Che ne sarà dell’estate 2023?
Piccolo spoiler: amanti della stagione calda non temete, potrete godervela anche quest’anno. Faremo il cambio stagione un po’ più tardi del previsto ed è consigliato mantenere una giacca da pioggia nella parte bassa dell’armadio, ma l’estate ci sarà e avrà anche temperature più alte della media.
Si parla del 2023 come un anno senza estate, perché, nonostante sia maggio inoltrato, non mancano ampi e diffusi fenomeni di maltempo, con piogge e temperature più basse della media. Ma che cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?
Perché si parla di anno senza estate
Le premesse le abbiamo viste: una primavera che somiglia di più all’autunno e fenomeni estremi sempre più diffusi. Ma perché si parla di anno senza estate?
Questa espressione richiama in realtà un evento storico, accaduto nel 1815/1816 quando l’eruzione vulcanica del Tambora in Indonesia causò un cambiamento climatico che ebbe effetti diretti e devastanti. Le particelle più sottili causate dall’eruzione crearono un’enorme nuvola che fece da barriera ai raggi solari, abbassando le temperature globali fino a 2/5 gradi. Freddo e piogge torrenziali distrussero i raccolti, causando una crescita repentina e ingestibile dei prezzi e contribuendo alla criminalità. Ci furono diffusi episodi di colera che uccisero milioni di persone. L’estate in quell’anno non arrivò mai.
Uno scenario tragico che ci dimostra come una leggera variazione delle temperature globali possa avere effetti distruttivi. Causata da un fenomeno naturale, la crisi del 1815/1816 può farci riflettere sul cambiamento climatico in corso oggi, di origine totalmente antropica.
Il 2023 non sarà l’anno senza estate
I fenomeni atmosferici estremi che stanno diventando sempre più frequenti e intensi sono diretta conseguenza del cambiamento climatico in corso. Questi, combinati all’arrivo di El Niño – il fenomeno climatico di riscaldamento del Pacifico che causa ondate di calore, siccità e alluvioni e che si alterna a la Niña, fenomeno inverso – ci portano a domandarci se l’effetto più diretto che vedremo nel breve periodo potrebbe essere proprio una finta estate.
In realtà, il Copernicus – l’ente creato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine per conto della Commissione europea – ha evidenziato che l’estate 2023 sarà leggermente più calda e piovosa, soprattutto nell’Europa Meridionale (Italia compresa): i mesi tra giugno e agosto potrebbero essere più piovosi della media stagionale (ma non segneranno comunque una svolta rispetto alle situazioni di siccità) e, allo stesso tempo, saranno un po’ più caldi della media.
Scongiurato il pericolo di una falsa estate, quella del 2023 sarà quantomeno insolita, fortemente influenzata dagli eventi estremi e dal cambiamento climatico in corso.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).
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