L’Unione Europea vieta la commercializzazione di glitter e brillantini. La direttiva, emanata dalla Commissione Europea e in vigore dal 15 ottobre, introduce restrizioni significative sulle microplastiche, cioè sulle particelle di polimeri sintetici con dimensioni inferiori a cinque millimetri, che resistono alla decomposizione. Queste particelle si trovano all’interno di molti prodotti cosmetici e beauty, tra cui i glitter, ma non solo.
La normativa
I primi prodotti a essere interessati da questa restrizione includono i glitter sfusi e alcuni prodotti cosmetici, come gli esfolianti contenenti microsfere di plastica.
Per altri prodotti cosmetici e altre categorie di prodotti, il divieto sarà applicato gradualmente e si estenderà su un arco di tempo che va da quattro a dodici anni, a seconda della complessità del prodotto, della necessità di riformulazione e della disponibilità di opzioni sostenibili. Questo permetterà ai produttori di rispettare le nuove normative e trovare soluzioni sostenibili.
La lotta contro le microplastiche
Un provvedimento che nasce in risposta a uno studio condotto dall’ECHA e pubblicato su “The Guardian” che ha rilevato la crescente presenza di microplastiche, presenti ormai non solo negli ecosistemi marini e terrestri, ma anche nel sangue umano.
L’obiettivo principale della Commissione Europea è di ridurre del 30% l’inquinamento da microplastiche entro il 2030, in linea con le scoperte dello studio dell’ECHA.
Ogni anno, vengono introdotte nell’ambiente enormi quantità di microplastiche attraverso prodotti di uso quotidiano. Per quanto riguarda i glitter, la rivista “Aquatic Toxicology” ha stimato che sono presenti oltre 8 milioni di tonnellate di questi brillantini e altre microplastiche simili nelle acque.
Questa situazione allarmante ha un impatto drammatico sulla salute degli ecosistemi.
Non solo glitter
Il divieto non si limita ai brillantini, ma coinvolge anche i materiali utilizzati per le superfici sportive, come l’erba sintetica, che negli ultimi anni è diventata popolare nei centri sportivi, compresi i campi da calcetto. Per quanto riguarda le strutture sportive con erba sintetica, è previsto un periodo di adeguamento di otto anni per conformarsi alle nuove regole.
Questo divieto coinvolge anche creme per il corpo, detersivi, ammorbidenti, fertilizzanti e alcuni dispositivi medici che contengono microplastiche. Sono esentati dalla normativa i prodotti che rilasciano quantità minime di microplastiche nell’ambiente, come alcuni materiali da costruzione.
Come evidenziato dall’UE, limitare l’introduzione di microplastiche nell’ambiente rappresenta un passo significativo nella tutela dell’ambiente, anche a partire da oggetti così piccoli come i glitter.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).