Giornata Mondiale delle api: pratiche sostenibili per la salvaguardia

da | Mag 20, 2023 | ambiente, climate change | 0 commenti

Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle api.

La ricorrenza è stata istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a seguito di una richiesta della Slovenia, e viene oggi celebrata nella data di nascita di Anton Janša, pittore e allevatore sloveno vissuto nel Settecento e che è stato un pioniere assoluto nell’apicoltura, tanto che molte delle tecniche moderne si ispirano a sue intuizioni e sperimentazioni.

Gli impollinatori garantiscono un servizio indispensabile per la nostra vita. Molti sono spaventati dalle api, per via del loro pungiglione, e non considerano che la sopravvivenza del 90% delle piante selvatiche e dell’80% di quelle da frutto dipendono dal loro incessante impegno.

La Giornata Mondiale delle api è stata istituita proprio per celebrare questi operosi insetti, insieme agli altri esseri viventi preposti all’impollinazione.

La Giornata Mondiale delle api celebra gli impollinatori

Oltre alle api, esistono altre specie di insetti capaci di impollinare piante e fiori, come vespe, farfalle, falene e vari coleotteri, soltanto per citarne alcuni… in tutto si contano circa ventimila diversi esseri viventi dotati di questa abilità. A essi dobbiamo il 35% della produzione agricola mondiale. Secondo le stime del WWF, gli impollinatori e la loro azione fruttano al Pianeta 153 miliardi di euro ogni anno, 22 dei quali incassati in Europa.

L’esigenza di ricordare gli insetti impollinanti è dovuta alla loro silenziosa estinzione. Il 40% di queste specie è infatti a rischio scomparsa, a iniziare da farfalle e api selvatiche.

I dati del Living Planet Index testimoniano come ci sia stato un brusco calo nelle popolazioni di farfalle, le quali si sono ridotte di quasi il 50% tra il 1990 e il 2017. In Germania è stata calcolata una diminuzione di insetti del 78% negli ultimi 15 anni, mentre nel Regno Unito un confronto con il 2004 ha evidenziato un calo del 60% degli impatti con i parabrezza delle auto. Il crollo è verticale.

Le cause di questa moria sono tutte attribuibili all’uomo: i principali nemici degli sciami di insetti sono infatti il surriscaldamento globale e la proliferazione di pesticidi chimici aggressivi. Anche la distruzione, il degrado e la frammentazione degli habitat dovuta all’azione umana incidono sulle aspettative di vita di questi insetti. Alla luce di questo preoccupante trend, l’ONU ha deliberato l’introduzione della Giornata Mondiale delle api.

Api e impollinazione: quanto sono importanti?

L’88% delle piante da fiore conosciute su questo Pianeta – qualcosa come 308mila specie – ha necessità dell’intervento, almeno parziale, di un impollinatore per la propria riproduzione. Questi insetti, quando visitano i fiori alla ricerca di nettare, si imbrattano di polline entrando in contatto con le antere, ovvero la porzione fertile dell’apparato genitale maschile della pianta. Volando sulla flora, portano con loro il polline raccolto e lo rilasciano sullo stigma, la porzione più esterna del pistillo (detto anche gineceo), cuore della parte femminile del fiore.

In botanica, la fecondazione dell’ovario plantare avviene in questa elaborata maniera: le api e gli insetti impollinatori si fanno forieri del gamete maschile e quindi svolgono, di fatto, la stessa funzione di cui si incarica l’esemplare maschio durante l’accoppiamento tra mammiferi.

Delle 115 principali colture mondiali, tutte fondamentali per la diversità dell’alimentazione umana, il 70% beneficia dell’impollinazione animale. A livello europeo, l’80% delle 264 coltivazioni catalogate si basa sull’opera degli impollinatori. La Giornata Mondiale delle api mira a preservare la biodiversità e a proteggere un giro d’affari di 3 miliardi di euro ogni 12 mesi, soltanto in Italia.

La Giornata Mondiale delle api e le iniziative per gli impollinatori

La moria di api preoccupa molto gli addetti ai lavori. Sono in molti quelli che si stanno muovendo per arginare il triste fenomeno, a partire dai poli di ricerca. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha dato avvio ad approfonditi studi per l’identificazione di fattori e cause di mortalità o spopolamento delle colonie di api e ha realizzato un’apposita sezione, all’interno dell’annuario dei dati ambientali, dedicato alle morti di impollinatori collegate all'(ab)uso di prodotti fitosanitari.

Dalla scorsa giornata, quella datata 2022, il WWF promuove il progetto Diamo una casa alle api, che mira alla sensibilizzazione sull’importanza degli impollinatori e il loro valore. Lo fa attraverso azioni concrete come la realizzazione e gestione di 20 oasi sull’intero territorio nazionale per proteggere gli insetti. Ognuna di queste oasi ha visto la creazione di aree arricchite con piante nettarifere e pollinifere per l’alimentazione di api e altri coleotteri, nonché con bee hotel pronti a diventare case per singoli impollinatori o intere colonie. Le aree protette mostreranno cartelli informativi sulle specie impollinanti.

La salvaguardia degli impollinatori riguarda tutti. Nel nostro piccolo, sforziamoci di adottare pratiche che non siano nocive per gli insetti. Limitiamo l’utilizzo di fertilizzanti – o spray, se viviamo in città – troppo potenti per le popolazioni impollinanti. Se vediamo api o farfalle ronzare attorno alle nostre piante, non disturbiamole nel loro prezioso lavoro: questi animali non sono sempre tra i più graziosi, ma la loro attività è troppo importante per essere ostacolata.

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