Dritti al punto: Chiara Frassone e La Colomba

da | Mag 19, 2023 | agricoltura, ambiente, news | 0 commenti

Gli insetti impollinatori, come le api, sono animali preziosissimi per la sopravvivenza sulla Terra. Il loro stato di salute è un chiaro indicatore della situazione climatica: proteggerle, significa salvaguardare il nostro futuro.

È questo – assieme all’amore per la natura e per il suo territorio – il cuore del progetto di Chiara Frassone, giovane imprenditrice che ha dato vita all’azienda agricola La Colomba, specializzata in apicoltura biologica.

Scopriamo insieme la sua storia.

Chiara Frassone

In un piccolo paesino sulle dolci colline dell’Oltrepò Pavese vive la giovane Chiara. Tutte le mattine, appena sveglia, esce in cortile per andare a controllare come stanno le sue api e a dare un saluto alle galline che razzolano ovunque in cortile, controllando anche se hanno deposto qualche uovo. Per lei ha inizio una nuova giornata. Non ci sono orari rigidi né scadenze perentorie. Tanto meno ritmi serrati e incalzanti. Le giornate di Chiara, così come le sue settimane e poi i mesi, seguono il ritmo della Natura.

Pensi che stia raccontando una favola? Oppure credi che io sia un’utopista e visionaria totalmente fuori dalle logiche della nostra realtà? Ti sbagli in entrambi i casi.

La storia che ti ho solo accennato è la storia di Chiara Frassone, imprenditrice di soli 21 anni che si occupa di apicoltura biologica.

Come nasce La Colomba

Nata in provincia di Bergamo, Chiara trascorre le vacanze estive della sua infanzia dai nonni paterni, a Crociglia, frazione di Zavattarello, uno dei borghi più belli d’Italia, nell’Oltrepò Pavese.

Fin da piccola, ama la vita a contatto con la natura. Ricorda con tenero affetto i momenti in cui, insieme al nonno, si dedicava alla cura dell’orto.

Nonostante la vita in città e gli impegni scolastici (Chiara è laureanda in filosofia alla Statale di Milano e ha in programma di fare la specializzazione in Scienze pedagogiche), il richiamo della natura è costante. Nel fine settimana, durante le festività, in occasione di ponti… Chiara riempie il suo zaino e torna al paesello, là dove ci sono le sue radici.

Durante i mesi di lockdown, questo rituale viene forzatamente a mancare. Chiara ne soffre e, quando tutto torna più o meno alla vecchia normalità, corre finalmente nella sua amata terra ed è qui che comincia a frullarle in testa un progetto…

Chiara, che all’epoca era poco più che diciannovenne, decide di lasciare un segno in quel territorio a lei tanto caro. Lo vuole valorizzare. Si tratta infatti di un territorio – per fortuna – ancora incontaminato e che ancora non è stato abusato. A maggior ragione, dunque, queste terre meritano di essere valorizzate. Hanno tutte le potenzialità per essere conosciute

Ed è così che nasce l’azienda agricola La Colomba. Una realtà sostenibile che prende forma poco per volta dall’entusiasmo e dall’intraprendenza di una giovane piena di coraggio, sostenuta e appoggiata dalla sua famiglia e dai suoi amici che credono fortemente nelle sue idee.

A sottolineare l’amore profondo che lega Chiara a queste terre è la scelta del logo dell’azienda dove è infatti rappresentata l’osteria storica di Crociglia La Colomba che era, e ancora è, la casa della famiglia paterna di Chiara.

Sicuramente il legame affettivo che sta dietro questo logo è molto importante, ma ancora più importante è la volontà di far rivivere questo piccolo borgo partendo proprio da ciò che era il simbolo di questa frazione, ovvero l’osteria, il punto di ritrovo del paese.

Chiara inizia la sua attività di apicoltore con appena due alveari. Oggi gli alveari sono una trentina e, in piena stagione, ognuno di essi contiene tra le 30 e le 50mila api!

Ma perché proprio le api?

I motivi sono vari. Anzitutto, a Zavattarello c’è l’Associazione Apicoltori che, ovviamente, si è dimostrata fin da subito disponibile a instaurare una sinergia con l’azienda agricola La Colomba e anche con il castello di Zavattarello, altro punto di forza della zona. Tutti elementi che insieme, infatti, contribuiscono a far conoscere il borgo e i suoi prodotti di alta qualità, proprio perché realizzati in un territorio ancora incontaminato.

