Sfuso o confezionato? Ecco l’annoso dilemma che da anni attanaglia gli acquirenti divisi tra chi vorrebbe ridurre drasticamente gli imballaggi, e chi preferisce i prodotti confezionati. L’acquisto degli articoli sfusi di sicuro offre innumerevoli vantaggi, ad esempio quello di non contribuire all’aumento della spazzatura con pack e confezioni da smaltire singolarmente.
Inoltre la possibilità di acquistare prodotti sfusi consente di riutilizzare borse e contenitori personali, o di scegliere sacchetti bio e per questo facili da smaltire. Ma quanto può far risparmiare questa scelta? E quanto fa bene all’ambiente ed è sostenibile? Scopriamolo insieme.
Il confezionamento dei prodotti

Il confezionamento dei prodotti coinvolge vari aspetti della produzione, non solo nel settore alimentare ma anche in quello dei detersivi e dei prodotti per la casa. Oltre agli articoli legati al mondo della cosmesi e molti di utilizzo comune, il packaging da tempo è molto presente nel quotidiano con ricadute pesanti sul suo smaltimento e sul benessere dell’ambiente. Per quanto possa risultare utile preservare una merce con la giusta protezione questa, spesso, risulta superflua e fortemente inquinante.
Più si acquista merce confezionata maggiore risulterà la mole di materiali da smaltire, e non tutti risultano riciclabili o riutilizzabili. Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione nei confronti di tutta la fase produttiva, ad esempio per quanto riguarda frutta e verdura i comportamenti virtuosi vengono messi in atto si dal momento della coltivazione. Per poi investire la fase della raccolta, del trasporto, del confezionamento con maggiore attenzione nei confronti delle risorse come energia e acqua, riducendo anche gli sprechi.
Il packaging riveste un ruolo centrale per quanto riguarda la conservazione dei cibi, però la difficoltà nel suo smaltimento ha spinto a cercare soluzioni alternative. Rivolgendo l’interesse verso materiali riciclabili come carta, cartone, plastica riciclabile e materie compostabili, fino a ridurre la presenza degli stessi in favore di fascette singole magari di carta o sostenendo la vendita sfusa dei prodotti. Comprare sfuso è una scelta più ecologica e sostenibile, perché limita o riduce anche i costi legati allo stesso imballaggio. Limitando anche l’acquisto dei prodotti che non servono, evitando sprechi.
Comprare sfuso, i vantaggi

La tendenza dell’acquisto dei prodotti sfusi e dei negozi alla spina è molto diffusa oltreoceano, in particolare in USA e Nuova Zelanda dove è una realtà consolidata da tempo. Ma la proposta sta prendendo piede anche in Italia dove è più facile trovare alimenti e articoli sfusi, magari di produzione locale o a chilometro zero. Una strategia utile a favorire un acquisto consapevole, ovvero solo ciò che serve così da eliminare gli sprechi e gli stessi imballaggi. Una presenza che ricade sul costo di vendita, che si può eliminare utilizzando sacchetti o confezioni riutilizzabili più volte. La vendita del prodotto sfuso avviene all’interno di negozi tematici, o si può localizzare all’interno della grande distribuzione dentro zone dedicate.
Solitamente interessa la frutta e la verdura oltre a pasta, cereali, riso, farine, dolci e prodotti da forno, semi e frutta secca, spezie, vino e gelato. Ma anche latte crudo e yogurt fresco, in particolare presso le fattorie di zona, passando per i detersivi e i detergenti per la casa, le creme e i prodotti per il corpo e la cosmesi, compresi i saponi e gli shampoo solidi. Fino agli alimenti cotti che vengono confezionati dalle catene di supermercati e venduti come cibi pronti, ma che spesso si possono acquistare sfusi. Senza dimenticare alcune tipologie di bevande, di conserve e dolcificanti, di integratori, profumatori per l’ambiente e gli accessori per la bellezza.
I vantaggi sono tantissimi, una scelta di vita che può diventare velocemente abitudine e routine.
- Risparmio: come anticipato i prodotti senza imballaggio possono costare fino al 50% in meno rispetto a quelli confezionati. Inoltre acquistare prodotti sfusi permette di focalizzarsi sul quantitativo realmente necessario, evitando inutili eccedenze che potrebbero deteriorarsi rapidamente o lo spreco di cibo. Favorendo anche una valida pianificazione di ciò che serve realmente, programmando anche il menu settimanale e cosa mangiare. Stilando una lista reale delle esigenze casalinghe.
- Zero sprechi: l’acquisto di un prodotto sfuso evita eventuali sprechi, come già accennato, ma anche la presenza di imballaggi e confezioni superflue e non propriamente stoccabili. Acquistando solo al bisogno e attuando una serie di comportamenti maggiormente sostenibili, che possono trasformarsi in uno stile di vita. Ad esempio un mood più semplice, minimalista, in funzione di un acquisto meditato magari direttamente dal produttore di zona, e di un’alimentazione più sana ed etica.
- Riutilizzo dei materiali: comprare sfuso permette di riutilizzare contenitori e confezioni, ad esempio barattoli di vetro prontamente sterilizzati. Ma anche scatole e box di carta, flaconi, borse meglio se di tela, bottiglie di vetro e molto altro. Questo permette di abbattere la presenza del packaging eccessivo, dei rifiuti e dei materiali.
- Economia a chilometro zero: una scelta che spinge a selezionare con cura alimenti e prodotti, magari raggiungendo direttamente il produttore locale. Meglio ancora se di zona favorendo anche una valida economia a chilometro zero, ma anche un rapporto umano e diretto fatto di consigli e scambi di opinioni.
- Qualità e sicurezza: acquistare articoli sfusi spinge verso la scelta di prodotti di qualità e sicuri, freschi e vantaggiosi. I negozi tematici prestano un’attenzione particolare nei confronti dell’igiene dei contenitori, sempre puliti nel modo giusto. Inoltre acquistare meno e in modo consapevole consente di puntare a prodotti qualitativamente migliori.
La legge è dalla parte dei cittadini e, per questo, acquistare prodotti sfusi non solo è un vantaggio ma garantisce la presenza di prodotti sicuri, certificati. Spesso corredati da etichette e vincolati da norme e regole che ne disciplinano la vendita. Per garantire un prodotto sano e sostenibile, a un costo interessante.

Giornalista pubblicista dal 2005 e interior/set stylist dal 1997, si occupa di arredamento, styling, decorazione d’interni, di attività legate al fai da te e al food. Vegetariana, appassionata di natura e animali, collabora con diverse riviste dove si occupa anche di tematiche legate al mondo green, alla sostenibilità ambientale e al benessere.