Legambiente dà appuntamento a tutti il 12, 13 e 14 maggio per l’iniziativa Spiagge e Fondali puliti, la campagna dedicata alla pulizia dei rifiuti in spiaggia che l’associazione promuove ormai da diversi anni e che serve a sensibilizzare l’opinione pubblica su uno dei problemi più urgenti del nostro tempo.
Problema che continua a essere impellente e a peggiorare nel tempo: rispetto al 2022, è aumentata la quantità di rifiuti pervenuti. Oggi, tra plastica, mozziconi di sigaretta, cotton fioc, assorbenti igienici, ma anche scarti di edilizia, si registrano poco meno di mille rifiuti ogni 100 metri. Di questi, il 72% è composto da plastica.
Scopriamo di più sull’importante iniziativa per il monitoraggio e la pulizia dei rifiuti in spiaggia sostenuta da Legambiente.
L’iniziativa Spiagge e Fondali puliti
Con lo slogan Chi ama la spiaggia la tratta con i guanti e con decine di incontri in diverse spiagge d’Italia, l’iniziativa di Legambiente è un’ottima occasione per avere una parte attiva nella lotta contro l’inquinamento di mari e spiagge.
La call to action di Legambiente lancia un chiaro segnale su quanto sia importante tutelare ecosistemi marini e biodiversità e sul ruolo attivo di ciascuno di noi, che deve iniziare proprio da uno stile di vita più attento e sostenibile.
Grazie all’indagine Beach Litter, si può delineare un quadro abbastanza esemplificativo della situazione dei nostri mari: su un totale di 232.800 mq di area campionata – il monitoraggio è stato fatto in 38 spiagge di 15 regioni – sono stati rinvenuti 36.543 rifiuti, con una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.
Il materiale più presente è senza dubbio la plastica (72,5%) e si registra un aumento degli scarti dei materiali da costruzione, quindi frammenti di vetro e ceramica proveniente da piastrelle, mattoni, tegole e che costituiscono un 9,2% del totale. Seguono poi metallo, carta e cartone, tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche.
Immaginate due corsie di una piscina olimpica piene di rifiuti: riuscireste a nuotarci dentro?
La top ten dei rifiuti in spiaggia
La metà del totale rinvenuto nelle spiagge si può classificare in 10 tipologie di oggetti.
Al primo posto, con il 10,9%, troviamo senza dubbio frammenti di plastica (tra 2,5 cm e 50cm), poi tappi e coperchi con l’8,6% e mozziconi di sigarette con il 6%.
Al quarto posto, una novità, ovvero scarti di materiale da costruzione con il 5,8%.
Al quinto posto, ci sono i cotton fioc in plastica (4% del totale), poi i frammenti di polistirolo (tra 2,5 cm e 50 cm) al sesto posto e le bottiglie e contenitori per bevande al settimo.
Chiudono la classifica altri oggetti di plastica, stoviglie usa e getta (che quest’anno scendono al nono posto della classifica con il 3%) e le bottiglie (e pezzi di bottiglie) di vetro.
Il 46% dei rifiuti di plastica sono SUP, ovvero quegli oggetti monouso che la Direttiva Europea sta cercando di eliminare quanto più possibile. Tra i SUP le bottiglie, compresi anelli e tappi, restano l’oggetto più presente nelle nostre spiagge. Seguono poi mozziconi e reti e attrezzi per la pesca.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).