Il 4 maggio 2022 è stato un giorno importante per le energie rinnovabili in Italia, il Governo ha analizzato e approvato 13 provvedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale, autorizzando l’installazione di nuovi impianti agrivoltaici per una potenza complessiva di 600 megawatt. Gli impianti saranno collocati principalmente nel Mezzogiorno, in Puglia e Basilicata.
Un piccolo passo in avanti per le energie rinnovabili in Italia. Il provvedimento, infatti, si inserisce in un iter velocizzato che mira a sbloccare tutti quei progetti sulle rinnovabili, bloccati da processi autorizzativi lunghi e complessi, che coinvolgono più amministrazioni dello Stato.
Vediamo meglio in che contesto si inserisce questo progetto e la situazione delle energie rinnovabili in Italia.
Un complesso iter burocratico
Il via libera alla realizzazione di nuovi impianti agrivoltaici si inserisce in un percorso verso la decarbonizzazione fortemente influenzato da complessi iter burocratici. L’impegno attuale del Ministero dell’Ambiente sta nel velocizzare questi passaggi e rendere la transizione energetica più veloce.
Occorre infatti precisare che non tutti gli impianti che vengono formalmente autorizzati dal Governo si concretizzano poi in impianti installati, che producono e distribuiscono energia nella rete.
Come evidenziato dal Rapporto Statistico Fotovoltaico 2022, l’anno scorso sono stati autorizzati impianti fotovoltaici per una produzione complessiva di 7 gigawatt. Sono stati però installati soltanto 210 mila impianti, per una potenza complessiva di 2,5 gigawatt.
Il nodo della questione, infatti, sta nelle complicate procedure autorizzative che coinvolgono diversi attori: le Regioni, in primis, sono l’ultimo ostacolo che i progetti devono affrontare. Dunque un impianto può anche essere autorizzato dal Governo, ma l’ultima parola spetta alla Regione che spesso non permette la costruzione.
La situazione in Italia
Durante la COP27, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva mirato a un obiettivo piuttosto ambizioso in tema di rinnovabili, dichiarando di voler raggiungere i 70 gigawatt di energia proveniente da fonti rinnovabili in sei anni invece che in dieci, con una produzione, dunque, di 12 gigawatt all’anno.
La settimana scorsa ha ritrattato abbassando un po’ il target, annunciando di voler superare, a partire da quest’anno, i 10 gigawatt di impianti autorizzati e installati. Questo consentirebbe al nostro Paese di produrre entro il 2030 almeno due terzi della nostra energia tramite fonti rinnovabili.
Va però considerato che nel 2022 sono stati prodotti solo 3 gigawatt grazie alle rinnovabili (2,5 dal fotovoltaico e 0,5 dall’eolico). Il solare ha registrato invece una crescita del 165% di potenza installata rispetto all’anno precedente, con la produzione di 1 gigawatt di potenza da gennaio a marzo 2023 (+181% rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso).
Sulla base di questi dati, volendo rispettare il target dei 10 gigawatt, dovremmo registrare un incremento del 300%.
In tema di agrivoltaico, occorre inoltre capire che tipo di impianti saranno quelli appena autorizzati: in molti casi, vengono identificati come agrivoltaici impianti in cui le file di pannelli sono distanziate tra loro più del normale, ma sono troppo bassi e non consentono un’agevole coltivazione del terreno.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).
0 commenti