Gli alieni esistono e viaggiano, osservati ma indisturbati, nei nostri cieli. La conferma arriverebbe dalle testimonianze di alcuni ex militari statunitensi, interrogati da una commissione del Congresso degli Stati Uniti. Secondo i testimoni, l’esercito sarebbe molto più informato su oggetti non identificati nei cieli di quanto rivelato finora.
Eppure, testate giornalistiche in primis e i social poi non hanno dato nessuna risonanza alla notizia, che è passata praticamente inosservata. UFO, UAP o semplicemente alieni: forse esistono, forse no, ma l’argomento sembra non essere più un trend.
Un’udienza sugli UAP
Qualche giorno fa, la Camera dei Rappresentanti USA ha avviato un’udienza sui Fenomeni Aerei Non Identificati (Unidentified Aerial Phenomena, UAP, nuovo acronimo coniato per evitare il più evocativo UFO, Unidentified Flying Object), ponendo l’attenzione su fenomeni anomali ma piuttosto ricorrenti nei cieli statunitensi. Come riferisce l’emittente CNN, l’udienza nasce dall’iniziativa del Sottocomitato per la sorveglianza sulla sicurezza nazionale, i confini e gli affari esteri della Camera, ed è finalizzata a ottenere più trasparenza su fenomeni di questo tipo. Solo l’anno scorso, sarebbero stati oltre seicento i fenomeni anomali segnalati.
Per l’udienza, il Congresso ha chiamato a testimoniare dei veterani dell’esercito Usa: David Grusch, un ex funzionario dell’Intelligence e veterano dell’aviazione USA, e due ex piloti della Marina, Ryan Graves e David Fravor.
Le testimonianze
Secondo le rivelazioni di Grush, l’esercito americano avrebbe recuperato velivoli la cui origine non sarebbe terrestre. Grush, “tramite informazioni ricevute da altri”, ha dichiarato che gli USA avrebbero rinvenuto “astronavi aliene e “resti biologici non umani” nei pressi dello schianto di questi velivoli.
Gli USA quindi nasconderebbero da decenni un programma segretissimo per catturare gli UFO. Grush ha dichiarato che si tratterebbe di “un programma pluridecennale di recupero e smantellamento di UAP caduti“, portato avanti all’insaputa del Congresso. Informazioni che Grush avrebbe da alcuni anni e che in passato avrebbe deciso di rivelare, anche se a un costo molto caro, “sia a livello professionale che a livello personale”.
Alle testimonianze indirette di Grush, si sommano quelle dei due ex piloti della Marina, Ryan Graves e David Fravor, che hanno invece rivelato diversi dettagli dei loro avvistamenti in volo.
“Non sono eventi rari o isolati. I piloti militari e di aerei commerciali sono spesso testimoni di tali fenomeni”, ha dichiarato Graves. Eventi così comuni che se ne parla persino nei briefing che precedono le operazioni di volo. “Se sono droni stranieri è un problema urgente di sicurezza nazionale, se si tratta d’altro, allora il problema è degli scienziati”. In ogni caso, un problema per la sicurezza dei voli.
L’altro testimone, David Fravor, ha raccontato un episodio accaduto nel 2004 vicino San Diego, quando, durante un’operazione di routine, un enorme oggetto volava a pelo d’acqua. Descritto dai media Tic Tac Ufo, l’episodio è stato ripreso e poi reso pubblico dal Pentagono.
Alieni o problema militare?
Un mistero quello degli alieni che ci affascina da sempre e che, nei più recenti sviluppi, sta pian piano trovando una sua tridimensionalità.
Qualcosa si era mosso l’anno scorso, quando il Congresso degli Stati Uniti, per la prima volta nella sua storia, ha cominciato a parlare dell’esistenza e delle caratteristiche dei Fenomeni Aerei Non Identificati . L’audizione, programmata da tempo e inserita in un più ampio progetto di studi sugli UAP, è l’occasione con cui il Congresso ammette che ci sono centinaia di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Molto lontano dal dichiarare la presenza di incursioni aliene, il Congresso aveva l’obiettivo di analizzare la questione della sicurezza dello spazio aereo statunitense: un problema militare, quindi.
La prima, storica, conferenza Nasa tenutasi il 31 maggio di quest’anno, ha poi confermato che 800 fenomeni anomali sono sotto inchiesta, definendo insufficienti gli strumenti e i dati a disposizione per comprenderli.
Se gli alieni esistono, perché non ci interessa?
Alieni oppure no, ad oggi questi fenomeni non hanno una spiegazione certa e l’idea che possa trattarsi veramente di UFO dovrebbe sconvolgerci molto di più.
C’è chi sui social già ipotizza che la notizia sugli alieni altro non sia che un modo per spostare il focus dai problemi che abbiamo sulla Terra – riscaldamento globale con fenomeni estremi connessi, la guerra, la progressiva perdita di diritti – ma il poco risalto dato alla notizia da parte delle principali testate giornalistiche, sembra invece evidenziare il fenomeno inverso.
A farci riflettere è proprio l’assenza di reazioni significative per qualcosa che un tempo avrebbe fatto saltare tutti dalla sedia. E parliamo anche solo di una manciata di anni fa, quando gli extraterrestri erano gli eroi e gli antagonisti di moltissimi film iconici.
Viviamo in una realtà virtuale che potrebbe sovrapporsi tranquillamente a quella vera e una realtà che sembra sempre più avvicinarsi a quella dei film. È un’epoca di diffidenza, scetticismo e allo stesso tempo di grandi paure da esorcizzare. Insomma, anche se gli alieni esistono, abbiamo cose più importanti a cui pensare.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).
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