
l 29 dicembre 2024, nelle acque di Marsa Alam, Egitto, il 48enne italiano Gianluca Di Gioia è stato fatalmente attaccato da uno squalo mentre faceva snorkeling. Il suo amico, Giuseppe Fappani, 69 anni, ha coraggiosamente tentato di soccorrerlo, riportando però gravi ferite. Entrambi sono stati trasportati all’ospedale di Port Ghalib, dove Di Gioia è deceduto. Le autorità egiziane hanno temporaneamente chiuso l’area e avviato un’indagine sull’incidente. L’attacco di uno squalo in Egitto era già successo in passato, e non solo, ne avevamo parlato qui.
Gli squali sono predatori qualificati, progettati dalla natura per dominare gli oceani. Ma nonostante la loro fama e la paura che spesso evocano, gli attacchi all’uomo sono rari e, contrariamente all’immaginario collettivo, non avvengono per una predilezione per la carne umana. Ma perché gli squali attaccano? E cosa spinge un animale, che generalmente evita l’uomo, a colpire?
L’errore di identificazione: la causa più comune
Il motivo più frequente dietro un attacco di squalo è l’errore di identificazione. Gli squali cacciano utilizzando i loro sensi altamente sviluppati, ma la visibilità sott’acqua può essere limitata. Le sagome dei nuotatori o dei surfisti, viste dal basso, possono somigliare a quelle delle loro prede naturali, come le foche o le tartarughe marine. Questo spiega perché molti attacchi si verificano in acque torbide o vicino alla superficie, dove lo squalo potrebbe confondere un essere umano con un animale ferito o in difficoltà.
Il territorio e la difesa
Gli squali sono territoriali e, in alcune circostanze, possono percepire la presenza umana come una minaccia. Durante la stagione riproduttiva o in aree ricche di cibo, gli squali diventano più protettivi nei confronti del loro ambiente. La difesa del territorio può tradursi in un attacco di avvertimento, non necessariamente destinato a uccidere, ma piuttosto a spingere l’intruso lontano.
Curiosità e istinto predatorio
A volte, l’attacco è dettato dalla semplice curiosità. Gli squali esplorano il mondo attraverso la bocca, mordendo oggetti che non riconoscono. Questo comportamento, sebbene naturale, può essere letale per un essere umano a causa della potenza del morso. Gli squali bianchi, in particolare, sono noti per “assaggiare” potenziali prede e poi lasciarle andare se non corrispondono al loro regime alimentare.
Condizioni ambientali e attività umana
L’attività umana ha un impatto diretto sugli squali e sui loro habitat. L’inquinamento, la pesca intensiva e il turismo sfrenato alterano il comportamento degli squali. La diminuzione delle prede naturali li spinge più vicino alle coste, aumentando la probabilità di incontri con l’uomo. Inoltre, pratiche come lo scarico di rifiuti alimentari o la pesca in prossimità delle spiagge attraggono gli squali verso aree affollate.
Squali e cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici stanno modificando le rotte migratorie e le abitudini di caccia degli squali. L’aumento della temperatura degli oceani spinge alcune specie a spostarsi in nuove aree, portandole a interagire più frequentemente con i bagnanti. Questo fenomeno è stato osservato anche nelle acque egiziane, dove il turismo balneare è in crescita.
Come prevenire gli attacchi
Prevenire gli attacchi di squalo richiede consapevolezza e rispetto per l’ambiente marino. Evitare di nuotare all’alba o al tramonto, momenti in cui gli squali sono più attivi, e restare lontani dalle aree di pesca sono misure essenziali. È fondamentale comprendere che il mare è il territorio degli squali e che, entrando nelle loro acque, diventiamo ospiti in un ecosistema complesso e affascinante.
La tragedia in Egitto ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra uomo e natura. Gli squali, nonostante la loro fama di predatori spietati, sono parte integrante dell’ecosistema marino e meritano rispetto, non paura irrazionale. Affrontare queste situazioni con consapevolezza può aiutarci a convivere con questi antichi abitanti degli oceani, riducendo i rischi e preservando la bellezza e la biodiversità del nostro pianeta blu.
Siamo vicini alla famiglia della vittima, una tragedia davvero grande, al di là dell’amore per il mare e dei suoi magnifici abitanti.