
Complici anche gli incentivi previsti a livello statale per l’efficientamento energetico delle abitazioni, negli ultimi tempi si parla sempre più di frequente della pompa di calore. Si tratta di una delle più moderne soluzioni per il riscaldamento domestico che, oltre a garantire una termoregolazione degli ambienti davvero efficiente, offre anche dei vantaggi in termini di risparmio energetico e di impatto ambientale.
Ma come funziona una pompa di calore, quanto si risparmia rispetto ai classici impianti di riscaldamento a caldaia e, soprattutto, quali sono i principali benefici ambientali?
Cos’è la pompa di calore

Con il termine pompa di calore si identifica un particolare dispositivo, nelle fattezze non troppo dissimile da un comune condizionatore, pensato per il riscaldamento e la termoregolazione degli ambienti residenziali. L’apparecchio si compone sia di un’unità esterna che di diffusori interni – come già accennato, così come avviene per un comune condizionatore – ed è progettato per:
- catturare il calore presente all’esterno;
- concentrarlo e trasferirlo agli ambienti interni.
Il funzionamento dell’apparecchio è molto complesso ma, in linea puramente esemplificativa, non è molto dissimile dal motore di un comune frigorifero, naturalmente con un processo inverso. Tramite l’ausilio di ventole, serpentine, compressori e appositi liquidi termosensibili, l’energia termica dell’ambiente viene raccolta e convogliata in uno scambiatore, dove un liquido termosensibile viene forzato a un cambio di stato – ad esempio, da liquido a gassoso – rilasciando calore. Questo calore viene poi raccolto e convogliato all’interno degli ambienti da riscaldare.
La pompa di calore è normalmente alimentata a energia elettrica e, a seconda delle configurazioni, può avvalersi del calore residuo presente nell’aria, nell’acqua oppure nel sottosuolo.
Quanto si risparmia con la pompa di calore

Rispetto agli impianti di riscaldamento tradizionali, come ad esempio la comune caldaia alimentata a gas, la pompa di calore appare come un sistema estremamente efficiente. Infatti, mentre le caldaie di ultima generazione non superano un’efficienza del 90-95%, la pompa di calore può addirittura arriva al 300%: semplificando, può produrre molto più calore rispetto all’energia necessaria al suo funzionamento.
Nella pratica, ciò si traduce in una riduzione sensibile dei costi di riscaldamento per le famiglie. In linea generale, si ottiene infatti:
- un risparmio tra il 30 e il 45% sulla bolletta rispetto a sistemi tradizionali di riscaldamento alimentati a energia elettrica;
- un risparmio anche superiore del 50% rispetto a sistemi tradizionali di riscaldamento a gas.
Tuttavia, l’installazione di una pompa di calore può richiedere un investimento iniziale importante – in media, dai 3.000 ai 9.000 euro a seconda della configurazione e della complessità dell’impianto, senza considerare eventuali bonus e agevolazioni fiscali previsti a livello statale – ma la spesa rientra abbastanza velocemente con il risparmio in bolletta. Costi in bolletta che possono essere addirittura azzerati se si ha la possibilità di approfittare di impianti per l’autoproduzione di energia, come ad esempio il fotovoltaico abbinato a un sistema di accumulo domestico.
I benefici ambientali della pompa di calore
La pompa di calore non rappresenta solamente un sistema efficiente per il riscaldamento domestico, né una soluzione per risparmiare sui propri consumi energetici. È anche un dispositivo in grado di garantire numerosi benefici ambientali: è proprio per questo che la sua installazione viene fortemente agevolata, proprio con bonus statali e detrazioni fiscali apposite. Ma quali sono i reali vantaggi?
Riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti

Il vantaggio ambientale principale di una pompa di calore è rappresentato dalla riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti. Questo perché l’apparecchio:
- non emette gas di scarico durante il suo utilizzo;
- ha un impatto ridotto in merito alle emissioni di CO2 solo in termini di energia elettrica consumata.
I riscaldamenti domestici rappresentano una delle principali fonti di inquinamento ambientale, nonché una delle cause primarie della formazione dello smog a livello cittadino. Oltre a grandi quantità di CO2 emesse in atmosfera, l’impiego di combustibili fossili – come il gas oppure i derivati del petrolio – comportano la produzione di sostanze dannose sia per la salute che per l’ambiente. Oltre a metalli pesanti, è sicuramente rilevante il biossido di azoto, una delle sostanze chimiche maggiormente connesse a patologie respiratorie anche gravi.
La pompa di calore permette di eliminare la produzione di questi pericolosi inquinanti e, se abbinata a sistemi di autoproduzione dell’energia, minimizza anche le emissioni a monte di anidride carbonica.
Nessuna produzione di particolato sottile
Un altro elemento da non sottovalutare, che rende l’impiego di pompe di calore più sostenibile rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, è l’assenza di produzione di particolato sottile. Conosciuto più propriamente come PM 10 o PM 2.5, a seconda della grandezza in micron dei suoi componenti, il particolato:
- viene generato perlopiù dalla combustione di fonti fossili;
- può comportare gravi disturbi e patologie respiratorie, in particolare i PM 2,5, poiché di dimensioni talmente ridotte da riuscire a superare la barriera dei bronchi.
Se si considera come i riscaldamenti domestici, insieme al traffico stradale, siano fra le principali fonti di emissione del particolato sottile – in particolare, i sistemi di riscaldamento che prevedono la combustione di legno e derivati – è facile capire perché la pompa di calore sia una soluzione decisamente più sostenibile.
La pompa di calore dura a lungo

Altro fattore ambientale da non sottovalutare è, come facile intuire, relativo alla durata di una pompa di calore. Oltre a una manutenzione abbastanza ridotta, la maggior parte delle pompe di calore può operare senza intoppi anche per 15-20 anni, con le soluzioni di maggior pregio costruttivo che arrivano addirittura a sfiorare i 30.
Naturalmente, più il ciclo di vita di un apparecchio è elevato, minore è l’impatto ambientale. Non solo vi è abbondantemente il tempo di compensare le emissioni di CO2 che si sono rese necessarie per produrre il dispositivo, ma se ne producono nel tempo meno esemplari man mano che sempre più famiglie adottano questo sistema per le loro necessità di riscaldamento.
Fatto non meno importante, la maggior parte dei materiali impiegati per la costruzione di una pompa di calore – come metalli e plastiche – è facilmente riciclabile, quindi a ciclo di vita completato è possibile recuperare elementi preziosi per la creazione di altri prodotti.
In definitiva, la pompa di calore è uno dei sistemi più efficienti e dal minore impatto ambientale oggi disponibili per le necessità di riscaldamento domestico: un’opzione da valutare sia per il proprio portafoglio che per il Pianeta.