Clima estremo: piogge da record a Brescia

da | Mag 26, 2023 | ambiente, climate change, news | 0 commenti

Continua l’ondata di maltempo estremo in tutta l’Italia: dai fenomeni disastrosi che si sono verificati in Emilia Romagna, grandine e temporali anche in altre zone d’Italia. Proclamata allerta arancione in Piemonte per il rischio idrogeologico; in Toscana, in Alto Mugello, è stato concesso lo stato di emergenza; bomba d’acqua e allagamenti nell’Avellinese.

A Brescia e province, nel tardo pomeriggio del 24 maggio, è caduto il 90% delle piogge previste per maggio causando allagamenti, disagi per il traffico, con strade e sottopassaggi inondati.

I fatti nel Bresciano

Brescia e dintorni, nel pomeriggio del 24 maggio, sono stati colti da una pioggia improvvisa.

Ventidue centimetri di pioggia all’ora, ben oltre un metro d’acqua si è rovesciato nel Bresciano, causando l’esondazione dei torrenti e inondando d’acqua e fango le strade.

A registrare il maggior accumulo d’acqua, la località di Caino, con 145 mm di pioggia caduta, di cui 107 mm in meno di un’ora: qui il fango e i detriti hanno invaso la strada provinciale, dopo il cedimento di un terrapieno.

Fortemente colpite anche le località di Nave, dove ha esondato il torrente Listrea, poi Rezzato, dove ha ceduto un tratto di argine del Naviglio Grande, portando con sé alcune auto in sosta. A Brescia, Pontevico, Castel Mella, Capriano del Colle strade e sottopassi allagati.

Moltissime le richieste di intervento dei vigili del fuoco per cantine e strade allagate ed è stata allertata anche la Protezione Civile. Fortunatamente non ci sono state vittime.

Ennesima dimostrazione del cambiamento climatico?

I fatti nel Bresciano, così come in una certa misura quelli che stanno interessando anche altre zone d’Italia, sono riconducibili direttamente al cambiamento climatico?

Dare una risposta definitiva non è così semplice. Quella che ha coinvolto Brescia e dintorni è stata un’alluvione lampo, quindi un allagamento circoscritto sia nel tempo che nello spazio, a causa di temporali violenti che hanno colpito la zona. Si è trattato pertanto di un evento diverso da quello che si è verificato in Emilia Romagna.

Che il cambiamento climatico in corso stia causando un aumento esponenziale dei fenomeni climatici estremi è chiaro. Ma non è del tutto immediato associare i singoli eventi estremi senza indagini e statistiche approfondite.

Come ha spiegato Giulio Betti, meteorologo del CNR e dell’AMPRO (Associazione dei meteorologi professionisti): «Servono studi rigorosi di tipo statistico con analisi specifiche sulle componenti fisiche del fenomeno in questione. Per attribuire un evento al cambiamento climatico vanno rilevati un tempo di ritorno, un’occorrenza statistica e un’intensità particolare che siano compatibili», cosa che è stato possibile fare per i fatti in Emilia Romagna.

Quello nel Bresciano è stato un evento limitato, nel tempo e per la zona coinvolta: paragonarlo ai fatti in Romagna non è del tutto corretto, sia per la forza, l’estensione e le conseguenze dell’evento, sia per i dati che abbiamo al momento a disposizione sul fenomeno nel breve e lungo periodo.

Rimane senza dubbio il fatto che «oggi il cambiamento climatico estremizza e amplifica fenomeni normali come un forte caldo e un temporale», causando quindi periodi di prolungata siccità e conseguentemente di violente alluvioni.

Tag:

Post correlati