Per garantire un futuro alle prossime generazioni, è necessario cambiare il nostro attuale modello di consumo e di produzione, investendo sulla green economy e lavorando per la conservazione delle risorse naturali.
Investiamo sul nostro Pianeta è stato il tema dell’Earth day di quest’anno: scopriamo di più.
World Earth Day: un’occasione per celebrare la Terra
La Giornata Mondiale della Terra (o World Earth Day) 2023 si è svolta lo scorso 22 aprile, la data in cui dal 1970 si celebra, ininterrottamente, questa ricorrenza.
L’efficacia delle giornate mondiali lascia alquanto a desiderare: dal momento che esiste una giornata dedicata a qualunque cosa, simili iniziative corrono infatti il rischio di apparire ridondanti. Quella dedicata alla Terra ha una storia consolidata, ultracinquantennale, e non nasce per scopi commerciali. Vuole semplicemente portare l’attenzione su un tema molto sentito, ma per il quale si fa ancora troppo poco: la tutela del nostro Pianeta.
Lo scopo principale di questa iniziativa, fin dalla sua nascita, è sempre stato quello di spronare tutti a prendersi cura della nostra casa comune. Si tratta di un dovere che ci accomuna indipendentemente da chi siamo: uomini, donne, anziani, bambini… Nel nostro Paese si sono tenute svariate iniziative con questo preciso obiettivo durante la scorsa Giornata Mondiale della Terra. Tra le principali, ricordiamo l’apertura del Villaggio per la Terra a Roma, che dal 21 al 25 aprile ha portato avanti seminari, spettacoli ed eventi culturali al fine di educare e sensibilizzare al rispetto dell’ambiente.
Tema e scopi della Giornata Mondiale della Terra
Il tema dell’edizione 2023 è stato Investiamo sul nostro Pianeta. Come hanno voluto ricordare gli organizzatori di Earthday.org, il movimento globale che organizza e coordina la Giornata Mondiale della Terra, l’unica via per un futuro sano, prospero ed equo è quella di investire seriamente e generosamente nell’economia verde. Occorre imparare a conservare le risorse naturali e bisogna mettere in pratica una cosciente salvaguardia della nostra casa comune, per proteggerla dagli effetti più devastanti dell’incombente crisi climatica.
«Siamo tutti responsabili.»
Hanno scritto i membri di Earthday.org sul loro sito, promuovendo la giornata mondiale. L’associazione desidera creare un evento trasversale in occasione di ogni 22 aprile, che non sia soltanto appannaggio dei gruppi ambientalisti ma coinvolga anche governi, istituzioni, imprese e tutti gli attori che possono impegnarsi in prima persona affinché la Terra divenga un luogo migliore, nel quale vivere e sopravvivere ancora a lungo. Ognuno di noi è questo attore.
Un’iniziativa sentita e partecipata
La partecipazione al World Earth Day è sempre significativa: gli organizzatori stimano che all’edizione di aprile abbiano partecipato oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.
Merito è anche dell’importante lavoro di comunicazione che fanno i media per pubblicizzare un’iniziativa così carica di significato: simbolica eppure concreta, perché ci sensibilizza a trattare la nostra Terra con cognizione di causa, senza sperperarne le risorse e minarne il delicato equilibrio.
I rischi per il futuro
L’impatto della crisi climatica mette a rischio la vita di circa un miliardo di bambini (dati UNICEF), ovvero una percentuale molto vicina al 50% del totale dei giovanissimi che popolano il Pianeta. Le nuove generazioni sono minacciate in modo serio da inquinamento, scarsità di acqua potabile ed eventi meteorologici estremi sempre più diffusi e frequenti. Entro il 2040, un bambino su 4 risiederà in zone con elevata scarsità di acqua pulita. Nel 2050 ogni minore italiano sarà esposto a frequenti ondate di calore, durante la bella stagione e non solo.
Tra 25 anni la popolazione planetaria sfiorerà i 10 miliardi. Se manterremo gli stessi paradigmi economici di oggi, la perdita di terreni coltivabili sarà irrecuperabile e non garantirà più colture a sufficienza per la sussistenza di tutti. È imperativo ridurre almeno del 50% gli sprechi alimentari, come ha ricordato l’osservatorio Waste Watcher International qualche settimana prima della Giornata Mondiale della Terra, in maniera tale da non aggravare la situazione. Con tre miliardi di esseri umani in più sulla stessa superficie, il primo mondo non potrà più permettersi di sprecare tutto il cibo che getta via oggi.
Quello relativo all’alimentazione non è che uno degli aspetti da tenere in considerazione. Stiamo consumando in maniera troppo veloce le risorse che la Terra ci mette a disposizione. La situazione peggiorerà quando aumenteremo di numero. Dobbiamo cambiare il modo in cui sfruttiamo quel che il Pianeta produce e trasformare l’economia in maniera che sia meno impattante e più pulita, sia a livello emissivo sia a livello estrattivo.
Per costruire le basi di un futuro nuovo, più salubre e sostenibile, occorre riflettere in maniera seria e collettiva sullo sfruttamento cui sottoponiamo, come umanità intera, il nostro Pianeta, e rivedere le modalità in cui lo priviamo delle sue risorse. Abbiamo soltanto questa Terra e non possiamo permetterci di trascurarla: dobbiamo mettere in pratica un nuovo modello di sviluppo.
Il messaggio del Papa
In occasione della Giornata Mondiale della Terra, anche Papa Francesco ha voluto sottolineare questa esigenza. In un tweet dal suo account ufficiale ha scritto:
«Il libro della Genesi ci dice che il Signore affidò agli esseri umani la responsabilità di essere custodi del creato. Per questo motivo, la cura della Terra è un obbligo morale per tutti gli uomini e le donne, in quanto figli di Dio.»
Classe 1991, non nasce amante della scrittura. Tutto cambia però quando viene convinto a entrare nella redazione del giornalino d’istituto del liceo: comincia a occuparsi di musica e poi in seguito di sport, attualità, cultura, mondialità e tendenze nel globo, ambiente ed ecologia, globalizzazione digitale. Dall’adolescenza in poi, ha riposto la penna soltanto per sostituirla con una tastiera.