La siccità del 2022 si è rivelata una problematica anche sociale: fino al 40% della popolazione ha sperimentato direttamente l’impatto delle politiche volte a limitare i consumi idrici, mentre il 28% ha dovuto affrontare razionamenti di acqua all’interno del comune di residenza.
Questi sono alcuni dei dati che emergono dal report Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori, realizzato da A2A in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
Il report , presentato in occasione della 49esima edizione del Forum Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive, organizzato da The European House – Ambrosetti, è una ricerca dettagliata su diversi aspetti legati al ciclo dell’acqua. La ricerca evidenzia l’emergenza idrica nel nostro Paese: nel 2022, si è registrato un calo del 31%, rispetto all’anno precedente, delle risorse idriche disponibili.
Un clima sempre più tropicalizzato
In Italia, gli ultimi due anni hanno reso impellente la necessità di affrontare le gravi conseguenze del cambiamento climatico sulle risorse idriche a disposizione.
A caratterizzare il clima del 2022, caldo e siccità eccezionali: per l’Italia, l’anno scorso è stato il meno piovoso e più caldo degli ultimi 60 anni. Nel 2023, siamo invece testimoni di un’alternanza di eventi climatici: permangono gli strascichi della siccità del 2022 a cui si sommano precipitazioni intense e concentrate, sintomo evidente di tropicalizzazione del clima.
Una situazione che richiede maggiore consapevolezza e un coinvolgimento più ampio del pubblico nel discorso sulle sfide ambientali che dobbiamo affrontare.
Lo stato di emergenza attuale, sottolinea il report, richiede un massiccio piano di investimenti pari a 48 miliardi di euro, da gestire nell’arco di dieci anni per affrontare la crisi idrica, garantire l’approvvigionamento di acqua per famiglie, agricoltura e industria, e promuovere lo sviluppo dell’energia idroelettrica – l’unica fonte di energia rinnovabile programmabile.
Una grave emergenza idrica
La ricerca di A2A ha dato evidenza alla grave emergenza idrica in Italia. Nel 2022, le risorse idriche disponibili sono diminuite del 31% rispetto all’anno precedente, con una perdita stimata di 36 miliardi di metri cubi d’acqua. Un totale equivalente a quattro volte il volume del lago di Bolsena (9,2 miliardi di m3) o sessanta volte il lago Trasimeno (0,6 miliardi di m3).
In riferimento ai volumi di acqua effettivamente utilizzabile, poi, parliamo di un totale di 7,1 miliardi di m3 sottratti in un anno ad agricoltura, consumo domestico e industria.
Il quantitativo perso rappresenta complessivamente il fabbisogno annuale necessario a irrigare 641 mila ettari di terreno agricolo (praticamente la superficie agricola del Lazio), a soddisfare le necessità di acqua di oltre 14 milioni di persone (equivalente alla popolazione di Lombardia e Piemonte) e a supportare l’attività di 82 mila imprese manifatturiere (il numero di aziende presenti in Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna).
Un problema anche di natura sociale, poiché la siccità del 2022 ha causato numerose restrizioni nell’accesso alla risorsa sia per i cittadini che per il settore dei servizi. La carenza idrica ha infatti coinvolto il 40% della popolazione, mentre il 28% della popolazione ha subìto razionamenti dell’acqua nel proprio comune di residenza. Ben 5 le regioni che sono entrate in stato di emergenza (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte).
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).