Grooming creativo: il canepardo e altre follie

Grooming creativo, cani e manti artistici: tutte le stravaganze della toelettatura alternativa.

Grooming creativo: il canepardo e altre follie - immagine di copertina

    In un mondo sempre più incline all’antropomorfizzazione, anche la cura degli animali ha visto l’emergere di tendenze decisamente fuori dall’ordinario. Una delle pratiche più discusse e controverse è il grooming creativo: questa forma di toelettatura artistica trasforma il manto dei cani in una vera e propria tela. Il caso del canepardo – un cane il cui pelo viene tinto per simulare le macchie di un leopardo – è solo uno dei tanti esempi di questa bizzarra moda, che oscilla tra la creatività e il rischio di esporre gli animali a procedure stressanti.

    Ma cosa spinge i proprietari di cani e gli artisti a dedicarsi al grooming creativo? Scopriamolo insieme.

    Le origini del grooming creativo

    Il grooming creativo è nato negli Stati Uniti nei primi anni 2000. Questa pratica ha iniziato a guadagnare popolarità nelle fiere di settore, come il Creative Grooming Contest, una competizione annuale in cui i migliori toelettatori si sfidano nel creare look stravaganti e complessi sui loro cani.

    Questi eventi hanno attratto l’attenzione mediatica, diventando una vetrina per la creatività applicata alla cura degli animali. In poco tempo, la moda si è diffusa anche in Europa e in Asia, con toelettatori di tutto il mondo che partecipano a concorsi simili, proponendo sempre nuovi stili e combinazioni di colori.

    Inoltre, questo boom ha permesso a molti toelettatori di esprimere la propria arte e a diversi cani di diventare star sui social media. Tuttavia, ha anche sollevato dubbi sulla necessità e l’etica di trasformare l’aspetto naturale degli animali per il puro gusto estetico.

    Cos’è il grooming creativo?

    Il grooming creativo è una combinazione di tecniche di toelettatura avanzate, tinture specifiche per animali e, in molti casi, di veri e propri disegni artistici realizzati sul manto dei cani. Ovviamente, tutte le tinture utilizzate devono essere certificate e non tossiche per garantire la sicurezza dell’animale.

    Gli stili più popolari includono colorazioni ispirate alla natura (come le strisce di tigre o le piume di pavone) e altre più fantasiose, come rappresentazioni di personaggi di cartoni animati o motivi geometrici e floreali. Pertanto, questo lavoro può richiedere ore di impegno e una grande precisione. I toelettatori utilizzano strumenti come stencil, aerografi e pennelli per ottenere sfumature e dettagli realistici.

    In aggiunta, alcuni esperti arrivano a utilizzare effetti tridimensionali, con ciocche di pelo che vengono tagliate e acconciate in modo da dare al cane una sagoma simile a quella di altre creature, come i leoni o i draghi. Alla fine, il risultato è un’opera complessa e stravagante, che rappresenta un’alternativa estrema alla normale toelettatura, pur suscitando reazioni contrastanti tra il pubblico.

    Il canepardo: un caso iconico di grooming creativo

    Uno degli esempi più noti e controversi di grooming creativo è il canepardo, un cane il cui pelo è stato dipinto per somigliare al manto maculato di un leopardo. A destare ancora più scalpore sono le dichiarazioni di Luca Scazzi, il proprietario di questo pitbull: egli afferma che il suo cane è veramente un incrocio tra un cane e un leopardo.

    Filmato in tutti i momenti della sua giornata, il canepardo è andato virale sui social media. È diventanto una sorta di icona per gli appassionati di grooming creativo, ma è anche un esempio emblematico dei limiti di questa pratica. Difatti, sebbene venga utilizzata una tintura sicura, l’impatto psicologico su un cane trasformato in un animale con un aspetto così diverso potrebbe essere significativo. Questo perché il cane potrebbe sentirsi disorientato o ricevere reazioni inconsuete da altri cani e persone.

    Dunque, questo esemplare è sia una dimostrazione delle potenzialità artistiche del grooming creativo, sia un monito sulla necessità di rispettare la natura dell’animale.

    Le controversie: creatività o stress per il cane?

    Nonostante le tecniche e i prodotti studiati per essere sicuri, il grooming creativo rimane una pratica controversa, specialmente tra gli esperti di benessere animale. A tal proposito, alcune organizzazioni animaliste e veterinari sottolineano che gli effetti negativi diretti sul cane sono:

    • stress. Il grooming prolungato e invasivo può essere una fonte di stress per il cane, specialmente se richiede di rimanere fermo per lunghi periodi. Per di più, gli animali mostrano segni di ansia o disagio durante queste sessioni.
    • Sostanze chimiche. Le tinture, anche se specificamente formulate per gli animali, possono comunque causare irritazioni cutanee, allergie o altre reazioni avverse. Inoltre, l’ammoniaca e il perossido, utilizzati in alcune tinture per umani, sono tossici per i nostri amici a quattro zampe.
    • Impatto sulla comunicazione. Il cane comunica anche attraverso l’aspetto del suo pelo, la postura del corpo e l’odore naturale. Quindi, alterare questi aspetti con tinture o tagli può interferire con la sua capacità di comunicare con altri cani, influenzando negativamente le sue interazioni sociali.

    È per questo motivo che diversi professionisti del settore consigliano toelettature più semplici e meno invasive, per non compromettere il benessere dell’animale.

    Una moda destinata a durare?

    Nonostante le critiche, il grooming creativo continua a guadagnare popolarità. Questo avviene soprattutto grazie alla visibilità sui social media e alla possibilità di mostrare la propria creatività in modo unico. Le piattaforme come Instagram e TikTok hanno accelerato la diffusione di questa tendenza. E ciò ha permesso ai proprietari di mostrare i look stravaganti dei loro cani, che attirano migliaia di like e condivisioni.

    Questo tipo di esposizione ha trasformato il grooming creativo in una moda globale. Ciò ha dato vita a vere e proprie celebrità a quattro zampe, incentivando sempre più toelettatori a investire in formazione e attrezzature specializzate.

    Così facendo, però, si trasmette l’idea che i cani siano oggetti da decorare, piuttosto che esseri senzienti e questa pratica contribuisce a un’oggettivazione degli animali, riducendoli a meri accessori estetici. Perciò, la speranza è che il grooming creativo, qualora debba proseguire, possa evolvere verso pratiche più rispettose e meno impegnative per i nostri cani.

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