
L’ufficio moderno è una giungla, e come ogni buon animale sociale, l’essere umano ha sviluppato tecniche di sopravvivenza sopraffine. Tra queste, spicca il Task Masking, ovvero l’arte di apparire sommersi dal lavoro senza realmente produrre qualcosa di significativo. Se da un lato si tratta di un’astuzia quasi darwiniana, dall’altro nasconde problematiche psicologiche non trascurabili: il bisogno di dimostrarsi sempre operativi, il terrore del giudizio altrui e, non di rado, una profonda insoddisfazione professionale. La necessità di esibire produttività diventa quindi una sorta di teatro aziendale, dove la performance conta più del risultato. Ma oggi non siamo qui per risolvere il problema, bensì per perfezionare l’arte del sembrare indaffarati con stile.
Sommario
- Task Masking e digitazione martellante: quando il suono fa il lavoro
 - La passeggiata strategica con fogli in mano
 - Lo spostamento col laptop: il nomadismo aziendale
 - La riunione improvvisata (anche con te stesso)
 - La telefonata impegnata: chiacchiere con scopo
 - L’immersione nelle email (anche finte)
 - Il documento aperto, ma la mente altrove
 
Task Masking e digitazione martellante: quando il suono fa il lavoro
Niente dice “sto lavorando sodo” meglio del furioso ticchettio di una tastiera. Basta scrivere qualsiasi cosa con foga, magari un flusso di coscienza senza senso o addirittura trascrivere la trama di un film, e il gioco è fatto. I colleghi sentiranno il rumore e penseranno che sei concentratissimo. Per massimizzare l’effetto, ogni tanto puoi interromperti, fissare lo schermo con un’aria perplessa e poi riprendere a scrivere con ancora più vigore. Bonus: sospira profondamente e scuoti la testa, come se stessi combattendo contro problemi informatici insormontabili.
La passeggiata strategica con fogli in mano
Camminare avanti e indietro per l’ufficio con un documento (anche vuoto) dona immediatamente un’aura di urgenza. Lo sguardo serio, qualche cenno assorto con la testa e un paio di occhiate al soffitto completeranno l’illusione. Se qualcuno ti ferma, scuoti la testa e mormora “adesso non posso”, aggiungendo magari un “poi ti aggiorno” per confondere ulteriormente le acque. Se vuoi esagerare, sottolinea qualche frase con la penna o scarabocchia margini con aria preoccupata. Più gesticoli, più sembrerai impegnato in qualcosa di estremamente importante. Il re del Task Masking,
Lo spostamento col laptop: il nomadismo aziendale
Muoversi tra le stanze con il computer in braccio suggerisce che sei troppo immerso in qualcosa di importante per fermarti. Magari stai cercando un posto più silenzioso (o con una presa libera), ma per gli altri sarai il simbolo della produttività errante. Per migliorare l’effetto, ferma qualcuno nel corridoio e digli “sto cercando una connessione migliore”, anche se il Wi-Fi prende ovunque. Se incroci un superiore, annuisci con convinzione e digita qualche tasto a caso: l’azione basta a convincere chiunque che stai lavorando a qualcosa di cruciale.
La riunione improvvisata (anche con te stesso)
Prendi un collega qualsiasi e inizia una conversazione con aria seria. Anche se parlate di cosa mangiare a pranzo, basta annuire spesso e usare frasi come “dobbiamo ottimizzare il processo” o “serve più allineamento strategico”. Se non trovi nessuno, parla da solo annuendo, come se stessi riflettendo su qualcosa di cruciale. Ogni tanto apri il cellulare e fingi di prendere appunti, magari digitando la lista della spesa. Aggiungi un’occhiata scrutatrice all’orizzonte e qualche gesto deciso con la mano per rendere il tutto più convincente.
La telefonata impegnata: chiacchiere con scopo
Chiamare un amico e parlare di sciocchezze può sembrare rischioso, ma se alterni un paio di “mh-mh” e “ok, lo faccio subito”, nessuno sospetterà. Puoi anche adottare un tono grave e dire frasi come “Sì, dobbiamo rivedere tutto da capo”, mentre in realtà stai discutendo di una serie TV. Se vuoi aggiungere un tocco drammatico, sbuffa e pronuncia un esasperato “Non posso credere che siamo a questo punto”. Un pizzico di frustrazione simulata farà credere a tutti che sei immerso in una crisi aziendale.
L’immersione nelle email (anche finte)
Un classico del task masking: restare incollati alla casella di posta, scorrendo avanti e indietro tra le email, è il perfetto equilibrio tra il fare e il non fare. Basta ogni tanto digitare con aria preoccupata e mandare una risposta qualsiasi. Magari a te stesso. Se qualcuno passa dietro di te, sospira mentre fissi lo schermo e poi digita con decisione. Un altro trucco è inoltrare vecchie email con un “per tua informazione” o “facciamo un check su questo”. Così dai l’illusione di stare smuovendo questioni importanti, mentre in realtà stai solo riciclando vecchi contenuti.
Il documento aperto, ma la mente altrove
Aprire un file Excel o un documento complesso e fissarlo intensamente dà subito un’aria impegnata. L’importante è non muovere il mouse troppo spesso: chi pensa davvero sta fermo per lunghi istanti, scrutando lo schermo con espressione enigmatica. Se qualcuno ti disturba, rispondi con un vago “dammi cinque minuti, sto cercando di risolvere una questione”. In realtà, potresti essere nel bel mezzo di un cruciverba online o a leggere articoli a caso, ma nessuno sospetterà nulla se il tuo volto resterà concentrato il giusto tempo.