Per l’Italia, il 2022, è stato l’anno più caldo mai vissuto da quando vengono fatte le rilevazioni scientifiche sul clima e le temperature. Un dato che accomuna anche altri Paesi europei, come Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Svizzera e Regno Unito.
Dopo il 2020, l’anno della pandemia, il 2022 è stato il secondo anno più caldo di sempre. L’estate dell’anno scorso la più calda mai registrata.
Queste le rilevazioni del rapporto Stato del Clima in Europa 2022, realizzato da Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo).
Nel report si evidenzia però anche una nota positiva, legata all’utilizzo delle energie rinnovabili nel processo di transizione ecologica del Continente.
Quanto fa caldo in Europa
L’anno scorso, la temperatura media europea era di 2,3 gradi sopra i livelli preindustriali, ben al di sopra del limite di 1,5 gradi stabilito nell’Accordo di Parigi.
Il nostro Continente è quello che si riscalda più velocemente: negli ultimi 40 anni, l’Europa si è riscaldata il doppio rispetto alla media globale. Questo ha avuto un impatto fortissimo sugli ecosistemi e sulle strutture sociali ed economiche europei.
Dal 1997 al 2022, i ghiacciai europei hanno perso un volume di circa 880 km3 di ghiaccio: le più colpite sono state le Alpi, dove lo spessore del ghiaccio si è ridotto di 34 metri. Proprio il 2022 è stato l’anno record di perdita di massa in un solo anno, visto che durante l’inverno la quantità di neve è stata molto bassa e l’estate troppo calda.
L’anno scorso è stato fortemente condizionato dagli eventi atmosferici estremi: alluvioni, ondate di calore, tempeste hanno causato la morte prematura di 16.365 persone in tutto il Continente (almeno 16 mila vittime per le ondate di calore) e coinvolto oltre 156 mila persone. Le conseguenze legate a tempeste e inondazioni (che hanno costituito il 67% degli eventi estremi) hanno totalizzato 2 miliardi di dollari di danni economici.
«Nel 2022 molti Paesi nell’Europa occidentale e sudoccidentale hanno registrato il loro anno più caldo. L’estate è stata la più calda mai registrata. Le alte temperature hanno esasperato condizioni di siccità severa e diffusa, alimentato violenti incendi che hanno provocato la seconda più larga area bruciata mai registrata, e hanno portato a migliaia di morti legate all’eccesso di calore » ha dichiarato il Segretario generale della Wmo, Petteri Taalas.
In crescita le energie rinnovabili
Le variazioni del clima sul breve e lungo periodo hanno conseguenze anche sul settore energetico, in particolare sulla domanda (e conseguentemente sull’offerta che il mercato riesce a fornire). Ne è dimostrazione proprio il 2022, quando la gravissima siccità ha compromesso in modo importante l’approvvigionamento legato al settore idroelettrico.
Nonostante le premesse non fossero le migliori (l’Europa fortemente dipendente dal gas russo poteva ripiegare massivamente sul petrolio e il carbone), per la prima volta il 2022 ha visto crescere l’elettricità prodotta da energie rinnovabili, rispetto ai gas fossili inquinanti.
Eolico e solare, insieme, hanno generato il 22,3% dell’elettricità europea nel 2022, superando (presi singolarmente) il metano (20%) e il carbone (16%).
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).