L’agricoltura urbana e il vertical farming stanno guadagnando sempre maggiore popolarità come possibile soluzione per la riqualificazione di spazi urbani ed edifici dismessi.
Questa pratica consente di utilizzare questi elementi della città e di trasformarli in aree verdi e produttive, creando così opportunità per la coltivazione di prodotti alimentari freschi e sani all’interno delle città.
Scopriamo di più sul vertical farming come strategia nella rigenerazione urbana e nella riqualificazione di aree degradate.
Individuare l’obiettivo
Riconvertire in strutture produttive questi ambienti, tuttavia, non è così semplice poiché è necessario adeguare gli edifici alle esigenze della coltivazione e delle attività secondarie che si intendono realizzare.
Tutto questo allo scopo di garantire la qualità del prodotto finale e il raggiungimento dell’obiettivo aziendale che ci si è prefissati.
All’interno degli edifici sarà necessario installare sia impianti di illuminazione artificiale – che garantiscano il giusto flusso luminoso alle piante per compiere il processo di fotosintesi clorofilliana – che di irrigazione – che sfruttino tecniche di coltivazione fuori suolo.
Le condizioni ambientali richieste dai prodotti che si intendono coltivare possono influenzare profondamente la scelta dell’edificio/spazio da recuperare, infatti, queste potrebbero richiedere l’installazione di particolari impianti di climatizzazione per il controllo della temperatura e dell’umidità relativa oppure un maggiore potere isolante dell’involucro edilizio.
Come abbiamo già detto in un precedente articolo, è importante individuare l’obiettivo imprenditoriale che si intende raggiungere e ciò diventa fondamentale quando si vuole riconvertire un edificio in vertical farm, in quanto i compromessi che si dovranno fare durante lo sviluppo di tutto il progetto potrebbero ridurre l’efficacia del progetto nel raggiungere i propri obiettivi.
Coinvolgere la popolazione
Oltre a questo, quando si affronta un progetto di riconversione di edifici e spazi dismessi in ambienti di produzione agricola è fondamentale il coinvolgimento della popolazione locale.
La comunità, infatti, può sia fornire il supporto finanziario necessario per la ristrutturazione dell’edificio (attraverso campagne di crowdfunding, sponsorizzazioni dirette e altro) e collaborare alla produzione, alla distribuzione e alla promozione dei prodotti, che permettere di minimizzare gli impatti ambientali e sociali dell’operazione di recupero, riducendo gli effetti della sindrome NIMBY (Not In My Back Yard), che in questi casi rappresentano potenziali ostacoli.
Città più verdi e sostenibili
In conclusione, il recupero degli edifici abbandonati attraverso le pratiche dell’agricoltura urbana e del vertical farming rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per la rigenerazione urbana e la produzione di prodotti alimentari freschi e sani.
Tuttavia, è necessario un adeguato supporto finanziario e la partecipazione della comunità per garantire il successo del progetto e minimizzare gli impatti negativi sulla salute e l’ambiente, naturalmente, il tutto coadiuvato da un progettista esperto.
In un mondo sempre più urbanizzato come quello in cui viviamo, l’agricoltura urbana e il vertical farming possono contribuire a creare città più verdi, sostenibili e vivibili.

Progettista, scenografo, ingegnere, curioso per natura e inventore. Convinto che le innovazioni avvengano dall’uso del pensiero laterale con cui si mettono a sistema saperi diversi e apparentemente distanti tra loro. Fondatore di Vertical Farm Italia.
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