Le api, poi, sono animali piuttosto semplici da gestire. Grosso modo, la loro attività si concentra tra marzo e ottobre e, ogni settimana, vanno curate per 3-4 giorni.

Questo dà la possibilità a Chiara di conciliare la sua vita di imprenditrice a quella di studentessa. Ad ogni modo, in sua assenza o nei periodi più intensi, le danno una mano alcune vicine, oltre al fidanzato Matteo e al fratello Pietro.

Ma non solo. Le api sono un chiaro e affidabile indicatore di come sta andando la situazione climatica e, infine – ma non per ordine d’importanza – sono animali preziosissimi da cui dipende la nostra vita sulla terra e, di conseguenza, il nostro stesso futuro e quello dei nostri figli e nipoti. Non è un caso che il motto dell’Azienda agricola sia: «Proteggiamo le api per salvaguardare il nostro futuro».

Cosa si intende per apicoltura biologica?

Significa operare l’apicoltura seguendo un disciplinare molto rigido che pone la massima attenzione verso gli animali e i prodotti per la cura dell’alveare. È assolutamente vietato l’impiego di qualsiasi prodotto chimico, ma si usa soltanto cera biologica. Inoltre, le api vengono nutrite solo quando sono in punto di morte. L’alveare, infatti, è in grado di autoregolarsi.  

Provenendo da apicoltura biologica, dunque, i mieli prodotti sono tutti di alta qualità, risultato di un lavoro attento, nel pieno rispetto della natura e della biodiversità, per esaltare ciò che le api ci regalano nella maniera più genuina.

Ma da dove prendono il nettare le api dell’Azienda agricola La Colomba?

Anzitutto da tutte le fioriture che Zavattarello e dintorni offrono. Poi, per le produzioni specifiche, come acacia, castagno e tarassaco, pratico l’apicoltura nomade. Una volta rintracciato il bosco migliore per le mie api, carico gli alveari sulla mia Panda 4×4 e li porto nei luoghi dove penso che le api possano stare meglio. Di media, il periodo della fioritura dura dieci giorni.

L’Azienda agricola La Colomba è concentrata solo sull’apicoltura?

Principalmente sì, ma poi c’è anche un orto molto grande che offre prodotti genuini in base alla stagionalità. In estate ci regala grandi quantità di pomodori e zucchine, mentre in inverno le verze. Inoltre, coltiviamo anche piante mellifere, come il caprifoglio, il coriandolo, il trifoglio… per aiutare le nostre apine.

A farci compagnia ci sono poi anche 15 galline che razzolano liberamente nel cortile, pronte a fornire genuine uova a km 0. Le galline hanno un forte significato: sono animali che producono nutrimento per te che ti prendi cura di loro. Anche in questo caso, operiamo sempre nel pieno rispetto della natura e della sua biodiversità. Le alleviamo con una corretta e regolare alimentazione, nel rispetto degli spazi e degli animali stessi. Ascoltiamo i bisogni dell’animale e ci adeguiamo alle loro esigenze. In alcune condizioni, ad esempio, (come scarsità di luce, caldo eccessivo…) le galline non depongono uova.

Infine, a fianco della casa c’è un maneggio dove ho un cavallo. Ha 5 anni e cresceremo insieme!

E per il futuro? Cos’ha in serbo Chiara per l’azienda agricola La Colomba?

I sogni nel cassetto più grandi sono un agriturismo e un agrinido, ma prima è necessaria la riqualificazione di una vecchia cascina.

Già da questa primavera, invece, partirà l’iniziativa Adotta un alveare. Un progetto che vuole far avvicinare il consumatore all’azienda. Acquisti il tuo alveare che diventa personalizzato, lo puoi andare a visitare quando vuoi (in tutta sicurezza) e hai diritto a una fornitura mensile di miele. L’adozione vale un anno e poi è rinnovabile.

Sempre questa primavera-estate dovrebbe avvenire la prima fioritura della lavanda (un lavandeto di 900 piante) dove, quando sarà avviata anche l’attività agrituristica, sarà possibile organizzare picnic immersi in un profumatissimo scenario colorato di viola.

E ancora, è in progetto la fattoria didattica per far avvicinare i bambini al mondo delle api, preziosissimi animaletti da cui dipende il nostro futuro ma, soprattutto, quello dei più piccoli.

Chiara Frassone, imprenditrice

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