Altro che mal di testa, fai come la rana e fingiti morta

da | Ott 27, 2023 | ambiente | 0 commenti

Nel regno animale, la riproduzione è un affare complicato, tra bizzarre tattiche di corteggiamento e articolate tecniche per evitare l’accoppiamento.

Altro che banalissimi mal di testa, quindi: per rifiutare le avances indesiderate, gli animali provano tutte le strategie più stravaganti, talvolta addirittura estreme. Alcune rane, così come una specie di libellula, si fingono morte per evitare l’accoppiamento. Simulare la propria morte diventa una tecnica difensiva a 360 gradi, sia per sfuggire ai predatori, che per scappare da un accoppiamento non desiderato.

Scopriamo in questo articolo, alcune delle strategie più sorprendenti del regno animale per allontanare i pretendenti sgraditi.

Tecniche all’avanguardia: il caso della rana

Un nuovo studio condotto presso il Museo di Storia Naturale di Berlino ha portato alla luce una realtà interessante: per evitare attenzioni indesiderate da parte dei maschi, alcune rane adottano una tecnica estrema fingendo la loro morte. Questa strategia getta una nuova luce sul comportamento delle rane comuni europee, che sembrano non voler sopportare passivamente l’assalto dei maschi, spesso talmente cruento che finisce per risolversi con la morte della compagna.

L’autrice principale dello studio, la dottoressa Carolin Dittrich ha dichiarato che in passato si credeva che le femmine non fossero in grado di fare scelte o difendersi dalla coercizione maschile, ma le nuove scoperte indicano il contrario.

Lo studio si basa sull’osservazione di un gruppo di rane in fase di accoppiamento. Su 54 femmine coinvolte nelle interazioni con i maschi, la maggioranza di queste, una volta afferrate da un maschio, cercavano di ruotare il proprio corpo, mentre una parte emetteva richiami di liberazione, come grugniti e squittii, insieme a una rotazione del corpo. Infine, una consistente percentuale manifestava l’immobilità tonica, un comportamento insolito che ricorda la rigidità di un corpo morto con zampe tese. Le femmine più piccole utilizzavano più spesso tutte e tre le tattiche contemporaneamente rispetto alle femmine più grandi.

L’immobilità tonica, suggerisce lo studio, potrebbe essere una risposta allo stress, è più comune nelle femmine più giovani e più piccole, probabilmente per la minore esperienza di riproduzione. Tuttavia, i ricercatori riconoscono che questi comportamenti potrebbero servire ad altri scopi, come la valutazione della forza e della resistenza del maschio da parte delle femmine, caratteristiche che potrebbero influire sulla sopravvivenza in caso di competizione tra maschi.

Non solo le rane

Fingersi morte per evitare l’accoppiamento è una tecnica che appartiene non solo alle rane, ma anche alle femmine del dragone alpino, una specie di libellula. Queste hanno sviluppato una tattica unica per respingere gli avances indesiderate dei maschi: simulare una caduta mortale quando un pretendente non gradito le avvicina rimanendo immobili finché il maschio si allontana.

Questo comportamento è stato scoperto casualmente da un biologo, Rassim Khelifa, mentre studiava larve di dragone alpino nelle Alpi Svizzere. Fingersi morte protegge le femmine di libellula durante la deposizione delle uova, ovvero quando diventano vulnerabili. Accoppiarsi dopo la deposizione delle uova infatti potrebbe danneggiare il loro apparato riproduttivo.

Khelifa ha osservato questa tattica su un altissimo numero di femmine del campione preso in esame. In particolare, su 31 esemplari esaminati, 27 femmine hanno applicato con successo questa strategia.

Evitare l’accoppiamento: le tecniche del mondo animale

Per evitare o ritardare l’accoppiamento, sono diverse le strategie che possiamo trovare nel mondo animale, che possono essere adottate per diversi motivi, come mancanza di interesse, selezione del partner o la sopravvivenza stessa.

Tra le principali strategie, troviamo sia tecniche difensive che di attacco. Tra le prime rientrano senza dubbio il camuffamento e il mimetismo: alcuni animali si mimetizzano per evitare l’attenzione sessuale, possono apparire come un membro dello stesso sesso o assumere un aspetto diverso per passare inosservati.

Alcune specie tendono a ritirarsi in ambienti sicuri per evitare l’accoppiamento o l’approccio sessuale indesiderato. Altri possono semplicemente fuggire o nascondersi da potenziali partner indesiderati, magari cercando rifugio in luoghi difficili da raggiungere o durante i periodi critici.

Alcune femmine riescono persino a sopprimere l’ovulazione o ritardare la riproduzione se ritengono che non ci siano le condizioni ideali o i partner adatti.

Per minimizzare l’interazione con i potenziali partner, alcuni animali possono adottare un atteggiamento passivo o indifferente nei confronti del corteggiamento sessuale. Anche un’attenta selezione è tra le strategie più adottate, ignorando o respingendo i potenziali partner che non soddisfano i loro criteri o preferenze.

Tra gli atteggiamenti più aggressivi, troviamo alcune strategie, solitamente adottate dai maschi dominanti, che puntano a difendere il proprio territorio per respingere i potenziali partner.

Infine, per evitare l’accoppiamento, gli animali possono emettere segnali o comportamenti che indicano incompatibilità o mancanza di interesse nei confronti di un potenziale partner.

Alcuni esempi dal regno animale

Abilissimi nel camuffamento, i polpi riescono mimetizzarsi con l’ambiente circostante, cambiando rapidamente colore e texture della loro pelle per sfuggire ai predatori o evitare il riconoscimento sessuale, comportandosi in modo indifferente all’accoppiamento.

Anche le lucertole Anolis sono note per cambiare colore e adottare comportamenti specifici per comunicare il loro stato sociale e sessuale: possono sfuggire all’accoppiamento scegliendo di apparire non interessate o scappando dai maschi indesiderati.

Le cavallette delle paludi maschio per evitare l’accoppiamento con le femmine rimangono immobili tra la vegetazione o emettono suoni simili a quelli di una femmina per confondere i rivali maschi e ridurre la probabilità di scontri.

Tra gli esempi di riproduzione monopolizzata, quindi in cui un solo esemplare ha effettivamente il diritto di riprodursi, rientra sicuramente la gestione dell’alveare da parte dell’ape regina, che utilizza feromoni per sopprimere la maturazione sessuale delle api operaie femmine nel loro alveare. In questo modo, mantiene il monopolio sulla riproduzione e previene l’accoppiamento delle api operaie con i maschi.

Tra le scimmie ragno avviene un processo di segregazione sessuale: queste vivono in gruppi sociali e, durante la stagione riproduttiva, i maschi possono cercare di evitare la competizione con altri maschi allontanandosi dal gruppo o adottando comportamenti sottomessi per evitare conflitti.

In conclusione, la diversità e l’ingegnosità delle strategie nel regno animale ci ricordano quanto sia affascinante e complesso il mondo naturale. L’osservazione e la comprensione di queste tattiche per evitare l’accoppiamento ci consentono di apprezzare meglio la meravigliosa diversità della vita sulla Terra.

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