Novembre è il mese dedicato alla salute maschile, ancora oggi troppo spesso trascurata. Nonostante gli importanti passi avanti nella sensibilizzazione, molti uomini tendono a rimandare controlli medici e prevenzione, anche di fronte a patologie gravi. Il movimento Movember, nato in Australia nei primi anni Duemila, porta avanti questa battaglia e, sebbene l’attenzione mediatica si concentri spesso sulla prevenzione del tumore alla prostata o testicoli, il concetto di prevenzione maschile include molti altri aspetti fondamentali della salute dell’uomo, spesso sottovalutati.
La prevenzione maschile non è un concetto astratto, ma un insieme di azioni concrete che cambiano nel tempo e si adattano alle diverse fasi della vita. Ogni età ha le sue priorità, i suoi rischi e le sue opportunità: dalla costruzione delle basi della salute in gioventù alla diagnosi precoce nella maturità, fino alla gestione consapevole dei cambiamenti legati all’età.
Dai 20 ai 35 anni: gettare le fondamenta della salute futura
In giovane età, si è profondamente convinti che la prevenzione sia superflua, ma proprio in questo periodo si pongono le basi per ridurre il rischio di malattie croniche negli anni successivi. Ecco i controlli da fare ciclicamente.
- Controllo della pressione arteriosa: anche in assenza di sintomi, valori elevati possono indicare ipertensione, condizione che danneggia progressivamente cuore, reni e cervello. Un monitoraggio annuale permette di intervenire con correzioni dello stile di vita o terapie mirate.
- Esami del sangue di base: colesterolo, glicemia, trigliceridi e funzionalità epatica sono parametri essenziali. Alterazioni lievi spesso non provocano sintomi, ma segnalano la necessità di modifiche nell’alimentazione o di indagini più approfondite.
- Visita generale: il controllo del peso, dell’indice di massa corporea e della pressione fornisce una fotografia dello stato metabolico e può mettere in luce abitudini rischiose come sedentarietà o consumo eccessivo di alcol.
- Dosaggio ormonale del testosterone: livelli troppo bassi influenzano energia, tono dell’umore e fertilità. Identificarne la riduzione precoce consente strategie terapeutiche personalizzate.
- Screening per infezioni sessualmente trasmissibili (MST): la clamidia, l’HIV o il papillomavirus possono rimanere asintomatici per anni. Un semplice test del sangue o un tampone rappresentano uno strumento di tutela sia per sé stessi che per il partner.
- Aggiornamento vaccinale: richiami per tetano e difterite, protezione antinfluenzale annuale e, in alcuni casi, vaccinazione contro HPV, utile anche nei maschi per ridurre il rischio di tumori orofaringei e anali.
- Spermiogramma in caso di infertilità sospetta: l’esame valuta concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi e offre indicazioni importanti in percorsi di coppia.

Dai 35 ai 50 anni: diagnosi precoce e prevenzione mirata
Superata la soglia dei trentacinque anni, aumentano sia i fattori di rischio cardiovascolare sia la possibilità che alcune malattie si manifestino in forma latente. L’approccio preventivo assume un carattere più mirato.
In questa fascia d’età, la prevenzione non riguarda soltanto la diagnosi anticipata, ma la possibilità di intervenire per tempo con correzioni dello stile di vita che hanno effetti duraturi.
- Monitoraggio cardiovascolare: la misurazione regolare della pressione, l’analisi del profilo lipidico e, ogni due o tre anni, un elettrocardiogramma, aiutano a intercettare anomalie del ritmo cardiaco o sofferenze miocardiche che possono preludere a eventi acuti come infarti e ictus.
- Esami del sangue più approfonditi: oltre ai valori di base, è utile aggiungere la creatinina per valutare la funzione renale e la transaminasi per monitorare eventuali sofferenze epatiche, spesso correlate a sovrappeso o consumo eccessivo di alcol.
- Controllo dermatologico: il melanoma può svilupparsi da un neo apparentemente innocuo. La dermatoscopia, tecnica non invasiva che ingrandisce le lesioni cutanee, consente di identificare cambiamenti precoci e di programmare rimozioni tempestive.
- Screening oncologico intestinale: la ricerca del sangue occulto nelle feci permette di scoprire polipi o tumori del colon-retto in fase iniziale, quando la prognosi è nettamente migliore.
- Visita urologica e PSA: già intorno ai 45 anni, soprattutto se vi è familiarità per il tumore alla prostata, un dosaggio annuale del PSA e la palpazione rettale diventano strumenti importanti per individuare anomalie in tempo utile.
- Visita oculistica: la pressione intraoculare elevata può determinare glaucoma, malattia silenziosa che danneggia il nervo ottico. Un controllo ogni 2-4 anni riduce drasticamente il rischio di cecità.
- Test della glicemia da carico: nei soggetti a rischio (obesità, familiarità per diabete), l’esame è più sensibile rispetto alla glicemia basale e permette di scoprire un’insulino-resistenza ancora reversibile.
Otre i 50 anni: salute sotto osservazione costante
Con il passare degli anni, la probabilità di sviluppare malattie croniche cresce e i controlli devono diventare più ravvicinati e completi. In questa fase della vita, la continuità diventa la chiave: la prevenzione non si riduce a un singolo controllo, ma diventa un percorso regolare e costante.
- Check-up cardiovascolare completo: oltre agli esami ematochimici annuali, includere un elettrocardiogramma e, nei soggetti con fattori di rischio, un test da sforzo. Questi esami rivelano ischemie silenti o alterazioni del ritmo che, se non trattate, possono degenerare in patologie gravi.
- Screening oncologici: PSA e visita urologica annuale sono ormai imprescindibili, così come la ricerca del sangue occulto nelle feci. La colonscopia, raccomandata a partire dai 50 anni e ripetuta ogni 5-10 anni in assenza di fattori di rischio, è l’esame più efficace per prevenire il tumore del colon-retto.
- Visita dermatologica periodica: nei soggetti con fototipo chiaro o esposizione solare intensa, il controllo cutaneo deve diventare un appuntamento fisso, poiché l’incidenza dei tumori della pelle aumenta con l’età.
- Esami delle urine: semplici da eseguire, rivelano infezioni, ematuria o segni di insufficienza renale, patologie comuni dopo i 50 anni.
- Dosaggio del testosterone: una riduzione significativa, oltre a influenzare desiderio sessuale e massa muscolare, si associa a rischio più alto di osteoporosi e sindrome metabolica.
- Visite specialistiche: cardiologo, endocrinologo, gastroenterologo o pneumologo possono essere coinvolti in base a storia familiare e condizioni cliniche, delineando una prevenzione personalizzata.
- Salute orale: le infezioni gengivali croniche, se trascurate, aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. La visita odontoiatrica annuale non tutela solo denti e gengive, ma anche cuore e metabolismo.

Un check-up generale
La salute maschile non può restare un tema marginale. Ogni fascia d’età ha i propri controlli di riferimento, e inserirli in modo sistematico nel proprio calendario annuale significa ridurre drasticamente i rischi futuri. Novembre diventa allora non soltanto un mese di sensibilizzazione, ma un’occasione per trasformare la prevenzione in abitudine consapevole, capace di incidere sul benessere individuale e collettivo.
