Sostenibilità in cucina: testiamo la linea B.green di Berndes in alluminio riciclato

da | Dic 4, 2023 | casa, vivere green | 0 commenti

Non ci avevo fatto caso, ma la sostenibilità in cucina passa anche dagli strumenti oltre che dagli ingredienti.

L’altro giorno, in un negozio di utensili, mi sono imbattuto in un set di pentole e padelle messe lì in bella mostra come se non aspettassero altro che me.

Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con pentole e padelle. Sono come gli appuntamenti al buio organizzati da amici: possono magnificarti le doti, ma quasi sempre rimani deluso.

Mi sono quindi fermato guardando con un misto di curiosità e sospetto la confezione che occhieggiava alla sostenibilità con un bel cartone riciclato e le scritte in verde che urlavano 100% recycled aluminium.

Ecco qua, mi son detto, la solita fregatura della sostenibilità: ti compri qualcosa di green che ti mette a posto la coscienza e poi ogni volta che lo devi usare sacramenti perché sarà sì sostenibile ma non è assolutamente funzionale. E pensavo alla maledetta anti-aderenza che le mie attuali padelle si sono scordate cosa sia.

Però, si sa, ho un cuore green e una curiosità indomabile e quindi ho voluto provarle grazie anche alla disponibilità della Alluflon Spa che distribuisce in Italia, tra le altre cose, la linea B.green di Berndes.

E non me ne sono pentito.

La linea B.green di Berndes

Avete presente Yuzuru Hanyū, la star giapponese del pattinaggio, che sfreccia leggiadro come se non esistesse l’attrito? Ecco, nella casseruola nata dal riciclaggio di 71 lattine di alluminio, tutto scivolava via con tale facilità che, confesso, mi appagava più quello che la bontà del sugo che stavo preparando, tra l’altro tutta da verificare. E per la padella stesso discorso.

Non sono uno chef professionista e quindi non vado troppo sul tecnico, ma ho avuto la sensazione che mi si aprisse un nuovo orizzonte culinario, oltretutto più sostenibile. Eh sì, perché oltre il riciclo della lattine, il rivestimento interno è privo di PFAS, PTFE, PFOA, NICKEL e metalli  pesanti.

Unica accortezza: farle raffreddare prima di lavarle perché se no si rischia di rovinarle. Io, per esempio, sono un killer che di norma le metto sotto l’acqua fredda appena tolte dai fornelli.

Costano? Certo non costano poco, avvicinandosi ai livelli degli utensili professionali, ma il risultato per me profano è superiore alle attese e se il portafoglio piagnucola la coscienza ringrazia.

Ora il problema però, sì lo so che sembro ossessivo, è che come tutte le cose che mi piacciono tendo a non usarle per paura che si rovinino. Anche se stasera, con sto freddo, vorrei tanto farmi una zuppa mediorientale che mi piace tanto e ho solo quella casseruola…

Tag: riciclo

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