Vicenza è la città maggiormente colpita dall’intensa ondata di maltempo delle ultime ore. Le situazioni più critiche si sono verificate nella zona industriale del versante ovest e nell’area intorno allo stadio Romeo Menti e tantissime le foto documentano la città allagata. Determinanti le vasche di laminazione, senza le quali Vicenza sarebbe finita sott’acqua.
La conta dei danni
L’emergenza esondazione sta rientrando e Vicenza può tirare le somme dell’evento climatico estremo che si è abbattuto sull’area in queste ultime ore: 350 gli edifici coinvolti e 2.700 le persone colpite.
Il fiume Retrone ha sorpreso la città con un repentino innalzamento del livello; le casse di espansione del Bacchiglione hanno invece evitato un’altra alluvione. Il Centro operativo comunale insieme alla Protezione Civile regionale sta gestendo lo svuotamento degli edifici allagati, mentre i cittadini sono invitati a documentare i danni per facilitare le richieste di ristoro da inviare alla Regione Veneto.
Le strade e le strutture pubbliche, comprese le scuole, i centri diurni, i centri per anziani e le palestre, sono state riaperte.
Atteso comunque un nuovo peggioramento: l’arrivo di masse fredde porterà un calo delle temperature e la possibilità di nevicate, aumentando il rischio valanghe sull’arco alpino regionale.
In che modo le vasche di laminazione hanno evitato il peggio
Le vasche di laminazione a Caldognò, sul Timonchio, a Guà sul fiume Agno, e a Viale Diaz in città hanno giocato un ruolo cruciale nel salvare Vicenza. Se non fossero state presenti, Vicenza sarebbe stata sommersa dalle acque. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non ha dubbi in merito: grazie alle opere realizzate, una porzione significativa del territorio è stata preservata dall’ultima ondata di maltempo, evitando così un disastro simile a quello causato dalla tempesta Vaia nel 2018.
Quando parliamo di vasche di laminazione ci riferiamo a opere idrauliche pensate per immagazzinare temporaneamente l’acqua in eccesso durante le forti precipitazioni. Si tratta di serbatoi temporanei che contengono l’acqua in eccesso che verrà scaricata poi in un secondo momento, con una portata ridotta, nei fiumi e nei bacini. In questo modo, riducendo la portata del flusso d’acqua, si riduce la possibilità di inondazioni e danni alle città, alle persone e alle infrastrutture.
Le vasche di laminazione, quando progettate, costruite e mantenute adeguatamente, possono generare impatti ambientali positivi. Oltre a prevenire inondazioni, forniscono habitat temporanei per la fauna selvatica, promuovendo la biodiversità. La gestione inadeguata, tuttavia, può causare problemi, tra cui cattivi odori dovuti all’acqua stagnante, scarsa igiene e rischio di esondazione. La progettazione e gestione devono considerare parametri idrici, geologici e impatti sulla comunità locale.