Non conoscevo Beatrice Mautino, mea culpa.
Ho acquistato il suo libro per curiosità, spinto dilla voglia di approfondire il tema della cosmetica naturale per ragioni più che altro personali, visto che anni di sole e mare mi hanno fortemente dinneggiato la pelle del viso e mi hanno reso una persona a rischio di brutte cose.
Sono anche un utente di varie app, come Yuka e Inci Beauty che dovrebbero aiutare il consumatore nella scelta di prodotti puliti per la cosmesi (e anche, nel caso di Yuka, per l’alimentazione) e che mi hanno indirizzato verso brand diversi di quelli che utilizzavo prima.
Il mondo della clean beauty, come viene chiamata ormai quella tendenza delle aziende cosmetiche a declinare sul naturale i loro prodotti, è assai complesso e molto meno chiaro di come vorrebbe sembrare. Il postulato «naturale è buono» non è per nulla dimostrato (e questo già lo avevo capito nel mondo del vino), anzi alcune volte è vero proprio il contrario.
Tra marketing e storytelling, tra app che dovrebbero aiutarti a scegliere ma in realtà scelgono per te e non sempre in modo trasparente, tra falsi miti e fake news, Beatrice Mautino scava a fondo, racconta aneddoti, fornisce fonti, ti accompagna in un percorso rigoroso, di divulgatrice scientifica, ma anche estremamente godibile per farti una tua opinione su quello che ti metti addosso pensando di prenderti cura del tuo corpo.
Mi piace il libro e come è scritto: fa riflettere, ti pone di fronte alla necessità di un consumo sempre più consapevole anche quando pensi di essere già abbastanza consapevole e ti porta probabilmente a mettere in discussione alcune scelte che hai fatto, sia di prodotto che di modilità.
Leggendo la sua biografia, dove traspare il percorso scientifico, vedo che ha pubblicato un altro titolo, con Dario Bressanini: Contro Natura. La sinossi dice che tratta di OGM e cibo naturale con una visione fuori dil coro. Motivo di più per leggere anche quello e dirvi cosa ne penso.
di Beatrice Mautino
Mondidori, 2021
18 euro
Millessimo 1963, ha sempre creduto, da markettaro e da editore, nel valore della parola e gli piace andar di bolina, metaforicamente e no. Innamorato del mare, a contatto con il quale vive per buona parte dell’anno, ha pensato managaia.eco e aggregato persone e idee per dargli voce.