Il 2024 è stato l’anno più caldo della storia

da | Gen 10, 2025 | climate change, news | 0 commenti

È ufficiale, se prima avevamo qualche dubbio, adesso abbiamo la certezza: il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato nella storia dell’uomo. Secondo il rapporto del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (C3S) per la prima volta le temperature globali hanno superato stabilmente la soglia critica di +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Questo nuovo triste record, indicativo di un cambiamento climatico sempre più accelerato, sottolinea l’urgenza di affrontare la crisi climatica con interventi rapidi e mirati.

I dati chiave del 2024: l’anno più caldo mai registrato

Il rapporto di Copernicus evidenzia che nel 2024 la temperatura media globale ha raggiunto un aumento di +1,54°C rispetto ai livelli preindustriali, superando il precedente record di +1,46°C registrato nel 2016. Questa soglia, indicata come limite massimo temporaneo nell’Accordo di Parigi, è stata raggiunta non come episodio isolato ma come tendenza continua durante l’anno.

I mesi estivi del 2024, in particolare giugno, luglio e agosto, hanno battuto tutti i record precedenti per il periodo. Luglio è stato identificato come il mese più caldo mai documentato, con temperature globali medie che hanno superato di 0,72°C la media del periodo 1991-2020. Il 22 luglio 2024 è stato registrato come il giorno più caldo della storia, con una temperatura globale di 17.16 C.

Anche la temperatura della superficie degli oceani ha raggiunto un nuovo massimo storico. Gli oceani sono stati in media +0,5°C più caldi rispetto alla media preindustriale, influenzando eventi climatici estremi e causando gravi conseguenze per la biodiversità marina.

Cause e conseguenze di un 2024 rovente

L’andamento delle temperature del 2024 è stato influenzato da un mix di fattori naturali e antropogenici. L’evento climatico El Niño, iniziato nel 2023, ha contribuito a spingere le temperature globali verso l’alto. Questo fenomeno, caratterizzato da un riscaldamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico, si è combinato con il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra, amplificando gli effetti climatici.

Le conseguenze di questo aumento senza precedenti delle temperature sono drammatiche. Il 2024 ha visto un aumento di eventi climatici estremi, tra cui:

  • Ondate di calore. Numerose regioni del mondo hanno affrontato temperature record, con gravi impatti sulla salute umana e sull’agricoltura.
  • Incendi boschivi. Dalla California all’Australia, i roghi hanno raggiunto intensità mai viste, distruggendo milioni di ettari di foreste.
  • Scioglimento dei ghiacci. La calotta glaciale dell’Antartide ha perso volumi record di ghiaccio, contribuendo all’innalzamento del livello del mare.

Questi effetti hanno colpito in modo sproporzionato le comunità più vulnerabili, aggravando le disuguaglianze globali e mettendo a rischio la sicurezza alimentare e idrica.

Prospettive future

L’anno 2024 rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È ancora possibile limitare i danni futuri se vengono adottate misure immediate e ambiziose. Tra queste, la riduzione delle emissioni, attraverso un processo sempre più articolato di decarbonizzazione dei settori energetico, industriale e dei trasporti. Non solo: è necessario anche investire in infrastrutture resilienti e in sistemi di allerta precoce per ridurre l’impatto degli eventi estremi.

L’attuazione integrale dell’Accordo di Parigi è ovviamente uno dei punti chiave per mantenere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro +1,5°C.

Nonostante le sfide, emergono però alcuni segnali positivi: il 2024 ha visto un aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili e una maggiore consapevolezza pubblica sull’urgenza climatica. Progressi che devono essere accelerati e sostenuti da politiche globali più incisive.

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