Animali strani: il diavolo spinoso, il rettile più assurdo dell’Australia

Il Moloch horridus, noto come diavolo spinoso, è un rettile del deserto australiano coperto di spine, capace di raccogliere l’acqua dalla pelle e di mimetizzarsi tra le sabbie. Lento, solitario e specializzato nella caccia alle formiche, è una delle creature più sorprendenti e meno conosciute del continente.

Animali strani: il diavolo spinoso, il rettile più assurdo dell’Australia - immagine di copertina

    Tra tutti i posti del mondo, era inevitabile che un animale come il diavolo spinoso vivesse proprio in Australia. In un continente dove quasi ogni creatura sembra uscita da un esperimento evolutivo andato storto (o benissimo, dipende dai punti di vista), il Moloch horridus si guadagna facilmente un posto in prima fila. Con il corpo interamente ricoperto di spine, movenze lente e un’abilità da illusionista per scomparire nel deserto, questo piccolo rettile è tanto spaventoso nel nome quanto affascinante. Ma a cosa servono davvero tutte quelle spine? Scopriamo tutti i segreti di uno degli animali più assurdi che la natura australiana abbia mai prodotto.

    Spine ovunque: caratteristiche fisiche del diavolo spinoso

    Il Moloch horridus è un rettile lungo circa 15-20 centimetri, dalla corporatura tozza e schiacciata, ma ciò che lo rende inconfondibile è il rivestimento esterno: un’armatura di spine acuminate distribuite su tutto il corpo, dalla testa alla coda. Non sono solo un deterrente contro i predatori: le spine sono parte integrante di una strategia evolutiva più ampia che coinvolge mimetismo, termoregolazione e raccolta d’acqua. La pelle ha un colore che varia dal sabbia al rossiccio, con disegni irregolari che si confondono perfettamente con l’ambiente desertico. Questo camaleontismo passivo gli permette di sparire letteralmente sul terreno.

    Un dettaglio curioso riguarda la testa: sulla nuca, il diavolo spinoso possiede una protuberanza simile a una seconda testa, detta falsa testa. In caso di minaccia, abbassa quella vera e mostra quella finta, sperando di confondere l’aggressore. Le zampe sono corte ma robuste, perfette per muoversi tra la sabbia, mentre la lingua è lunga e appiccicosa, pensata per catturare le sue prede preferite: le formiche.
    Un altro aspetto incredibile del suo corpo riguarda la pelle: è solcata da minuscoli canalicoli che, tramite capillarità, trasportano l’acqua raccolta dalle spine fino alla bocca.

    Un sopravvissuto del deserto: l’habitat estremo del Moloch horridus

    Il diavolo spinoso è endemico dell’Australia centrale e occidentale e vive esclusivamente in ambienti desertici e semi-aridi. Qui, dove le temperature oscillano dai 5 ai 45 gradi e le piogge sono un evento raro, il Moloch ha sviluppato strategie di sopravvivenza raffinate. Predilige le pianure sabbiose, le dune e le distese aride punteggiate da arbusti bassi e cespugli. Trascorre la maggior parte del tempo a stretto contatto con il suolo, dove la temperatura è più stabile, e si muove lentamente, spesso con pause lunghe che gli permettono di passare inosservato.

    Non è un animale territoriale, ma occupa aree ben precise, evitando zone troppo frequentate da altri individui. Durante il giorno è attivo solo nelle ore più fresche, all’alba e nel tardo pomeriggio, mentre nelle ore calde si rifugia sotto la sabbia o tra i cespugli. In inverno rallenta il metabolismo, riducendo drasticamente i movimenti e l’attività. Il suo mimetismo lo protegge da predatori come falchi, varani e serpenti.

    Il rischio principale per la sua sopravvivenza non viene però dai predatori, ma (neanche a dirlo) dall’alterazione dell’habitat: incendi, estrazione mineraria, allevamento intensivo e introduzione di specie invasive stanno cambiando radicalmente l’ecosistema desertico australiano. Sebbene non sia attualmente considerato in pericolo critico, il Moloch horridus è un indicatore importante dello stato di salute dei deserti australiani. Qualsiasi variazione significativa nell’ambiente può avere effetti devastanti su questa specie così specializzata.

    Un’ossessione per le formiche: dieta e comportamento

    Il diavolo spinoso è un vero monotematico: si nutre quasi esclusivamente di formiche. Può mangiarne anche 1.000 in un solo pasto, una per volta, usando la lingua adesiva per catturarle al volo. Segue le file delle formiche sul terreno e si ferma solo quando è sazio. Non le insegue né le attacca con rapidità: la sua tecnica è la pazienza.

    Il suo sistema digestivo è lento e altamente specializzato per assorbire il massimo da un alimento povero di nutrienti. Questa dieta ha modellato anche il suo comportamento: il Moloch passa gran parte del tempo a cercare nuove colonie di formiche e a riposare per digerire. Non caccia nulla di più grande né varia l’alimentazione, fatto che lo rende estremamente dipendente dalla presenza costante di formicai.

    Il comportamento difensivo è altrettanto particolare: oltre al mimetismo e alla falsa testa, il Moloch può gonfiarsi leggermente d’aria per sembrare più grande e pericoloso. Ma non morde, non corre, non attacca: tutto in lui è progettato per evitare il conflitto. È un animale solitario, che interagisce con i suoi simili solo durante la stagione riproduttiva, tra settembre e dicembre. In quel periodo, il maschio cerca la femmina seguendone le tracce nel deserto e, una volta trovata, inizia un corteggiamento fatto di movimenti lenti, inclinazioni del corpo e contatti delicati.

    Dopo l’accoppiamento, la femmina depone da 3 a 10 uova in una buca scavata nella sabbia. Le uova si schiudono dopo circa tre mesi e i piccoli sono già autonomi fin dal primo giorno, ma solo una minima parte sopravvive. Nessuna cura parentale, nessuna assistenza: nel deserto, o sei pronto a cavartela da solo o sei spacciato.

    Beve con la pelle, ha una testa finta e non fa niente in fretta: curiosità sul Moloch horridus

    Il nome Moloch horridus non è un caso: è ispirato a una divinità spaventosa menzionata nella Bibbia, simbolo di sacrificio e fuoco. Quando fu scoperto nel XIX secolo, i naturalisti europei rimasero talmente colpiti dal suo aspetto da attribuirgli un nome degno di un demone. E in effetti, la silhouette spinosa e il passo lento ricordano una creatura mitologica più che un rettile reale.

    Una delle sue capacità più sorprendenti è quella di raccogliere acqua dalla pelle. Le spine sul dorso e le scanalature della pelle funzionano come una rete idrica: anche una leggera pioggia o la rugiada mattutina bastano per far confluire l’acqua verso la bocca. Questo sistema, chiamato “trasporto capillare dermico”, è talmente efficace da essere stato studiato per applicazioni in campo ingegneristico.

    Altro fatto interessante: il diavolo spinoso può cambiare leggermente colore a seconda della temperatura. Al mattino tende al marrone scuro, per assorbire più calore; nelle ore più calde diventa più chiaro per riflettere la luce solare. Non è un vero camaleonte, ma l’adattamento termico è evidente.

    Infine, è uno degli animali meno aggressivi del continente australiano, nonostante l’aspetto. Non morde, non graffia, non emette suoni. La sua unica arma è sembrare ingestibile. E a giudicare da quanto poco viene predato, funziona.

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