Tra le tante battaglie per un mondo più inclusivo, ce n’è una, silenziosa, che pian piano si sta inserendo sempre più nel nostro quotidiano. La LIS sta infatti trovando ampio spazio in molti degli ambiti della vita, senza strumentalizzazioni politiche e polemiche sui social. Semplicemente esiste (ed è un importante tassello per rendere la nostra società un po’ più inclusiva).
La Lingua dei Segni Italiana (LIS) è lo strumento utilizzato dalla comunità sorda per comunicare. Riconosciuta nel 2021 come lingua ufficiale dallo Stato italiano, la LIS è composta da segni e regole grammaticali che permettono una comunicazione visiva senza l’uso della voce.
È fondamentale usare la terminologia giusta: è corretto dire lingua dei segni e non linguaggio dei segni e si preferisce dire segni invece di gesti. Inoltre, è corretto parlare di Lingua dei Segni Italiana e non di Lingua Italiana dei Segni.
Comprendere e padroneggiare la LIS è cruciale per promuovere l’inclusività e l’accessibilità in diversi contesti, insieme ad altri vantaggi che esploreremo nel corso di questo articolo.
L’importanza dell’inclusione sociale
Il termine inclusione, secondo la definizione Treccani, fa riferimento all’azione di incorporare un certo elemento in un insieme. Traslando questa definizione in un contesto sociale, all’idea di inclusione si associa quella di accoglienza: l’entrare cioè a far parte di un gruppo di individui all’interno di una società, con la possibilità di godere appieno dei diritti e delle opportunità derivanti da questa appartenenza. Essere inclusi all’interno di un gruppo non implica la necessità di uniformarsi o di modificare le proprie caratteristiche personali per conformarsi agli altri. Per creare una società inclusiva, è essenziale che siano eliminate tutte le forme di discriminazione.
A livello internazionale, esiste un impegno a implementare interventi economici e sociali finalizzati a promuovere l’inclusione. Questo impegno è sottolineato dall’obiettivo numero 10 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 che punta a «ridurre le disuguaglianze all’interno dei e fra i Paesi». L’obiettivo spinge i Paesi aderenti all’Agenda a «potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico», assicurando pari opportunità a tutti i membri della società eliminando leggi, pratiche e politiche discriminatorie.
LIS lingua ufficiale per lo Stato Italiano
Il 19 maggio 2021, la LIS è stata finalmente riconosciuta come lingua ufficiale in Italia: la Camera dei Deputati ha convertito in legge il Decreto Sostegni, che include una disposizione per il riconoscimento e la tutela della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e della Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST). Le norme hanno introdotto anche il riconoscimento di figure professionali specializzate nella traduzione e interpretazione della LIS e della LIST.
Un momento importantissimo per la comunità sorda italiana che ha ottenuto questo riconoscimento dopo anni di lotte, speranze deluse e sforzi: un primo passo fondamentale per garantire a queste persone tutti i loro diritti di cittadinanza.
Un segno di civiltà e una conquista non solo per le persone sorde ma per l’intero Paese: l’Italia era rimasto l’ultimo Paese in Europa a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale.
LIS come ponte per l’inclusività
Il linguaggio dei segni è un sistema di comunicazione visuale e gestuale con un enorme potenziale nel superare le barriere comunicative e promuovere l’accessibilità per le persone sorde o con difficoltà uditive.
La Lingua dei Segni rappresenta una lingua naturale con una propria grammatica e sintassi, utilizza segni manuali, espressioni del viso e linguaggio del corpo per comunicare idee, concetti e messaggi. Ogni segno nella Lingua dei Segni rappresenta una parola o un concetto specifico e la combinazione di segni può creare frasi e discorsi complessi.
Questo sistema offre alle persone che utilizzano questo strumento la possibilità di comunicare in modo efficace con il mondo circostante, una risorsa cruciale per l’accessibilità nei contesti educativi, lavorativi, sanitari e sociali.
Per quanto riguarda il campo educativo, il linguaggio dei segni consente agli studenti sordi di accedere a un’istruzione di qualità. Gli educatori che parlano la LIS possono insegnare in modo più efficace, permettendo ai ragazzi di partecipare appieno alle lezioni. E in più la Lingua dei Segni promuove l’inclusività, insegnando agli studenti udenti a comunicare con i loro coetanei sordi.
Anche nel mondo del lavoro, il linguaggio dei segni offre opportunità di impiego per interpreti e mediatori linguistici specializzati. Un aspetto cruciale in settori come la sanità, il servizio clienti, la giustizia. Anche per quanto riguarda la sfera sociale la Lingua dei Segni è un potente strumento con cui abbattere le barriere e permettere la piena partecipazione delle persone sorde.
Il tema dell’accessibilità riguarda moltissimo anche le persone non udenti, considerando le barriere comunicative alla base di questa disabilità. Creare quindi un sistema inclusivo significa permettere, proprio attraverso la LIS, l’accesso ai non udenti a tante realtà, dal lavoro alla scuola all’intrattenimento.
Perché promuovere l’apprendimento della lingua dei segni
Per apprendere la LIS, esistono corsi forniti da istituti accreditati, che progressivamente insegnano le basi di questa lingua. Ci sono Master Universitari e programmi formativi che mirano a preparare professionisti, come interpreti e docenti, affinché la LIS possa essere insegnata a livello scolastico. Esistono poi anche app da scaricare video disponibili su YouTube per apprendere l’alfabeto e i segni di base.
Una persona udente potrebbe chiedersi che senso abbia imparare la LIS se non si è sordi né si conoscono persone sorde. La risposta è nella possibilità di creare una società accogliente e inclusiva: anche per gli udenti rappresenta un modo per interagire con la comunità sorda e per rendere ogni ambiente accessibile a tutti, a cominciare dalla scuola e poi sul posto di lavoro, ad esempio.
Apprendere la LIS da persona udente favorisce l’inclusione e l’accessibilità in vari contesti, anche fin dalla scuola dell’infanzia. Crea una maggiore apertura mentale verso una nuova cultura e diverse modalità di comunicazione. Allena memoria e capacità di attenzione e stimola l’empatia. Questi vantaggi rendono quindi la LIS un’importante risorsa da insegnare a partire dal contesto scolastico.
E sul posto di lavoro, può costituire un’ottima competenza professionale aggiuntiva, da sfruttare sia nel settore pubblico che in quello privato, oltre a essere un valore aggiunto nell’ambito sociale.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).