Scuola: 9 edifici su 10 non sono in regola

Secondo il dossier Tuttoscuola, il 90% degli edifici scolastici italiani è privo di almeno una certificazione obbligatoria. Il Mezzogiorno è l’area più esposta, ma il problema è nazionale. Età media elevata e dati incompleti aggravano un quadro già critico.

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    Il bilancio complessivo sulla condizione degli edifici scolastici italiani è tutt’altro che rassicurante. A confermarlo è il dossier Tuttoscuola, che restituisce un quadro dettagliato e, per molti versi, impietoso delle strutture scolastiche del Belpaese. Solo il 10% delle strutture, infatti, risulta in possesso di tutte le certificazioni di sicurezza obbligatorie. Milioni di studenti e operatori scolastici, ogni giorno, frequentano ambienti non conformi agli standard minimi di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

    Dove la scuola è più sicura (e dove lo è meno)

    Su circa 40.000 edifici scolastici statali, il 90% risulta privo di almeno una delle certificazioni fondamentali, tra cui agibilità strutturale, prevenzione incendi o piani di evacuazione aggiornati. In molti casi, mancano più documenti contemporaneamente. Il dato non riguarda solo edifici vetusti, ma anche scuole costruite in anni recenti che non risultano comunque in regola con tutti gli adempimenti richiesti. Le irregolarità sono diffuse in ogni ordine e grado di istruzione, senza distinzioni significative tra scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado.

    La geografia del rischio

    Il problema è generalizzato su scala nazionale, ma assume proporzioni particolarmente gravi nel Mezzogiorno, dove si concentra circa il 66% degli edifici scolastici più a rischio. Calabria, Campania e Sicilia si collocano tra le regioni con le situazioni più critiche.

    Se alcune regioni del Nord e del Centro si dimostrano più avanti nell’adeguamento degli edifici, altre — anche nello stesso Nord — presentano carenze non trascurabili. La mappa della sicurezza scolastica non coincide con quella del PIL regionale, suggerendo che non è solo una questione di risorse, ma anche di volontà politica e capacità amministrativa.

    Età media degli edifici e stato strutturale

    Occorre precisare che oltre un terzo degli edifici scolastici italiani è stato costruito prima del 1976, anno dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Un dato che, naturalmente, pesa in modo significativo sullo stato complessivo delle strutture, soprattutto nelle aree classificate a rischio sismico. L’età avanzata degli immobili si accompagna spesso a una manutenzione insufficiente, con problemi legati all’impiantistica, alla staticità e alla vulnerabilità energetica. In alcune province, l’età media degli edifici supera i 50 anni.

    Certificazioni e anagrafe scolastica

    Un ulteriore limite segnalato dal report di Tuttoscuola riguarda l’incompletezza dell’anagrafe edilizia scolastica, che in molti casi non è aggiornata o presenta lacune significative. I dati raccolti provengono da autocertificazioni o da rilevazioni parziali, il che rende difficile un monitoraggio completo e sistematico e solleva dubbi anche sull’efficacia degli strumenti istituzionali di controllo e valutazione.

    Investimenti in corso

    A far ben sperare è il piano di investimenti del PNRR di oltre 10 miliardi di euro destinati all’edilizia scolastica italiana per il periodo 2021-2026. Saranno quattro le aree principali coinvolte: costruzione di nuove scuole e asili nido, messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici esistenti, efficientamento energetico e sostituzione edilizia, e potenziamento delle infrastrutture sportive scolastiche. Solo per il piano di messa in sicurezza e riqualificazione sono stati stanziati circa 4 miliardi di euro, con un’attuazione che coinvolge migliaia di scuole in tutto il Paese. Questi finanziamenti rappresentano un’opportunità concreta per superare le criticità strutturali evidenziate dal dossier e per costruire un patrimonio scolastico più sicuro, moderno e sostenibile, capace di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni.

    Una condizione strutturale

    Il dossier consegna dunque un’immagine nitida di un patrimonio edilizio in grave difficoltà. Non si tratta di un’emergenza improvvisa, ma di un problema strutturale, stratificato nel tempo, che tocca ogni livello del sistema scolastico.

    Tra l’8 e il 16 settembre, migliaia di studenti di ogni ordine e grado torneranno in classe. Ma gran parte degli edifici scolastici non è nelle condizioni di accoglierli in sicurezza. Più che un allarme, è una constatazione.

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