
Ti serve un fidanzato o una fidanzata? In Giappone si può noleggiare. Non parliamo di escort o appuntamenti clandestini, ma di agenzie che offrono partner temporanei con regole ferree: confini netti e nessun contatto fisico. Solo passeggiate, cene, foto insieme a eventi pubblici. Una messinscena costruita per soddisfare il bisogno di compagnia e, spesso, di facciata sociale.
Sì, perché non è semplicemente il risultato di analisi e statistiche: in Giappone la solitudine è un fenomeno palpabile ogni giorno nelle metropoli affollate e silenziose. Orari di lavoro estenuanti, aspettative familiari e culturali che premiano chi “sta in coppia”, relazioni autentiche sempre più difficili da coltivare. Affittare un partner diventa una soluzione rapida, quasi un anestetico all’emarginazione urbana.
Le origini del fenomeno
Il noleggio di fidanzate e fidanzati è oggi un vero e proprio settore, sostenuto da agenzie specializzate che offrono cataloghi di possibili partner temporanei, completi di fotografie, descrizioni e pacchetti di servizi. I clienti possono scegliere in base al contesto: un appuntamento romantico simulato, la presenza a un matrimonio, la partecipazione a un pranzo di famiglia o semplicemente una passeggiata in compagnia. L’esperienza ha una durata limitata, spesso di qualche ora, e un prezzo stabilito in anticipo.
Le origini del fenomeno vanno ricercate in un insieme di dinamiche sociali tipicamente giapponesi. In primo luogo, la pressione a sposarsi: molte famiglie, soprattutto quelle più tradizionali, continuano a chiedere con insistenza a figli e figlie di costruire un’unione stabile. Portare un partner in affitto a un incontro familiare permette di disinnescare, almeno temporaneamente, le domande invadenti. In secondo luogo, la difficoltà di creare rapporti autentici: il ritmo lavorativo, le lunghe ore in ufficio e lo stress della vita urbana riducono le occasioni di incontro, portando a forme di isolamento. Infine, la crescente epidemia di solitudine, che colpisce non solo gli anziani ma anche giovani e adulti, spinge molti a cercare forme alternative di compagnia.
Quali sono le conseguenze dell’avere una fidanzata a noleggio?
Se per alcuni è un modo per sfuggire alle pressioni sociali, per altri la spinta principale è il desiderio di alleviare la solitudine quotidiana, trascorrendo del tempo con una persona che ascolta, condivide attività semplici e restituisce la sensazione di essere parte di una relazione, anche se fittizia.
Dal punto di vista culturale, questa pratica rivela come in Giappone stiano cambiando le modalità con cui si interpretano i legami. Non è solo un segno di disaffezione verso le relazioni tradizionali, ma anche un adattamento a uno stile di vita in cui lavoro e individualismo spesso prevalgono sulla dimensione comunitaria. I media giapponesi hanno raccontato di persone che trovano conforto nel sentirsi trattate con attenzione e gentilezza, pur sapendo che tutto ciò nasce da un contratto.
Questi servizi possono fornire sollievo immediato a chi soffre di isolamento, aiutando a migliorare l’umore e a ridurre i sintomi di ansia o depressione. Un fidanzato a noleggio, però, può fungere anche da surrogato permanente, sostituendo le relazioni reali e rendendo più difficile affrontare la complessità di un rapporto autentico.
E questo porta a chiedersi: cosa significa costruire legami basati su ruoli recitati? Come può evolvere la percezione delle relazioni in una società che normalizza il ricorso a partner temporanei?
La solitudine come problema strutturale
Il fenomeno del noleggio di fidanzate e fidanzati si colloca in un quadro più ampio, in cui il Giappone sperimenta diversi servizi di compagnia a pagamento. Si pensi alle agenzie che offrono “genitori a noleggio” per accompagnare un bambino a scuola, o agli “amici a noleggio” disponibili per un pranzo, una passeggiata o un evento sociale. Anche in questi casi la funzione è simbolica: colmare un vuoto sociale, rendere meno pesante il senso di isolamento, rispondere alle aspettative di chi chiede una presenza accanto a sé.
Il fatto che tali servizi siano accettati e diffusi rivela una trasformazione più profonda: la relazione affettiva non viene più intesa solo come esperienza privata e intima, ma anche come performance sociale che può essere organizzata, pianificata e persino acquistata.
Questi fenomeni non fanno altro che illuminare le tensioni sociali del presente: la solitudine, la pressione familiare, la difficoltà di intrecciare legami autentici in una società frenetica. Guardando il futuro delle società urbane globali, questi servizi sembrano in grado di inquadrare fragilità e adattamenti, il desiderio di connessione e un modo nuovo di intendere le relazioni.