Il rasoio di Occam: tra filosofia, logica e fantascienza

Il rasoio di Occam è il principio per cui la spiegazione più semplice è da preferire. Dalla filosofia medievale alle serie tv, rimane un faro contro il pensiero complicato e il fascino tossico delle ipotesi fantasiose.

Il rasoio di Occam: tra filosofia, logica e fantascienza - immagine di copertina

    Da secoli taglia, recide, semplifica. E non ha mai bisogno di affilatura. Il rasoio di Occam è uno strumento teorico nato nel cuore del Medioevo ma ancora sorprendentemente moderno. È la tagliola delle ipotesi superflue. È una regola di buon senso, travestita da principio filosofico, che ha influenzato la scienza, la logica, la narrativa e persino la scrittura delle migliori serie tv. In un mondo dove ogni cosa tende a complicarsi fino al grottesco, Occam rimane il maestro zen del pensiero essenziale. E sì, lo trovi anche in X-Files, Sherlock Holmes, House M.D. e Donnie Darko, anche se nessuno lo chiama mai per nome.

    Che cos’è, davvero

    Il rasoio di Occam prende il nome dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Ockham (1287–1347), noto per il suo pensiero tagliente, sia teologico che logico. Il principio, in sintesi brutale, afferma che tra più spiegazioni possibili per un fenomeno, la più semplice è da preferire. Non necessariamente quella vera, attenzione, ma quella che fa meno assunzioni inutili. È una guida euristica, non una legge della fisica. Eppure, ha trovato posto nelle basi del metodo scientifico moderno, nel pensiero critico e nella progettazione tecnica. Non serve moltiplicare entità senza necessità, scriveva Occam, che oggi suonerebbe come: se senti zoccoli, pensa a un cavallo, non a una zebra mutante venuta da Marte.

    Dove lo trovi senza accorgertene

    Il rasoio di Occam è ovunque, anche se spesso mimetizzato. In Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle lo applica sistematicamente: quando tutte le ipotesi sono assurde, quella che rimane, per quanto improbabile, è la verità. Anche il Dottor House, con la sua misantropia metodica, parte da questo stesso principio per diagnosticare. X-Files ci ha giocato sopra ironicamente: Mulder, fan delle teorie extraterrestri, lo ignora; Scully, con piglio scientifico, lo brandisce come scudo contro l’assurdo. E in Donnie Darko, il professore discute proprio della semplicità come chiave interpretativa della realtà, mentre il film stesso fa il contrario, ingarbugliando tutto con viaggi nel tempo e conigli apocalittici. Paradossi da manuale.

    Perché funziona ancora

    La forza del rasoio di Occam sta nel fatto che il nostro cervello ama complicare le cose. Trova pattern dove non ci sono, inventa storie per riempire vuoti, attribuisce cause fantasiose a effetti banali. Il principio di Occam serve a riportarci sulla terra (e qualcuno dovrebbe spiegarlo bene ai vari complottisti). È un invito all’economia del pensiero, alla razionalità essenziale. In campo scientifico, lo si usa per costruire modelli robusti senza fronzoli: se un esperimento può essere spiegato con una variabile invece che con cinque, si preferisce la via breve. Anche nell’intelligenza artificiale il principio è sacro: un algoritmo più semplice è spesso più efficace e generalizzabile. Ma anche nella vita quotidiana ha la sua utilità: se il telefono non si carica, prima di invocare il sabotaggio governativo, controlla se è attaccata la presa.

    Semplice non vuol dire superficiale

    Attenzione però: il rasoio di Occam non è una scusa per pensare male o in modo pigro. Semplificare non significa banalizzare. Il principio non impone che la spiegazione più semplice sia sempre vera, ma solo che è quella da considerare per prima. In certi casi, la complessità è inevitabile. Ma è sempre meglio arrivarci per gradi, anziché tuffarsi nel baratro delle ipotesi fantasiose al primo ostacolo. In questo senso, il rasoio non taglia solo le ipotesi: taglia l’ego del pensatore che vuole sentirsi geniale per aver trovato l’interpretazione più arzigogolata. Spesso, è solo una scusa per non vedere l’ovvio.

    Ancora utile nell’epoca delle cospirazioni

    Viviamo in un tempo in cui le teorie del complotto hanno il fascino oscuro delle fiction ben scritte. In questo contesto, il rasoio di Occam ha un ruolo quasi terapeutico. È il controveleno alla paranoia dilagante, l’antidoto razionale contro chi vede trame occulte ovunque. Sì, può esserci dietro un complotto. Ma è molto più probabile che sia solo un errore umano, una svista, un malinteso. Il problema è che l’ipotesi più semplice è anche la meno sexy. Ma è quella che tiene insieme il mondo.

    Leggi anche: La Legge di Murphy, quando la sfiga è scienza.

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