Queste 9 abitudini sono ottime se vuoi sviluppare il cancro

Nascondere la testa sotto la sabbia non serve a cambiare la realtà delle cose: esistono delle abitudini che aumentano notevolmente il rischio di sviluppare un cancro, e ne esistono altre che invece abbassano le probabilità.

Purtroppo qualcuno avrà provato la drammatica sensazione di scoprire che a una persona vicina è stato diagnosticato un cancro. È un momento di svolta nella vita, in cui il mondo ti cade addosso ed è molto facile farsi sopraffare dalla disperazione.

Si fa persino fatica a pronunciare la parola cancro o tumore, riferendosi timidamente al brutto male, per paura che anche solo nominarlo possa peggiorare le cose.

Se da un lato purtroppo la vita è fatta di alti e bassi, dall’altro però dovremmo sfruttare il processo tecnologico che ci porta ad essere nell’epoca con il più alto livello di conoscenza scientifica mai raggiunto dall’umanità, e cominciare a utilizzare tale conoscenza a nostro vantaggio.

Sappiamo che cosa fa bene, che cosa fa male, quali comportamenti aumentano il rischio di ammalarci e quali scelte contribuiscono a costruire un futuro più sano e sostenibile.

Eppure, paradossalmente, continuiamo a coltivare abitudini che remano nella direzione opposta. Non per mancanza di informazioni, ma per pigrizia, per routine consolidate, per quel senso di onnipotenza che ci fa pensare che i problemi esistano solo per gli altri.

Così, mentre il mondo ci mette a disposizione dati e strumenti, noi spesso scegliamo di non guardarli.

È proprio in questo spazio tra consapevolezza e azione che si annida il rischio più grande: sapere cosa nuoce ma continuare a farlo comunque. Il risultato è un’esistenza condotta con il freno a mano tirato, in cui la salute diventa una scommessa quotidiana. Ed è su questo paradosso moderno che vale la pena riflettere.

Perché se davvero volessimo aumentare le probabilità di sviluppare un tumore, basterebbe continuare a seguire certe abitudini che la scienza ha già ampiamente collegato ai rischi oncologici.

Mio nonno è campato cent’anni…

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“Mio nonno è campato cent’anni fumando un pacchetto di sigarette al giorno.”

“Mia nonna è campata cent’anni bevendo un bicchiere di vino rosso al giorno.”

Erwin Tumiri nel 2016 si è salvato dall’incidente aereo che coinvolse l’intera squadra di calcio brasiliana della Chapecoense, e nel 2021 è precipitato da un dirupo con un autobus in Bolivia salvandosi nuovamente mentre molti altri passeggeri hanno perso la vita. Secondo la logica del nonno, oltre a fumare un pacchetto di sigarette e un bicchiere di vino rosso potremmo anche permetterci di precipitare con aerei o autobus, tanto Erwin Tumiri si è salvato…

O nel caso di Erwin risulta più evidente che si tratta di probabilità e quindi che dovremmo ragionare con una logica un po’ più matematica, dato che non ci può sempre andare bene?

Ogni scelta che facciamo aumenta o diminuisce i rischi di contrarre determinate malattie. Non abbiamo il 100% di chance di stare bene sino a 100 anni, e né di stare male, semplicemente spostiamo l’asticella dei rischi che stiamo correndo.

Capire che certe abitudini aumentano in maniera significativa le probabilità di sviluppare il cancro ci permette quindi di eliminarle, riducendo i rischi, o perlomeno di essere consapevoli delle nostre azioni.

Ripassiamo quindi quali sono queste abitudini.

Fumare

Il fumo rimane uno dei comportamenti che più contribuiscono allo sviluppo di tumori, in particolare quelli ai polmoni, alla bocca e alla gola. La frequenza di consumo, la durata nel tempo e l’esposizione passiva amplificano ulteriormente la probabilità. Ogni sigaretta introduce nel corpo sostanze che danneggiano il DNA e indeboliscono i sistemi di difesa dell’organismo, creando un contesto ideale per lo sviluppo di cellule tumorali.

Bere alcol

Il consumo regolare e abbondante di alcol aumenta il rischio di diversi tipi di tumore, tra cui quelli al fegato, al seno e all’esofago. L’alcol agisce come irritante cronico e viene metabolizzato in sostanze che favoriscono mutazioni cellulari. Anche qui, la matematica del rischio è chiara: più spesso si beve, maggiore è la probabilità che il corpo paghi il conto.

Cibi ultraprocessati

I prodotti industriali ricchi di additivi, zuccheri, grassi e sostanze conservanti alimentano infiammazione, stress ossidativo e squilibri metabolici. La loro diffusione rende facile trasformarli in abitudini quotidiane, e questa regolarità contribuisce a un aumento significativo del rischio oncologico. È quindi molto importante leggere le etichette per sapere cosa mangiamo.

Carni rosse e lavorate

Il consumo frequente di insaccati, salumi e carni rosse è associato a un incremento delle probabilità di sviluppare tumori, in particolare al colon-retto. Le sostanze prodotte durante la lavorazione e la cottura ad alte temperature creano composti che favoriscono processi infiammatori e mutazioni cellulari.

Sedentarietà

La mancanza di movimento riduce la capacità del corpo di eliminare tossine, rallenta il metabolismo e favorisce processi infiammatori cronici. Una vita trascorsa prevalentemente da seduti incrementa la probabilità di diversi tumori, poiché il corpo rimane costantemente in una modalità “a basso rendimento”.

Sovrappeso e obesità

Quando il peso corporeo supera livelli salutari, l’organismo produce ormoni e molecole infiammatorie che alterano l’equilibrio cellulare. L’eccesso di massa grassa si traduce in un ambiente interno favorevole allo sviluppo di tumori, soprattutto quelli legati all’apparato digerente, al seno e all’endocrino.

Poca frutta e verdura

Una dieta povera di fibre, antiossidanti e micronutrienti priva il corpo di sostanze protettive essenziali. La probabilità di sviluppare tumori aumenta perché l’organismo non viene sostenuto nei processi di rigenerazione e difesa dai danni cellulari quotidiani.

Poca attenzione al sonno

Dormire male o poco altera i ritmi biologici, indebolisce il sistema immunitario e interferisce con i processi di riparazione cellulare. Quando il corpo non ha tempo sufficiente per rimettere ordine nei propri meccanismi interni, il rischio di anomalie cresce, e con esso la probabilità di sviluppare un tumore.

Convivenza con lo stress

Lo stress cronico danneggia l’equilibrio ormonale, indebolisce le difese immunitarie e mantiene l’organismo in uno stato incendiario costante. Con il tempo, questa condizione favorisce mutazioni e comportamenti cellulari irregolari che possono trasformarsi in patologie oncologiche.

 

Non si tratta quindi di smettere o di privarsi, ma di contenersi e prendersi cura di sé stessi. Sappiamo con certezza che limitare determinati atteggiamenti – come fumare, bere, mangiare certi cibi – e svilupparne altri – come leggere le etichette, fare movimento, risolvere i propri problemi – sono buone abitudini per avere una vita più probabilmente sana, e ciò deve essere sufficiente a convincere chiunque ad adottare queste abitudini.

Prevenire è meglio che curare diceva mio nonno, e lui lo sapeva bene dato che è campato cent’anni!

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