Orto in balcone in città: come proteggere verdura e ortaggi dallo smog?

Coltivare un orto in balcone è certamente un'idea sostenibile, ma in città bisogna prestare attenzione al rischio di contaminazione da smog: ecco come proteggere gli ortaggi.

Orto in balcone in città: come proteggere verdura e ortaggi dallo smog? - immagine di copertina

    Coltivare un orto in balcone in città è certamente un ottimo proposito, sia per risparmiare con l’autoproduzione di gustose pietanze, che come hobby salutare e rilassante. Ma come proteggere gli ortaggi dallo smog, per evitare di consumare verdura contaminata da pericolosi inquinanti?

    Gas di scarico delle vetture, fumi da riscaldamento, PM 10 e PM 2.5, composti organici volatici: sono queste le sostanze chimiche che gli ortaggi potrebbero assorbire, se esposti all’inquinamento cittadino. Di seguito, qualche utile consiglio.

    Cosa sapere prima di coltivare un orto in balcone

    Inquinamento in città

    Come accennato in apertura, coltivare un orto in balcone è sicuramente una scelta intelligente, rilassante e anche utile a risparmiare sulla spesa. Eppure, in un contesto cittadino, è necessario valutare attentamente questa possibilità prima di lanciarsi con terriccio e sementi. Qual è, infatti, il rischio di contaminazione?

    Tutto dipende da dove è posizionata la propria abitazione e, come facile intuire, dall’affaccio del balcone. I livelli di contaminazione da smog sono infatti più elevati per:

    • balconi esposti su strade particolarmente trafficate;
    • balconi e finestre che si trovano ai piani bassi dei palazzi;
    • abitazioni circondate da pochi spazi verdi, che non possono così sfruttare la capacità filtrante dei grandi alberi.

    Si tratta di elementi da non sottovalutare poiché, come già spiegato, possono essere molti gli inquinanti a cui si rischia di esporre i propri ortaggi:

    • composti organici volatili (COV), rilasciati dai tubi di scarico delle automobili, dalle vernici e dai detergenti, che possono essere assorbiti dalle piante durante il loro ciclo vegetativo;
    • formaldeide, benzene, biossido di azoto, ritardanti di fiamma bromurati e altre sostanze chimiche normalmente sospese nel pulviscolo;
    • metalli pesanti, spesso dovuti alle emissioni di veicoli a motore e dai fumi di riscaldamento;
    • particolato sottile, come i PM 10 e i PM 2.5, dovuti alla combustione di combustibili, da pneumatici su strada e molto altro ancora.

    Ma come sapere se la propria zona di residenza sia davvero inquinata? Innanzitutto, è possibile ottenere dai siti istituzionali – ad esempio, quello del proprio Comune o della Regione – i dati sull’inquinamento dell’aria. Ancora, si può provare a riempire un vasetto con del terriccio e, dopo averlo lasciato sul balcone per un paio di settimane o un mese, portarlo a un laboratorio d’analisi per un test sui contaminanti.

    Come proteggere l’orto in città

    Verificata la possibilità di coltivare un orto in ambiente urbano, è comunque indicato prevedere delle protezioni, anche qualora i livelli di smog non fossero eccessivamente preoccupanti. Questo perché anche gli ortaggi, come qualsiasi altro vegetale, fungono da vero e proprio filtro per l’aria e potrebbero pertanto trattenere sostanze non particolarmente amiche dell’organismo. Ma come fare?

    Ci sono diverse strategie che permettono di ridurre – o addirittura annullare – i rischi di contaminazione in città. E sono tutte abbastanza semplici da realizzare, nonché ecologiche.

    Rialzare l’orto contro lo smog

    Un primo e semplice passaggio per ridurre la contaminazione da smog è quello di realizzare un orto rialzato o, meglio ancora, un orto verticale. Favorendo la circolazione dell’aria si incentiverà lo smaltimento di eventuali sostanze inquinanti e, fatto non meno importante, anche la proliferazione di microorganismi utili alla crescita delle piante.

    Per farlo, è sufficiente sollevare di una decina di centimetri vasi e cassette utilizzate per la coltivazione, prevedendo sul fondo degli stessi delle abbondanti forature, proprio per favorire una migliore traspirazione.

    Aggiungere delle coperture a protezione dell’orto

    Orto chiuso

    Il metodo più efficace per evitare contaminazioni di suolo e piante in balcone è, come facile intuire, quello di prevedere delle opportune coperture. Delle vere e proprie barriere, così da isolare i propri ortaggi dallo smog esterno. Per farlo, si possono recuperare delle soluzioni decisamente economiche:

    • plexiglas: sfruttare dei pannelli in plexiglas, da adagiare attorno al perimetro dell’orto in balcone, può essere una soluzione decisamente efficace per ridurre il più possibile la contaminazione da inquinanti. Per evitare che le coperture si trasformino in una serra, e quindi che le piante si surriscaldino troppo, è utile prevedere dei fori di areazione, magari ricoperti di filtri a maglia stretta, come quelli ai carboni attivi;
    • legno: anche i pannelli di legno sono molto efficaci nell’isolare le piante sul balcone anche se, rispetto al plexiglas, non permettono ovviamente il passaggio della luce;
    • teli: per chi fosse alla ricerca di soluzioni più versatili e meno rigide, lo stesso isolamento lo si può ottenere con i classici teli per giardinaggio, meglio se trasparenti per garantire alle piante una corretta esposizione solare;
    • piante: vi sono moltissime piante note per la loro intensa capacità di trattenere gli inquinanti, come ad esempio le siepi, la dracena, la sansevieria e molte altre. Possono perciò essere coltivate attorno all’orto in balcone, affinché possano fungere da barriera naturale allo smog.

    Prestare attenzione all’irrigazione e alla fertilizzazione

    Infine, è importante pensare anche all’irrigazione e alla fertilizzazione dell’orto in balcone, per evitare di andare ad aumentare il rischio di contaminazione. Ad esempio, in ambiente urbano non è sempre una buona idea quella di riutilizzare l’acqua piovana per irrigare i propri ortaggi: per quanto normalmente il riutilizzo dell’acqua sia sempre benvenuto, soprattutto in periodi di crisi idrica, si rischia che gli stessi contaminanti dovuti allo smog siano presenti anche in acqua.

    Sul fronte della fertilizzazione, invece, è meglio ricorrere ai rimedi naturali e a soluzioni completamente vegetali, meglio se certificate per l’agricoltura biologica. L’utilizzo di fertilizzanti di origine sintetica, potrebbero infatti andare ad appesantire una situazione di per sé critica, aumentando la presenza di sostanze chimiche disciolte nel terreno.

    Lo stesso discorso vale anche per eventuali pesticidi: meglio sempre preferire soluzioni naturali e biodegradabili, per evitare di aumentare il livello di contaminazione delle prelibatezze che si porteranno poi in tavola.

    tags: piante

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