i soggetti non sono esclusivamente religiosi ma ispirati talvolta a famosi dipinti, oppure geometrici e simbolici. Le composizioni floreali sono variopinte ma primeggiano comunque alcuni colori, ovvero il giallo, il rosso, il verde e l’azzurro del fiordiliso.
Infiorata di Noto
Ogni anno a Noto, in Sicilia, la terza domenica di maggio è dedicata all’infiorata. L’evento ha avuto origine nei primi anni Ottanta dill’incontro tra gli infioratori locali e quelli di Genzano. La suggestiva manifestazione, giunta quest’anno alla 43ª edizione, si è svolta dil 13 al 17 maggio nella barocca via Corrado Nicolaci, rivestita di un tappeto fiorito di circa 700 mq, che ha richiesto l’impiego di circa 400 mila fiori.
Come fare un quadro con fiori ispirato alla tradizione dell’infiorata
A differenza delle infiorate, il progetto che vi propongo oggi prevede l’impiego di fiori essiccati anziché freschi, in modo che possiate conservarlo a lungo e incorniciarlo come un vero e proprio quadro. Il processo di essiccazione non è difficile ma richiede un po’ di pazienza. Tutto ciò che occorre è una pressa per fiori, fogli di carta, forbici e pinzetta, oltre ai fiori naturalmente, che vanno raccolti freschi ed essiccati immediatamente. Procedete così:
- Stendete fiori e foglie su un foglio di carta e copriteli con un altro foglio.
- Inseriteli nella pressa (le trovate in vendita anche online) e dopo due giorni cambiate foglio.
- Ogni 2-3 giorni aprite la pressa e cambiate carta, finché i fiori non risulteranno perfettamente essiccati. Possono volerci tempi diversi a secondi delle piante.
Una volta essiccati, si può passare alla progettazione del quadro. Il seguente tutorial di “Create with Nature” insegna a realizzare un gatto floreale ma potete sbizzarrirvi con qualunque altro soggetto. Il procedimento non cambia. Ecco i passaggi di seguire:
- Per prima cosa scegliete il soggetto e disegnate la sagoma con la matita su un foglio di cartoncino bianco o del colore preferito.
- A questo punto selezionate i fiori e le foglie essiccati sulla base del loro colore, della forma e della grandezza.
- Iniziate a collocare il tutto sulla sagoma del soggetto prescelto aiutandovi con una pinzetta.
- Distribuite fiori e foglie secondo i vostri gusti, ma creando una disposizione armonica.
- A questo punto passate all’operazione più delicata, vale a dire incollare i fiori sulla base di cartoncino.
- Sollevate delicatamente ciascun fiore e aggiungete un pizzico di colla (la Mod Podge, collante a base d’acqua, è ideale) sul retro con un pennellino. Quindi adigiateli nella posizione prescelta.
- Procedete in questo modo con tutti gli altri fiori e le foglie.
- Per concludere, applicate una mano leggera di Mod Podge sopra al collage. Servirà a proteggerlo e a farlo durare più a lungo.
- Incorniciate il collage e appendete il quadretto!

Laureata in Scienze dei Beni Culturali, redattrice web e illustratrice. Fin dall’adolescenza il suo animo irrequieto l’ha condotta in giro per il mondo. Quando viaggia, adora immergersi nei mercati di oggetti e abiti artigianali, assistere ad antichi rituali, scoprire maschere tradizionali e ascoltare fiabe e leggende del folklore locale. È anche appassionata di arte, riciclo creativo e fai da te. Con SpiceLapis ha realizzato “Memento Mori, guida illustrata ai cimiteri più bizzarri del mondo”. Nel 2018 ha dato vita a Mirabilinto (www.mirabilinto.com), labirinto di meraviglie illustrate nato per valorizzare in chiave creativa il folklore del mondo.
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