Shein: ecco quali sono le sostanze tossiche trovate nei vestiti che causano infertilità e cancro

da | Set 2, 2024 | inquinamento, news | 0 commenti

Danni ambientali, sovrapproduzione, sfruttamento dei lavoratori, violazione del copyright: se tutti questi motivi ancora non vi hanno ancora convinto a smettere di acquistare da Shein, il colosso cinese del fast fashion, forse vi servirà sapere che i loro prodotti sono anche pieni di sostanze altamente tossiche. La rivista per consumatori tedeschi Öko-Test ha recentemente avviato un’analisi su 21 capi d’abbigliamento e accessori venduti da Shein.

I risultati? Giudicate voi.

L’analisi di Öko-Test

Öko-Test, una rivista tedesca specializzata in analisi e test di prodotti di consumo, ha esaminato 21 articoli di abbigliamento e accessori venduti da Shein. Tra questi, scarpe e vestiti per donne, uomini, bambini, adolescenti e neonati. I costi per il consumatore finale vanno dai 4,25 euro delle scarpine per neonati ai 31,99 euro di un paio di pantaloni da uomo. Gli obiettivi dell’indagine erano: verificare la presenza di eventuali sostanze nocive, la resistenza del prodotto all’usura e le condizioni di produzione.

La maggior parte dei prodotti non ha superato il test e la miglior valutazione ottenuta è stata “sufficiente”. Nei prodotti sono stati trovati diversi inquinanti, tra cui antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). 

La rivista ha inoltre inviato a Shein un questionario con domande sulla filiera produttiva e le condizioni di lavoro, al quale il colosso cinese non ha ancora risposto. L’azienda non fornisce informazioni su questi aspetti, né sull’origine delle materie prime utilizzate, come il cotone, che potrebbe provenire dallo Xinjiang, dove secondo le Nazioni Unite le minoranze musulmane, come gli uiguri, sono costrette ai lavori forzati.

Quali sono le sostanze tossiche trovate nei capi di Shein?

I test hanno evidenziato la presenza di diversi inquinanti, sostanze nocive per il nostro organismo e, in alcuni casi, potenzialmente cancerogene.

Scopriamo quali sono:

  • antimonio: un elemento chimico usato per creare leghe resistenti, trovato su un capo di abbigliamento per neonati. L’antimonio può entrare nel corpo attraverso il sudore e, se assorbito dal sangue, può essere altamente tossico.
  • Dimetilformammide: un solvente utilizzato in vari modi nell’industria chimica. Irritante e tossico, è classificato dall’UE come pericoloso per il feto e dannoso per la fertilità.
  • Piombo: questa potente neurotossina è stata rilevata nei sandali analizzati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica il piombo tra le 10 sostanze inquinanti più pericolose per la salute umana. Ha effetti particolarmente gravi sui bambini piccoli (può comprometterne lo sviluppo neuro-cognitivo) e sulle donne in età fertile.
  • Cadmio: l’esposizione a questo metallo può causare seri danni ai reni e alle ossa ed è associata al cancro al polmone.
  • Ftalati: usati nell’industria della plastica come agenti plastificanti, hanno effetti negativi sul sistema endocrino e su quello riproduttivo. Nei sandali da donna Shein, il contenuto di ftalati supera di 15 volte il limite REACH, la normativa UE sulle sostanze nocive.
  • Naftalene: potenzialmente cancerogeno.
  • Idrocarburi policiclici aromatici (IPA): composti organici potenzialmente cancerogeni, rilevati in quantità 22 volte superiori ai limiti REACH.

Deperibilità dei materiali

Oltre alla presenza di sostanze tossiche, i test hanno evidenziato la scarsa durata dei prodotti Shein.

La suola di un paio di sandali si è rotta dopo appena 14.000 passi simulati (poco meno di 10 km); in un altro caso, le suole hanno ceduto dopo soli 5.700 passi (meno di 3 km).

Molti capi d’abbigliamento, inoltre, non hanno superato il test della lavatrice, danneggiandosi già dopo pochi lavaggi. Un dettaglio scoperto solo sull’etichetta – non visibile al momento dell’acquisto online – è che molti di questi capi richiedono il lavaggio a mano, una pratica difficilmente applicabile per felpe di cotone o asciugamani. Dal momento che la maggior parte dei consumatori li laverà in lavatrice senza leggere l’etichetta, questi capi diventeranno presto inutilizzabili, destinati a finire rapidamente in discarica.

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