Come funziona un ghiacciaio?

da | Set 20, 2023 | ambiente, climate change | 0 commenti

Che tenere d’occhio i ghiacciai sia fondamentale per valutare gli effetti del cambiamento climatico oramai è chiaro a tutti, ciò che risulta invece meno intuitivo è capire come funziona effettivamente un ghiacciaio.

Che si tratti di cime innevate o di enormi formazioni di ghiaccio in mezzo alle acque artiche, i ghiacciai hanno caratteristiche, dimensioni e resistenze che dipendono da molti fattori e non solo dal riscaldamento della terra. Capiamo quindi come funziona un ghiacciaio.

Com’è fatto un ghiacciaio

Un ghiacciaio è formato da tre strati verticali: alla base del ghiacciaio c’è appunto il ghiaccio, in cima troviamo la neve, tra questi due strati c’è invece la neve compressa che sta per trasformarsi in ghiaccio, che prende il nome di firn.

La neve che cade ogni anno si deposita nello strato superiore del ghiacciaio e a seconda della temperatura comincia un processo quotidiano che la vede prima sciogliersi al sole, trasformandosi in neve bagnata che penetra nel firn, e poi ghiacciarsi nuovamente durante le ore notturne.

A seconda del calore giornaliero e del freddo notturno, si accumulerà più ghiaccio rispetto a quello che si scioglie o, viceversa, si scioglierà non solo la neve fresca, ma anche gli strati inferiori del ghiacciaio.

Questo tipo di formazione e di meccanismo vale sia per i ghiacciai in cima alle montagne che per i ghiacciai in acqua, con l’unica differenza che le due tipologie di ghiacciaio poggiano su una superficie diversa.

Permafrost

Il permafrost è un terreno in grado di rimanere a una temperatura inferiore a zero gradi per almeno due anni consecutivi. Si tratta quindi della superficie ideale per la formazione e il mantenimento di un ghiacciaio, tanto nelle nostre montagne quanto ai poli.

Molte delle problematiche legate a frane o cadute di massi e detriti sono legate al riscaldamento del permafrost, che sostanzialmente comincia a far mancare il punto d’appoggio per il ghiaccio depositato su esso.

Ghiacciai marini

Le enormi formazioni di ghiaccio che siamo abituati a immaginare galleggianti sull’acqua dei poli hanno un ciclo leggermente diverso, che prevede un continuo scioglimento e riformazione del ghiaccio che aumenta o diminuisce la dimensione del ghiacciaio.

Gran parte del ghiacciaio è situato sott’acqua e qui il processo di scioglimento è tendenzialmente abbastanza lento e a ritmi che non sono ancora ritenuti effettivamente preoccupanti, anche se le cose possono cambiare rapidamente.

Perché i ghiacciai si muovono

Il continuo scioglimento e riformazione del ghiaccio causano quindi una variazione della dimensione del ghiacciaio stesso, ma cambiando la dimensione variano anche le condizioni di peso e di pressione che gli strati più alti del ghiacciaio esercitano su quelli più bassi. Il variare di queste condizioni favorisce quindi il movimento del ghiacciaio, che comincia quindi a spostarsi.

I ghiacciai sono formati da una zona di accumulo, che tendenzialmente non si scoglie mai ed è in grado di aumentare la sua dimensione, che è divisa da una linea di equilibrio da una parte del ghiacciaio in continuo mutamento.

Le parti più esterne del ghiacciaio subiscono meno tutte queste variazioni, tendono a essere più rigide e quindi più propense a rompersi. Le grandi gole e le frane sono spesso nelle zone laterali dei ghiacciai, una volta superate le quali la superficie risulta essere più stabile.

Il ghiacciaio più grande del mondo

Ma quanto può diventare grande un ghiacciaio?

Il ghiacciaio più grande del mondo è il Thwaites ed è situato in Antartide ed è grande all’incirca quanto la Gran Bretagna. Si tratta della formazione di ghiaccio più estesa del Pianeta e si stima che un suo totale scioglimento causerebbe un innalzamento dei livelli del mare del 25%.

Che si tratti del ghiacciaio Thwaites o dei ghiacciai delle nostre montagne, il loro scioglimento non è assolutamente da sottovalutare. Fortunatamente le più grandi formazioni di ghiaccio del mondo sono ancora protette dall’acqua dei poli, che mantiene la temperatura e tende a preservare il ghiaccio, ma l’innalzamento della temperatura globale mette a forte rischio questo equilibrio.

In Italia abbiamo avuto il primo assaggio degli effetti disastrosi causati dai cambiamenti climatici, partendo dalle montagne e sino ad arrivare alle nostre città. L’unico modo per invertire la tendenza è prendere consapevolezza delle dinamiche che governano il nostro Pianeta per comprendere come ridurre al minimo il nostro impatto su di esse.

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