Tutte le nuove leggi sulle assenze ingiustificate dal lavoro

Le nuove leggi sulle assenze ingiustificate prevedono la risoluzione automatica del rapporto di lavoro, la verifica dell’INL e la perdita della NASpI per i lavoratori coinvolti.

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    Di recente, il Governo ha introdotto nuove normative riguardanti le assenze ingiustificate al lavoro in Italia, con l’obiettivo di semplificare le procedure di risoluzione del rapporto di lavoro e ridurre gli oneri per le aziende. La Legge 13 dicembre 2024, n. 203 (Collegato Lavoro) ha introdotto un meccanismo più rapido per la gestione delle assenze ingiustificate, rendendo possibile la risoluzione automatica del rapporto di lavoro e negando l’accesso alla NASpI ai lavoratori coinvolti. Queste misure, se da un lato offrono alle aziende strumenti più efficaci per contrastare l’assenteismo strategico, dall’altro hanno sollevato numerose critiche da parte dei sindacati. Vediamo nel dettaglio tutte le novità e le loro implicazioni.

    Nuove regole sulle assenze ingiustificate

    La nuova normativa stabilisce che un’assenza ingiustificata protratta oltre il termine stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) o superiore a 15 giorni possa portare alla risoluzione automatica del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro ha dunque la possibilità di segnalare l’assenza all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che avrà il compito di verificare la legittimità della comunicazione.

    Risoluzione automatica del rapporto di lavoro

    Se la segnalazione del datore di lavoro viene confermata dall’INL, il rapporto di lavoro si considera risolto per volontà del lavoratore. Questo meccanismo riduce sensibilmente i tempi e le complicazioni burocratiche per le aziende, evitando il ricorso alle lunghe procedure disciplinari necessarie in passato per licenziare un dipendente assenteista.

    Il ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

    L’INL ha un ruolo centrale nella nuova procedura. Dopo aver ricevuto la comunicazione da parte del datore di lavoro, l’ente ha 30 giorni di tempo per verificare la fondatezza della segnalazione. Se l’assenza viene confermata come ingiustificata, il contratto si considera automaticamente risolto. In caso di dubbi o di mancata conferma, la procedura viene annullata e il lavoratore mantiene il proprio impiego.

    Perdita del diritto alla NASpI

    Una delle conseguenze più rilevanti della nuova legge riguarda la perdita dell’indennità di disoccupazione. La NASpI non verrà più riconosciuta ai lavoratori il cui rapporto di lavoro sia stato risolto per assenza ingiustificata. Esistono però delle eccezioni: se il dipendente dimostra che l’assenza è stata causata da motivi di forza maggiore (malattia grave, infortunio, emergenze personali) o da responsabilità del datore di lavoro (condizioni di lavoro insicure, mancato pagamento degli stipendi), la risoluzione viene annullata e il diritto alla NASpI resta valido.

    Critiche e controversie

    Sono state forti le reazioni suscitate dal questi provvedimenti , soprattutto da parte dei sindacati come CGIL e UIL, che temono un ritorno alle famigerate “dimissioni in bianco”, ovvero quelle pratiche abusive che in passato venivano utilizzate per costringere i lavoratori a lasciare il proprio impiego senza poter accedere agli ammortizzatori sociali. Secondo le sigle sindacali, questa riforma potrebbe essere utilizzata dai datori di lavoro per liberarsi facilmente dei dipendenti meno graditi, senza dover passare per un vero procedimento disciplinare.

    Procedura per il datore di lavoro

    Per avviare la risoluzione automatica del rapporto di lavoro, il datore di lavoro deve:

    • Inviare una comunicazione formale all’INL territoriale competente utilizzando un modulo standardizzato.
    • Fornire tutti i dati necessari per dimostrare l’assenza ingiustificata.
    • Attendere la verifica da parte dell’INL, che ha 30 giorni di tempo per confermare o annullare la risoluzione.

    Se la procedura viene confermata, il rapporto di lavoro si considera chiuso e il lavoratore perde ogni diritto alla NASpI.

    Possibilità di opposizione per il lavoratore

    Il lavoratore che ritiene di essere stato ingiustamente coinvolto in questa procedura ha la possibilità di opporsi. Per farlo, deve dimostrare che la sua assenza era giustificata da cause oggettive e indipendenti dalla sua volontà. Se le sue motivazioni vengono accettate dall’INL, la risoluzione del contratto viene revocata e il lavoratore conserva il proprio impiego.

    Conclusione

    Le nuove disposizioni sulle assenze ingiustificate rappresentano un cambiamento significativo nel panorama del diritto del lavoro in Italia. Se da un lato offrono ai datori di lavoro uno strumento più rapido ed efficace per gestire l’assenteismo, dall’altro sollevano preoccupazioni per possibili abusi e ingiustizie nei confronti dei dipendenti. La verifica dell’INL è un elemento chiave per garantire che la norma venga applicata in modo equo e bilanciato. Nel frattempo, lavoratori e aziende dovranno adattarsi a questo nuovo assetto normativo, consapevoli delle opportunità e dei rischi che esso comporta.

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