Da protagonista di uno dei più cruenti cartelli della droga a simbolo mondiale di sostenibilità: è questa l’incredibile trasformazione che ha vissuto Medellín, la seconda città più grande della storia. Chiuso il passato con l’organizzazione di narcotrafficanti guidata da Pablo Escobar, la metropoli ha vissuto una vera e propria rinascita, fatta di una pianificazione urbana a basso impatto ambientale, tra chilometri di verde, incentivi per il trasporto pubblico, edifici autosufficienti dal punto di vista energetico e creazione di nuovi posti di lavoro green. Un grande impegno, che ha portato la città a raggiungere importanti traguardi: oltre a ridurre le emissioni di CO2, è riuscita ad abbattere le temperature locali di circa 3 gradi.
La rinascita verde di Medellín
Quello della rinascita verde di Medellín è un percorso nato agli inizi degli anni 2000, quando le amministrazioni pubbliche locali hanno deciso di investire sul concetto di “urbanismo sociale”: una serie di misure pensate sia per abbattere la criminalità cittadina, che per rendere gli spazi di vita pubblici e privati più sostenibili. Grazie ai Progetti Urbani Integrati (PUI), sostenuti soprattutto da tre sindaci – Sergio Fajardo, Alonso Salazar e Aníbal Gaviria – la città è stata letteralmente trasformata, diventando simbolo della sostenibilità mondiale. Un vero e proprio miracolo, così come la stampa internazionale ha definito questa evoluzione.
La strategia dei Corridoi Verdi

L’investimento più significativo, che permette oggi a Medellín di vivere un’eterna primavera, è rappresentato dai cosiddetti Corridoi Verdi. Si tratta di un network di oltre 30 arterie alberate, che corrono per tutta la città, pensato per abbattere l’isola di calore urbana e l’inquinamento cittadino. In altre parole, sono state piantate migliaia di piante, per decine di chilometri, trasformando qualsiasi spazio urbano in un vero e proprio parco.
Un progetto che ha portato a risultati significativi, comprovati a livello scientifico: Medellín ha visto ridurre le sue temperature medie di ben tre gradi, rendendo la città vivibile in tutte le stagioni, riducendo di più del 10-20% l’inquinamento stradale e da riscaldamento. Più precisamente, gli alberi catturano più di 1.500 tonnellate di CO2 l’anno, l’equivalente di 10.000 auto rimosse dalle strade.
Non è però tutto, poiché gli alberi sono stati scelti in un’ottica di biodiversità: sono più di 300.000 le specie che dominano sulle strade cittadine, di cui la maggior parte autoctone, che hanno richiamato anche in aree urbane la fauna selvatica e, fatto non meno importante, hanno ridotto la diffusione di zanzare e altri insetti potenzialmente vettori di grandi malattie.
I Corridoi Verdi sono stati inoltre accompagnati dai Corridoi Azzurri, dei canali d’acqua che percorrono tutta la città, pensati non solo per rinfrescare ma anche per ridurre il rischio idrogeologico, rendendo meno probabili frane e alluvioni.
Una cintura verde

Sempre allo scopo di ridurre l’impatto del riscaldamento globale, e dell’inquinamento cittadino, si è deciso anche di investire sulla riforestazione delle aree montane e collinari che circondano Medellín, con ben 72 chilometri di riserve naturali. Un intervento che ha portato a enormi vantaggi, tra cui:
- una migliore protezione dall’aumento delle temperature;
- una minore erosione del suolo;
- un più efficiente sequestro della CO2 cittadina;
- un’elevata protezione da eventi climatici estremi, come piogge torrenziali, frane e alluvioni.
Infrastrutture, mobilità e green jobs
Il piano di rinascita di Medellín è stato anche accompagnato in un forte investimento in infrastrutture verdi, con nuovi palazzi completamente autonomi dal punto di vista energetico, nuove vie di comunicazione e fonti rinnovabili, anche sfruttando la buona disponibilità di corsi d’acqua locali.
Contestualmente, si è deciso di puntare sulla mobilità sostenibile – sia incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico che mezzi privati a basso impatto, come le biciclette o le auto elettriche – allo scopo non solo di ridurre le emissioni, ma anche di riconsegnare gli spazi urbani alle persone anziché alle quattro ruote.
Uno sforzo incredibile, che ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro: ad esempio, per gestire i Corridoi Verdi, sono necessarie decine di figure professionali diverse, dai giardinieri agli ingegneri botanici. In più, si è deciso di affidare una parte di queste occupazioni ai ceti meno abbienti o provenienti da situazioni di disagio abitativo, per rendere la via del lavoro legale più appetibile rispetto alla criminalità.
In altre parole, Medellín ha dimostrato che un altro modello di vita, virtuoso e rispettoso dell’ambiente, è possibile: oggi, è davvero la Capitale mondiale dello sviluppo ecologico.
