Psicologo fisso in ogni scuola: dalla Calabria un modello da seguire

In Calabria lo psicologo scolastico diventa una presenza fissa in ogni istituto. Un modello strutturale che affronta il disagio giovanile e ridefinisce la scuola come spazio di ascolto, cura e crescita integrale.

Psicologo fisso in ogni scuola: dalla Calabria un modello da seguire - immagine di copertina

    Per troppo tempo lo psicologo a scuola è stato evocato come un’idea giusta, giustissima, ma impraticabile. Una figura necessaria, invocata nei convegni, nei decreti promessi e mai attuati, negli appelli delle famiglie e nei comunicati sindacali. Un’utopia.

    Eppure oggi qualcosa si muove, e in Calabria si trasforma in realtà: la regione diventa pioniera di una riforma che potrebbe ridefinire il paesaggio educativo nazionale. Ogni istituto scolastico, di ogni ordine e grado, sarà dotato di uno psicologo. E non si tratta di un intervento spot, ma di una struttura permanente, pensata per entrare a far parte dell’identità stessa della scuola.

    Un cambiamento culturale prima ancora che amministrativo

    psicologo a scuola

     

    Insegnare a leggere e scrivere è essenziale. Ma non meno importante, soprattutto in questi anni tumultuosi, è aiutare i ragazzi a esternare le proprie emozioni e affrontare i problemi di un’età – certamente complicata – con uno specialista. La scuola appare, da sempre, come un epicentro emotivo, un luogo in cui si riversano le inquietudini familiari, le ansie da prestazione, le fragilità individuali. Dotarla di un presidio psicologico stabile significa riconoscerne questo ruolo nuovo e accettare che l’educazione non vuol dire mai solo trasmissione di conoscenze, ma anche cura di una crescita interiore. La Calabria – prima di tutte le altre regioni – ha avuto il coraggio di fare questo passo significativo.

    Una misura strutturale, non una toppa d’emergenza

    Il progetto, frutto della collaborazione tra Ufficio scolastico regionale, assessorati alla salute e all’istruzione, ordini professionali e amministrazioni locali, si distingue per la sua impostazione sistemica. Non si tratta tanto di inserire lo psicologo come risorsa occasionale, da attivare in situazioni-limite, quanto di introdurre una figura integrata nel tessuto scolastico quotidiano. Ogni istituto avrà a disposizione uno specialista formato in età evolutiva e dinamiche educative, che potrà offrire supporto agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, con percorsi di ascolto, prevenzione e accompagnamento.

    Una risposta alla nuova grammatica del disagio

    Il disagio psicologico in età puberale e adolescenziale non è una novità. Ma negli ultimi anni ha assunto forme sempre più pervasive e complesse. Dai disturbi d’ansia ai problemi relazionali, dalle difficoltà di concentrazione all’uso compulsivo degli schermi: la scuola si trova quotidianamente ad affrontare fenomeni che travalicano il perimetro della didattica. Lo psicologo può essere l’interlocutore competente per dare nome e spazio a questi segnali. Non per medicalizzare l’adolescenza, ma per riconoscerne la densità emotiva e offrirle strumenti adeguati.

    Formare alla consapevolezza, costruire comunità

    psicologo a scuola

    L’impatto di questa misura non si limita al singolo alunno in difficoltà. La presenza di uno psicologo può generare un effetto diffusivo: migliorare il clima scolastico, rafforzare le competenze relazionali dei docenti, creare alleanze educative più solide con le famiglie. In questo senso, lo psicologo non è solo un tecnico, ma un attivatore di comunità. La scuola torna ad essere uno spazio generativo, in cui il benessere non è un orpello, ma la condizione di possibilità dell’apprendimento.

    Un modello replicabile, se ci sarà il coraggio politico

    psicologo a scuola

    La Calabria apre una strada, ma il cammino resta lungo. Perché il progetto di uno psicologo a scuola sempre presente possa espandersi ad altre regioni, serviranno investimenti certi, normative chiare e una visione educativa all’altezza dei tempi. Soprattutto, servirà il coraggio di non archiviare questa esperienza come eccezione virtuosa. In un’Italia che fatica a credere nella scuola come bene comune, l’iniziativa calabrese è una lezione di concretezza e lungimiranza. Lo psicologo a scuola non è più un sogno. È una scelta possibile, se la volontà politica saprà seguirne l’esempio.

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