Guida al bonus verde: le info utili

da | Ott 4, 2023 | casa, vivere green | 0 commenti

Il bonus verde è stato prorogato fino al 2024: si tratta di una detrazione fiscale applicabile sulle spese dovute all’allestimento di giardini, terrazzi e aree verdi di edifici ad uso abitativo.

Incrementare la presenza di aree verdi nei centri urbani è un modo efficace per affrontare diverse problematiche legate all’inquinamento, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei residenti. Per questo, è di primaria importanza proteggere e regolare l’accesso a tali spazi all’interno delle città, ma anche contribuire a rendere più verdi spazi privati, obiettivo che si prefissa un incentivo come questo.

Il bonus verde, per una detrazione fino a 1.800 euro, può essere richiesto anche senza specifici requisiti ISEE.

Vediamo allora come funziona e quali sono i requisiti per ottenerlo.

Che cos’è il bonus verde  

Introdotto con la Legge di Bilancio del 2018 e rinnovato fino al 2024, il bonus verde è un’agevolazione fiscale che permette una detrazione IRPEF del 36% su spese fino a 5.000 euro (IVA inclusa) per interventi straordinari su aree verdi di proprietà privata, compresi condomini. L’importo massimo di risparmio per beneficiario è di 1.800 euro.

L’incentivo si applica per gli interventi di «sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi» e «realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili».

Chi può richiederlo

L’Agenzia delle Entrate è responsabile della gestione delle richieste e delle erogazioni del bonus verde. A poter fruire di questo incentivo sono le seguenti categorie:

  • proprietari dell’immobile;
  • titolari di nuda proprietà;
  • usufruttuari;
  • persone che hanno l’immobile in comodato d’uso;
  • inquilini in affitto;
  • case popolari;
  • condomini, enti pubblici o privati che corrispondono l’IRES.

Il bonus è legato all’immobile in cui si effettuano i lavori, quindi se si possiedono più proprietà, è possibile richiedere il bonus più volte. In caso di vendita di un immobile in cui siano stati eseguiti alcuni intervisti previsti dal bonus, la detrazione non utilizzata viene trasferita al nuovo proprietario. In caso di decesso dell’avente diritto, l’agevolazione fiscale migra all’erede che detiene la proprietà dell’immobile.

Il bonus verde è applicabile anche alle spese per le parti comuni esterne dei condomini, fino a un massimo di 5000 euro per ogni unità abitativa. Il diritto alla detrazione, in questo caso, spetta al singolo condomino in base alla sua quota condominiale, purché questa sia stata effettivamente versata al condominio prima della presentazione della dichiarazione dei redditi che richiede lo sconto IRPEF. In questo caso, l’agevolazione sarà suddivisa in 10 anni con quote costanti a partire dall’anno in cui sono state effettuate le spese. Tra le spese detraibili, gli interventi innovativi o modificativi delle aree verdi, ma non la manutenzione ordinaria e periodica di giardini condominiali esistenti.

Come funziona il bonus verde 2023

L’agevolazione fiscale è valida per gli interventi dedicati alle aree verdi di edifici privati.

Dopo aver eseguito i lavori anticipando l’importo, se ne potrà richiedere il rimborso in fase di dichiarazione dei redditi e sarà poi ripartito in dieci quote annuali di pari importo. Il limite di spesa detraibile è di di 5.000 euro e verrà rimborsato fino a un massimo di 1.800 euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo.

Importante sottolineare che il bonus verde non è applicabile a negozi, uffici e immobili che hanno una destinazione diversa da quella abitativa. Per gli immobili residenziali che abbiano anche un impiego commerciale o per l’esercizio di una professione, la detrazione di riduce della metà.

Come ottenere il bonus verde

Per richiedere e ottenere il bonus, è necessario avere la ricevuta fiscale o la fattura rilasciata dalla ditta che esegue il lavoro. Andrà anche prodotta un’autocertificazione in cui vengono elencate le spese portate in detrazione, garantendo che si tratti di lavori documentati e reali che rispettano le normative di legge.

Il pagamento dei lavori dovrà quindi avvenire con mezzi tracciabili: carte di credito, bancomat, assegni non trasferibili, bonifico bancario o postale.

Tali spese dovranno comparire nel quadro “E” del modello 730 dell’anno in cui sono state sostenute, con il codice “12”.

L’unico modo per sfruttare il rimborso fiscale è lo sgravio diretto dell’imponibile Irpef e non si può cedere il credito maturato a banche o altre aziende, né richiedere lo sconto in modo diretto alla ditta esecutrice dei lavori o al fornitore.

Per ottenere il bonus verde, in fase di dichiarazione dei redditi per l’anno presentato, è necessario presentare al proprio commercialista, consulente fiscale o a un CAF autorizzato questi documenti:

  • fatture o ricevute in cui siano indicati il codice fiscale del beneficiario e una descrizione dettagliata dell’intervento;
  • autocertificazione in cui si attesta che le spese non hanno superato il limite massimo di 5.000 euro;
  • documentazione dell’avvenuto pagamento delle spese con mezzi tracciabili.

Quali sono gli interventi detraibili?

Tra gli interventi che rientrano nel bonus verde troviamo:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, recinzioni o pertinenze, realizzazione di pozzi e di impianti d’irrigazione;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • manutenzione e progettazione, se collegate a interventi sopra citati;
  • realizzazione di fioriere e allestimento a verde di balconi e terrazzi (solo opere permanenti).

Ad essere esclusa dalla detrazione, è invece la manutenzione ordinaria dei giardini già esistenti e che non prevedono alcun intervento innovativo.

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