Quali sono i 5 luoghi più incontaminati del Pianeta, quelle località dove l’uomo non ha ancora espresso la sua azione più distruttiva? Purtroppo, sono pochissime le aree mondiali libere dalla presenza umana o, in alternativa, abitate unicamente da piccole popolazioni indigene. Eppure, per quanto rari, questi luoghi ci permettono ammirare una natura florida e selvaggia, una biodiversità libera dall’urbanizzazione e dalla morsa della deforestazione, per farci comprendere quale sia la direzione da intraprendere per salvare questo Pianeta.
Fortunatamente, un buon numero delle aree incontaminate del Pianeta fanno oggi parte di parchi naturali o di zone tutelate e, per questo, il rischio che l’essere umano possa far danni è assai ridotto. Tuttavia, rimangono ecosistemi fragili, poiché risentono comunque dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico, spesso portato in questi piccoli paradisi da correnti che arrivano da molto lontano.
La situazione attuale delle aree incontaminate del Pianeta

Come accennato in apertura, la situazione delle zone incontaminate del Pianeta non è attualmente solida. La mano dell’uomo è arrivata pressoché ovunque e, per questo, ne rimangono davvero pochissime.
Se si considera una definizione restrittiva di aree incontaminate, e quindi si valutano unicamente quelle zone del Pianeta dove la presenza umana è totalmente assente e l’impatto dell’inquinamento è ridotto al minimo, la fotografia che ne emerge non è delle più edificanti. Secondo l’Università del Queensland, in Australia, questi piccoli paradisi incontaminati si trovano soltanto in 5 nazioni: Australia, Stati Uniti, Brasile, Russia e Canada, fatta eccezione per l’Antartide.
La stessa università ha messo in evidenza come oltre il 77% delle terre emerse e oltre l’87% degli oceani abbia subito – e stia ancora subendo – l’intervento dannoso da parte dell’uomo. Non solo in termini di inquinamento, ma anche di modifiche irrecuperabili degli habitat naturali. Per questo, preservare le poche zone incontaminate rimaste è di fondamentale importanza: conservano un patrimonio – naturalistico, faunistico e genetico – che non è possibile rilevare altrove.
I 5 luoghi più incontaminati della Terra
Ma quali sono i 5 luoghi più incontaminati della Terra? Volendo seguire una definizione meno restrittiva, quindi considerando anche aree dove la presenza umana esiste, ma è minima e senza particolare impatto sugli ecosistemi, si possono identificare cinque aree uniche nel loro genere.
Antartide: più biodiversità di quanto si possa pensare

L’analisi non può che partire da un continente speciale, non solo perché il più freddo in assoluto, ma anche poiché il più isolato del Pianeta. Si sta ovviamente parlando dell’Antartide che, con la sua presenza umana ridotta davvero agli sgoccioli – sostanzialmente, solo piccole basi di ricercatori a scopo scientifico – offre una biodiversità che forse non tutti si sarebbero aspettati in un luogo così austero.
Coperta al 96% dai ghiacci, ospita infatti moltissime specie uniche al mondo, basti pensare ai pinguini imperatori, alle balene azzurre o alle foche di Weddell. In più, nelle sue acque vivono crostacei, molluschi e pesci antichissimi, alcuni rimasti identici alle ere preistoriche, che non si trovano in altre zone del Pianeta. Inoltre, le bassissime temperature di questo continente sono ideali per lo sviluppo di importantissimi microorganismi, molti dei quali non ancora completamente studiati dalla scienza.
Isole Galapagos: un patrimonio di luoghi incontaminati unici

Non si può dire che le Isole Galapagos siano completamente libere dalla presenza umana, tuttavia sono un luogo tutelato da tantissimi recenti, dove vi sono perlopiù comunità di ricercatori e il turismo è fortemente regolamentato. Queste isole paradisiache sono perlopiù note per le ricerche genetiche condotte da Charles Darwin, nonché per le giganti e super-longeve tartarughe di terra che le abitano.
Eppure, le Isole Galapagos non sono solo questo. Immerse nel Pacifico, a circa 1.000 chilometri dalle coste dell’Ecuador, ospitano una biodiversità senza pari, tra specie animali uniche al mondo e vegetazione rigogliosa. Ad esempio, è massiccia la popolazione di rettili, ma anche di coloratissimi uccelli, tra cui i noti fringuelli di Darwin. E non mancano nemmeno le più disparate specie di colibrì, con le loro tinte sgargianti e le loro minuscole dimensioni.
I fiordi selvaggi del Fiordland National Park, in Nuova Zelanda

Quando si pensa ai fiordi, alla mente non possono che balzare le immagini delle bellissime distese di acqua e di rocce della Norvegia. Eppure, la nazione che conserva i fiordi più incontaminati al mondo è la Nuova Zelanda, con il suo Fiordland National Park, ormai da tempo patrimonio UNESCO.
Qui, protetti da una natura selvaggia e a tratti inaccessibile, si aprono diversi fiordi dovuti all’azione di erosione dell’acqua, che portano a un paesaggio unico, tra foreste temperate pluviali ed enormi rocce. In un luogo così fitto di vegetazione, non possono che proliferare le più svariate specie animali, come il rarissimo uccello takahe – particolare perché non è in grado di volare – e i kiwi. Data la difficoltà di raggiungere questi fiordi, e rigidissime regole turiste, la presenza umana è davvero ridotta al minimo.
La patria dei vulcani: i luoghi incontaminati della penisola di Kamchatka, in Russia

Per gli appassionati di geologia e di vulcani, uno dei luoghi più incontaminati del mondo – nonostante la presenza umana – è la penisola di Kamchatka, in Russia. Per quanto gli insediamenti umani siano appunto presenti, la popolazione è decisamente ridotta e, in genere, non interferisce particolarmente con i cicli locali della natura.
In questa zona si possono trovare decine di vulcani attivi, di cui almeno una trentina protetti dall’Unesco, nonché centinaia di geyser, dai giochi di acqua calda spettacolari. Molto florido è lo sviluppo delle specie animali: aquile e altri rapaci, orsi bruni e salmoni rappresentano gli abitanti più numerosi di questa singolare area del Pianeta.
La Foresta Daintree in Australia: il ritorno alla preistoria

Infine, non si può non parlare della Foresta Daintree in Australia, un luogo unico nel suo genere. È infatti una delle più antiche del mondo – si pensa si sia formata oltre 110 milioni di anni fa – e, per questo, rappresenta un vero e proprio viaggio nella preistoria.
Ospita quasi 4.000 specie di piante diverse, pietre uniche nel loro genere, nonché migliaia di animali diversi quali canguri arboricoli, casuari, farfalle giganti e molto altro. Grazie alla rigida conservazione locale, l’area viene mantenuta pressoché libera dall’urbanizzazione umana e, per quanto vi sia possibilità di visitare la zona, i percorsi per turisti sono tutti all’insegna della piena sostenibilità ambientale. Non a caso, gli accessi annuali sono limitati e fortemente regolamentati dalle leggi locali.

Giornalista pubblicista dal 2012, collabora con diverse testate in qualità di Digital Content Specialist, concentrandosi soprattutto su due delle sue grandi passioni: l’ambiente e la tecnologia. In particolare, negli anni si è occupato di fonti rinnovabili, risparmio energetico, tecnologie per batterie e sistemi d’accumulo e mobilità sostenibile, non disdegnando alcune incursioni nell’universo della tutela della biodiversità, del giardinaggio e dei rimedi naturali.