Per la scienza, l’Antropocene non è una nuova era geologica

da | Mar 11, 2024 | news | 0 commenti

Tecnicamente, l’Antropocene non esiste. Il termine, che indica una fase di profonda trasformazione del Pianeta causata dall’uomo, non identifica una vera a e propria era geologica.

La decisione, presa da una sottocommissione dell’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche e riportata sul New York Times, arriva dopo un dibattito lungo 15 anni. Al di là delle definizioni ufficiali, però, rimane un importante concetto culturale già consolidato per descrivere l’era dell’accelerazione degli impatti umani sulla Terra.

Un dibattito lungo 15 anni

Dopo 15 anni di ricerche, discussioni e analisi, arriva il responso: l’Antropocene non sarà riconosciuto ufficialmente nella cronologia geologica terrestre. Una sottocommissione dell’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche ha archiviato la questione con 12 voti contrari e 4 a favore.

L’Antropocene quindi potrà essere considerato solo culturalmente (ma non ufficialmente) l’era umana. La decisione sembrerebbe definitiva, anche se due membri chiave del comitato responsabile della votazione hanno sollevato importanti obiezioni chiedendo l’annullamento per alcune presunte irregolarità procedurali.

Non è ancora ben chiaro se l’obiezione sarà accolta, in ogni caso è difficile che la votazione possa essere rifatta prima dei prossimi 10 anni. Ciò che però è quasi certo è che, anche se il termine Antropocene non dovesse essere mai riconosciuto ufficialmente, continuerà a descrivere l’epoca attuale in modo piuttosto evocativo.

Antropocene più come concetto culturale che come era geologica

Attualmente, la Terra, secondo la cronologia geologica, avrebbe 4,6 miliardi di anni. Noi ci troviamo nell’Olocene, iniziato 11.700 anni fa con il ritiro dei grandi ghiacciai. Proporre il passaggio all’Antropocene implicherebbe riconoscere i recenti e significativi cambiamenti geologici indotti dall’uomo, segnando la fine di questa era geologica. Una modifica che influenzerebbe la terminologia utilizzata nei libri di testo, negli articoli di ricerca e nei musei in tutto il mondo.

Il comitato che ha votato sull’Antropocene ha dovuto considerare tra le varie implicazioni anche la data di inizio di questa era. La proposta infatti fissava l’inizio dell’Antropocene al 1952, data del rilevamento di plutonio derivante dai test di bombe all’idrogeno nei sedimenti del lago Crawford vicino a Toronto, in Canada. Un indicatore, secondo alcuni geologi, significativo degli impatti umani sulla Terra. Altri in realtà precisano che l’era umana partirebbe da molto prima, da quando l’uomo ha scoperto l’agricoltura e adattato la natura a suo piacimento.

La responsabilità dell’indicazione delle ere geologiche spetta all’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche la quale utilizza criteri rigorosi per definirne l’inizio e le caratteristiche distintive. I geologi riconoscono che la nostra epoca si distingue nella storia terrestre con evidenze di test nucleari, materie plastiche, ceneri industriali, inquinanti del calcestruzzo e dei metalli, riscaldamento rapido del Pianeta ed estinzioni di specie presenti nelle registrazioni geologiche dal XX secolo.

La proposta dell’Antropocene è emersa nel 2009, quando un gruppo di lavoro esaminò i cambiamenti planetari recenti per includerli nella linea temporale geologica, stabilendo il 1952 come inizio del periodo. Tuttavia, l’Antropocene deve ancora soddisfare i criteri specifici dei geologi per essere ufficialmente riconosciuto nella scala temporale geologica. Inoltre, indicherebbe un periodo ancora troppo limitato nel tempo.

Se quindi l’impatto dell’uomo negli ultimi 70 anni è abbastanza evidente, l’Antropocene non ha ancora le caratteristiche per essere considerato una nuova era geologica, ma definisce piuttosto bene un concetto culturale radicato.

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