Il cardo è un ortaggio tipicamente invernale, molto simile al sedano nonostante appartenga alla famiglia dei carciofi. Non comunissimo nelle cucine italiane per il sapore amarognolo, offre diversi benefici per la salute, è ricco di proprietà nutrizionali e si presta a molte ricette sfiziose in cucina.
Cosa devi sapere sul cardo
Il cardo, non particolarmente popolare nelle cucine italiane, è un tesoro culinario dal sapore unico e dalle proprietà nutritive sorprendenti. Appartenente alla famiglia dei carciofi, il cardo (Cynara cardunculus altilis) è detto anche carciofo selvatico e ha radici antiche che risalgono all’epoca dei Romani. Fuori dai confini del nostro Paese, la sua coltivazione si è diffusa in tutto il mondo, dalla Argentina alla Cina, dall’Africa Settentrionale all’Ungheria e alla Romania.
Pianta erbacea perenne di colore verde, può raggiungere i due metri: i gambi, l’unica parte commestibile, sono più chiari delle foglie. Spesso amarognoli, per renderli più dolci e morbidi vengono sottoposti a un processo di imbiancamento: questo procedimento prevede la copertura con teli di plastica o con terra fino al momento della raccolta, in modo tale le piante crescano senza luce. Pianta tipicamente invernale, giova delle gelate: esse contribuiscono a rendere la consistenza più tenera.
Il sapore del cardo è simile a quello del carciofo e ricorda un po’ anche il sedano. Si consuma generalmente cotto ( anche se il cardo gobbo si può mangiare crudo); in cucina si usano le coste e le parte più interne alla pianta.
Diverse varietà
Di tipologia di cardo coltivato non ne esiste solo una: ci sono diverse varianti che devono le loro caratteristiche a luoghi di produzione, dimensioni, frastagliatura delle foglie e presenza di spine.
Sono le sei le varietà più comuni.
La prima è il Gobbo di Nizza Monferrato: la pianta viene interrata all’inizio dell’autunno fino al raccolto e cresce con una forma simile a un uncino. In questo modo le costole diventano bianchissime, tenere e gobbe. Si consuma anche crudo.
Senza spine e poco amaro il Gigante inerme, mentre il Gigante di Romagna ha foglie larghe grigiastre e mediamente spinato. Il cardo di Asti o bianco avorio è una tipologia di cardo molto gustosa, con coste senza spine e carnose
Le ultime due varietà maggiormente diffuse sono il cardo di Bologna (medie dimensioni, senza spine e con coste piene) e il cardo di Chieri (piemontese, poco spinoso, di buona qualità e facilmente conservabile).
Da aggiungere a questa lista il Cardo Mariano, quello selvatico diffuso principalmente al Centro-Sud e nelle isole, conosciuto soprattutto perché usato nella cura di disturbi del fegato.
Benefici del cardo per la salute
Questo ortaggio può diventare un elemento fondamentale in una dieta sana e bilanciata.
Innanzitutto, il cardo è ricco di proprietà antiossidanti, una caratteristica che contribuisce significativamente alla nostra salute generale. Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo nel corpo, una condizione che può portare a danni cellulari e contribuire allo sviluppo di varie malattie croniche. Consumare regolarmente il cardo può essere una strategia efficace per proteggere il nostro corpo dagli effetti dannosi dei radicali liberi.
Le sue coste sono ricche di acqua e fibre, tanti sali minerali come potassio, ferro, sodio, calcio e fosforo e vitamine, appartenenti al gruppo B e la vitamina C. Per le sue caratteristiche, il cardo è un alimento utile per chi vuole dimagrire, perché regala un senso di sazietà.
Ma le virtù benefiche del cardo non si fermano qui. La sua azione depurativa è particolarmente notevole nel processo di detox del corpo. Il cardo agisce come un valido alleato per il fegato, uno degli organi chiave responsabili della detossificazione. Stimolando l’attività epatica, il cardo supporta il corpo nell’eliminare le tossine accumulate (si usa in caso di intossicazioni causate da alcool, epatite o droghe e funghi).
Un aspetto fondamentale che rende il cardo un elemento unico nella nostra dieta è la sua capacità di migliorare la digestione. Le proprietà digestive del cardo sono il risultato di componenti bioattivi che supportano la funzione gastrointestinale. Consumarlo può aiutare a alleviare disturbi comuni come gonfiore e indigestione.
Il cardo ha effetti che influiscono positivamente sul benessere generale dell’organismo. La sua capacità di promuovere una corretta digestione impatta direttamente sulla nostra capacità di assorbire nutrienti essenziali dagli alimenti. Una funzione che contribuisce a mantenere il corpo nutrito e supporta la salute in generale, fornendo al corpo gli strumenti di cui ha bisogno per funzionare al meglio.
Inoltre, il cardo ha dimostrato di avere effetti positivi sulla riduzione del colesterolo: la cinarina aiuta a ridurre la produzione di colesterolo nel fegato e favorisce la sua eliminazione attraverso la bile.
Come pulire e cucinare il cardo
La cucina italiana è ricca di ricette che prevedono l’utilizzo del cardo.
La pulizia dei cardi è abbastanza semplice: tagliata la parte terminale dei cardi, andranno rimosse le foglie e coste esterne, solitamente più robuste e danneggiate dal gelo. Dopo aver lavato accuratamente la verdura, partendo dalla base, andranno sfilati i filamenti di ogni costa con un coltello, come si fa per il sedano. Per completare il processo, i cardi andranno immersi nell’acqua e nel succo di limone, lasciandoli in ammollo per qualche ora. Questo attenuerà la leggera nota amarognola dei cardi.
Fatto questo procedimento, si può cucinare il cardo in vari modi. Questo ortaggio si presta a diverse ricette tipiche della cucina popolare: pensiamo alla Bagna Cauda, simbolo culinario del Piemonte. Questo piatto, solitamente consumato durante l’autunno e l’inverno, assume le sembianze di un autentico rituale conviviale, perché si mangia in compagnia, attingendo da un unico piatto condiviso. La Bagna Cauda è una salsa calda composta da olio d’oliva, aglio e acciughe, utilizzata per intingere verdure crude e cotte, tra cui appunto proprio il cardo.
In Abruzzo, durante il periodo natalizio, si mangia invece la minestra di cardi. Per prepararla, si cuociono nel brodo ricavato dal cardo carni miste, uova e formaggio. Mentre in Sardegna, il cardo si presta alla creazione di un liquore tradizionale dal caratteristico sapore amarognolo, noto per le sue notevoli proprietà digestive.
Per chi voglia sperimentare in cucina nuove ricette, è possibile cuocerlo in padella, gratinarlo al forno o utilizzarlo come sostituto delle melanzane nella classica parmigiana. Il risultato sarà un piatto dal sapore delicato, adatto a essere presentato in qualsiasi occasione.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).