
Ci voleva qualcuno per spiegarti che non è una grande idea uscire ubriaco con un coltello in tasca per andare in discoteca. Eccolo, puntuale come un hangover il lunedì mattina: il codice di condotta per bar e discoteche, approvato con decreto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale già lo scorso 25 gennaio 2025, è la nuova bibbia del divertimento regolamentato. Vogliamo fare un ripasso, visto che la stagione delle discoteche estive incombe su di noi?
Partiamo col dire che non è obbligatorio – perché formalmente non siamo in regime marziale – ma fortemente consigliato. Tradotto: se il tuo locale lo adotta, sei un eroe civile; se non lo fai, sei un rischio pubblico in attesa di sanzione. Il messaggio è chiaro: o collabori, o ti prepari a chiudere baracca e burattini alla prima rissa fuori dal bagno.
Locali, tremate
Il codice di condotta per bar e discoteche riguarda tutti i locali che offrono intrattenimento al pubblico: bar, ristoranti, discoteche, sale giochi, stabilimenti balneari e altri luoghi dove la gente si diverte in modo più o meno legale. Non importa se servite cocktail molecolari o birra calda: le regole valgono per tutti.
Ogni gestore lluminato dovrebbe nominare un responsabile della sicurezza. Una figura che sa cosa fare se qualcuno decide di lanciare un posacenere o se la fila per il bagno si trasforma in guerriglia urbana. Serve anche un impianto di videosorveglianza, con telecamere piazzate su ingressi, uscite e aree esterne. I filmati vanno conservati secondo le normative privacy, quindi no, non potete usarli per ridere il giorno dopo.
In più, è richiesto che l’illuminazione esterna sia potenziata, a spese del locale. Perché le tenebre saranno pure romantiche, ma sono anche il miglior alleato del casino.
Il cliente perfetto esiste. E somiglia a un boy scout
Lo Stato ha anche deciso di spiegarti come comportarti quando esci di casa. Perché evidentemente qualcuno ancora pensa che sia lecito portarsi lo spray al peperoncino in tasca nel caso scappi una lite. Ecco l’identikit dell’avventore modello, quello che può entrare in un locale senza diventare una variabile impazzita:
- Non introdurre armi improprie, né catene, bastoni, coltelli o qualunque altra genialata da film d’azione girato male
- Non portare spray urticanti, a meno che tu non viva in un thriller
- Non introdurre droghe o alcolici acquistati altrove: se vuoi sballarti, fallo con stile e al bancone
- Non distruggere arredi, suppellettili o dispositivi antincendio, perché no, non è una performance artistica
- Non bloccare le uscite di sicurezza, che non si chiamano così per caso
- Non disseminare rifiuti o bottiglie di vetro in giro come se fossi un profeta del caos
- Non essere molesto, non urlare, non ruggire: non sei in un branco, sei in un locale pubblico
Tutto questo, manco a dirlo, va affisso nel locale in bella vista e, se possibile, reso virale online. Magari lo leggeranno anche quelli che non sanno più distinguere un divano da una cassa audio dopo il quarto drink.
Minori, avanti un documento
Il codice non si dimentica dei minorenni, categoria fragile e da proteggere. Viene rafforzata la sorveglianza sull’alcol: vietato servirlo ai minori, e in caso di dubbio, il gestore deve chiedere un documento. Se serve, può perfino marchiare i minori con un timbro lavabile sul braccio. Una misura che sa un po’ di festival anni Novanta e un po’ di distopia, ma funziona.
E poi via, senza pietà, tutti i dispositivi da gioco che non impediscono l’accesso ai più giovani. Perché se proprio devi perdere soldi alle slot, almeno fallo dopo la maggiore età.
Licenze, multe e la sindrome da “non lo sapevo”
Chi non segue il codice di condotta per bar e discoteche rischia grosso: multe, sospensione, o addirittura revoca della licenza. Ma se puoi dimostrare di averlo adottato e applicato – con tanto di cartelloni, video, timbri e telecamere – allora potresti evitare la scure della burocrazia.
È come un ombrello normativo: se lo apri prima della tempesta, ti bagni meno. Se aspetti che piova, poi è solo colpa tua.
Il divertimento secondo lo Stato
Il codice di condotta per bar e discoteche non è solo un regolamento: è una radiografia sociale. Racconta un paese in cui serve una norma per dire “non essere molesto”, “non lanciare bottiglie”, “non portare il machete al karaoke”. Ed è questo il dato che fa più riflettere. Serve davvero una legge per ricordarci come comportarci da esseri umani?
Pare di sì.