L’Italia è tra le nazioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici, lo conferma il Climate Risk Index

L'Italia è la nazione europea più esposta alla crisi climatica, con danni per 60 miliardi di dollari e oltre 38.000 vittime dal 1993. Ondate di calore, siccità e alluvioni richiedono strategie urgenti per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici.

L’Italia è il Paese europeo più esposto agli effetti della crisi climatica secondo il Climate Risk Index 2025 pubblicato da Germanwatch. Il rapporto analizza l’impatto economico e umano degli eventi climatici estremi: il nostro Paese si trova al terzo posto della classifica mondiale per danni subiti nel 2022 e al quinto posto considerando il periodo tra il 1993 e il 2022.

Un’analisi globale dell’impatto climatico

Il Climate Risk Index è un indicatore chiave per misurare la vulnerabilità dei Paesi agli eventi climatici estremi.

Dal 1993 al 2022, questi fenomeni hanno causato quasi 800.000 vittime nel mondo, con danni economici superiori ai 4,2 trilioni di dollari. L’Italia ha registrato oltre 38.000 morti e perdite economiche stimate in circa 60 miliardi di dollari.

Le ondate di calore, come quelle del 2003 e del 2022, sono state tra le principali cause di mortalità, a dimostrazione di quanto il cambiamento climatico impatti sulla salute pubblica.

Conseguenze economiche e sociali della crisi climatica in Italia

L’Italia sta subendo danni significativi a causa della crisi climatica, con ripercussioni su diversi settori. La siccità del 2022 nella valle del Po, considerata la più grave degli ultimi 70 anni, ha ridotto drasticamente la produttività agricola, mettendo in difficoltà intere filiere. Le ondate di calore hanno messo sotto pressione il sistema sanitario e le reti energetiche, aumentando i costi di gestione delle emergenze.

Tra il 2013 e il 2020, i danni causati da frane e alluvioni hanno superato i 22 miliardi di euro, con una media di circa 2,8 miliardi all’anno. Questi eventi compromettono la stabilità economica del Paese, riducendo il PIL e aumentando il rapporto debito/PIL.

Per affrontare questa crisi, sono necessari investimenti mirati in strategie di adattamento, tra cui la gestione sostenibile delle risorse idriche e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Le regioni italiane più esposte agli eventi estremi

Alcune regioni italiane risultano particolarmente vulnerabili agli effetti della crisi climatica. Nel Nord, Lombardia ed Emilia-Romagna sono le regioni più colpite da alluvioni devastanti; il Piemonte ha subito inondazioni gravi lungo il fiume Po. Sicilia e Sardegna affrontano invece problemi legati alla siccità e alle ondate di calore, con conseguenze negative sulla produzione agricola e sull’approvvigionamento idrico.

L’Emilia-Romagna è la regione più colpita da frane e alluvioni tra il 2013 e il 2020, seguita da Veneto, Campania, Toscana e Liguria. Anche le regioni del Sud, come Puglia e Calabria, sono a rischio per via delle temperature in aumento e della scarsità d’acqua.

Il cambiamento climatico su scala globale: i Paesi più colpiti

Il Climate Risk Index 2025 evidenzia come la crisi climatica stia colpendo duramente molte altre parti del mondo. Dominica, Cina e Honduras risultano tra i Paesi più vulnerabili agli eventi estremi tra il 1993 e il 2022.

  • Dominica ha subito uragani devastanti, come Maria nel 2017, che ha causato danni pari al 270% del PIL nazionale.
  • La Cina è stata colpita da numerose inondazioni e ondate di calore, con gravi conseguenze sulla popolazione e sull’economia.
  • Honduras ha registrato perdite economiche e umane significative a causa di uragani e tempeste tropicali.

A livello globale, i fenomeni climatici estremi hanno causato quasi 800.000 morti e danni economici per oltre 4,2 trilioni di dollari tra il 1993 e il 2022. Anche in Europa, Paesi come Grecia e Spagna stanno affrontando eventi sempre più intensi, mentre il Pakistan e il Belize sono stati tra i più colpiti nel 2022.

Come affrontare la crisi climatica: soluzioni e strategie

Per mitigare gli effetti della crisi climatica, è essenziale adottare misure concrete a livello nazionale e internazionale. L’Italia deve rafforzare le politiche di riduzione delle emissioni di gas serra e migliorare la resilienza delle comunità locali. La transizione verso energie rinnovabili, la protezione delle aree naturali e la gestione sostenibile delle risorse idriche sono elementi chiave per contrastare gli impatti del cambiamento climatico.

Investire in strategie di adattamento è fondamentale per proteggere il territorio e le comunità più esposte. Il coinvolgimento di governi, imprese e cittadini sarà determinante per costruire un futuro più resiliente e sostenibile.


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