
Negli anni delle start-up, del lavoro da remoto e del metaverso che prometteva mondi alternativi poi crollati come un soufflé mal riuscito, c’è chi riscopre la vocazione antica — e molto concreta — del pascolo. Altro che criptovalute: oggi, essere pastore può diventare una professione del futuro. Con buona pace di chi credeva che l’unica alternativa alla city life fosse l’agriturismo con spa.
La notizia è che ci sono diversi corsi gratuiti per diventare pastori, anzi allevatori consapevoli, moderni e preparati. E no, non si tratta di una bizzarria nostalgica o di una stravaganza hipster: è una proposta formativa seria, radicata nel territorio e con un obiettivo preciso. Addestrare una nuova generazione di custodi del paesaggio e della biodiversità. E, si spera, anche degli animali. Vuoi diventare pastore? Allora leggi qui.
L’allevatore del futuro: tra sostenibilità e competenze tecniche
Ad esempio, il corso promosso da Cia Toscana, in collaborazione con Regione e Anci, si rivolge a giovani — e meno giovani — interessati a costruire un futuro concreto nell’allevamento estensivo, quello che non riempie i capannoni ma popola le colline. Ma naturalmente non è l’unico. Basta googolare e scoprirete diverse opportunità.
È una formazione gratuita, destinata a quindici aspiranti allevatori selezionati con cura, che seguiranno lezioni teoriche e pratiche per entrare davvero nel merito del mestiere. L’idea è semplice ma potente: non si può improvvisare un ruolo così delicato. Tra benessere animale, gestione sanitaria, produzione casearia, marketing diretto e burocrazia agricola, la complessità è ben lontana dal cliché del pastore bucolico con il flauto. Qui si formano professionisti, non poeti.
Una scuola in quota: dove la teoria incontra il pascolo
In questo caso, la formazione avviene in alta quota, sulle montagne dell’Appennino toscano, dove il pascolo è pratica viva e quotidiana. Non siamo in aula, siamo nei prati. L’azienda agricola Alpe della Luna, che ospita i futuri allevatori, è un laboratorio naturale di convivenza tra uomo, animali e paesaggio.
Qui si impara accanto ai pastori veri, quelli che ogni giorno affrontano l’imprevedibile: malattie del gregge, predatori, cambiamenti climatici, problemi di mercato. Nessuna lezione accademica può sostituire l’esperienza diretta. E infatti, il cuore del progetto è proprio l’apprendistato concreto, l’immersione nel lavoro quotidiano, senza edulcorazioni. Perché la realtà dell’allevamento è fatta anche di sveglie all’alba, fango e silenzi, ma anche di autonomia, bellezza e senso del tempo.
Un antidoto alla desertificazione rurale
Questo corso non è solo una proposta didattica: è una risposta politica a una crisi di lunga durata. L’abbandono delle terre alte, lo spopolamento delle aree interne, la perdita di mestieri e saperi hanno lasciato ferite profonde nei territori. Tornare a essere pastori significa anche opporsi a questa deriva. Significa presidiare i margini, rendere produttive le periferie naturali, dare senso all’idea — oggi tanto di moda — di rigenerazione. E farlo in modo strutturato, con competenze e consapevolezza, non con romanticherie da social network. La formazione offerta in Toscana è un modello che potrebbe (e dovrebbe) essere replicato altrove. Perché senza presidio umano, il paesaggio muore.
Il ritorno del mestiere nobile (con il wifi)
Il mestiere del pastore, a dispetto delle apparenze, è tutt’altro che anacronistico. Anzi, si sta dimostrando un terreno fertile per innovazione e resilienza. Molti giovani vedono nell’allevamento una possibilità concreta di vita autonoma, in equilibrio tra tecnologia e natura. Certo, ci vuole passione, spirito di sacrificio e una buona dose di incoscienza. Ma la soddisfazione di produrre cibo sano, di mantenere vivi ecosistemi e di vivere fuori dalle logiche spietate del mercato globale, non ha prezzo. E poi diciamocelo: in un mondo in cui ogni lavoro rischia di essere sostituito da un algoritmo, quello del pastore è uno dei pochi mestieri che resistono. Con le mani, con la testa e con il cuore.
Vuoi diventare pastore? Ecco dove trovare tutte le informazioni
Per chi volesse saperne di più, google come dicevamo è un grande alleato. Nelle prime ricerche abbiamo trovato almeno 5 scuole per diventare pastori e data l’urgenza rilevata e la mancanza di ricambio generazionale per questa professione, sono quasi tutti gratuiti.