
Recentemente ho avuto la sfortuna di visitare un allevamento di ostriche da perla e sinceramente adesso guardo con un occhio molto diverso questi piccoli gioielli sferici.
Un allevamento di ostriche da perla è in sostanza una sorta di molo attorno al quale si sviluppano diversi laboratori per far sì che le ostriche producano perle, ma nonostante l’ostrica non sia un animale che faccia nascere chissà quale empatia, non avevo idea che al termine del tour avrei provato una sorta di compassione per questi molluschi.
Sommario
La favola
Avevo sempre creduto che le perle fossero il risultato di un meraviglioso processo che permetteva alle ostriche di trasformare i granelli di sabbia in un gioiello prezioso.
In effetti è così, ma siccome è molto difficile trovare perle in natura, si tratta infatti di una vera e propria rarità, l’uomo è riuscito a comprendere come riprodurre il processo meccanicamente, dando vita agli allevamenti di ostriche.
Il tour
Il mio tour è cominciato da un piccolo negozio di gioielli su un molo, in cui ho potuto ammirare i migliori prodotti finiti, con le perle più grandi che arrivavano quasi alla dimensione di un chicco d’uva.
Sin dall’inizio del tour era evidente come ogni perla fosse effettivamente un pezzo unico, con forme e sfumature variegate, che poteva dare vita a gioielli altrettanto unici.
I laboratori
Un’ostrica vive circa quindici anni, e nell’arco della propria vita può produrre al massimo tre perle. Le ostriche nascono come organismi piccolissimi, grandi quanto un granello di polvere, cominciano a mangiare plancton, si attaccano agli scogli e lentamente crescono.
I laboratori servono quindi a produrre plancton adeguato alle diverse fasi della vita delle ostriche e a creare delle griglie di metallo alle quali le ostriche si attaccano, simulando il processo che in natura avviene sugli scogli.
Le perle
Una perla è il risultato di un meccanismo di difesa delle ostriche.
Se un corpo estraneo entra nel guscio dell’ostrica, l’animale prova in primis a eliminarlo spingendolo fuori. Quando non ci riesce rilascia una sostanza che avvolge il corpo estraneo mantenendo il mollusco al sicuro e dando vita alla perla.

Per riprodurre il processo artificialmente serve quindi introdurre delle piccole palline di calcio all’interno dell’ostrica attraverso una vera e propria operazione chirurgica, che durante le visite agli allevamenti di perle viene mostrata dal vivo e con fierezza.
Per evitare che l’ostrica possa liberarsi della pallina, questa viene inserita letteralmente nelle gonadi del mollusco. Ma non è finita qui. Per assicurarsi che l’ostrica emetta il liquido che dà vita alla perla serve un sacrificio.
Un’ostrica deve essere uccisa per estrarne l’organo riproduttivo, il quale viene diviso in una ventina di parti e inserito nelle altre ostriche assieme alla pallina. In questo modo aumentano le probabilità che l’ostrica che ha ricevuto l’organo dia vita alla perla. Un processo che viene ripetuto per tre volte nell’arco della vita dell’ostrica.
Ecco quindi che cosa si nasconde dietro alle perle, che alla fin fine non sono altro che delle palline di calcio avvolte dal liquido di un mollusco. Non capisco se dovrei empatizzare con questi animali o se si tratta di una reazione esagerata, ma sicuramente alla fine del tour non ho avuto tutta questa voglia di acquistare una perla.