In questo primo giorno d’estate, l’Italia è stata investita da un’ondata di caldo eccezionale che ha raggiunto picchi mai visti prima: a Roma ieri, 20 giugno, le temperature superficiali hanno superato i 50°C in alcuni dei luoghi più iconici della città, come il Colosseo, Piazza San Pietro e la Stazione Termini. Lo rilevano i risultati prodotti da termocamere a infrarossi dei volontari di Greenpeace.
Anche per oggi 21 giugno è previsto un ulteriore picco di caldo per Roma e altre 7 città tra le 27 monitorate: una giornata da bollino rosso, secondo il Ministero della Salute, che segnala il massimo livello di rischio per tutta la popolazione.
Roma bollente: le isole di calore
La situazione a Roma è critica: le isole di calore amplificano l’effetto delle alte temperature, creando condizioni estremamente pericolose per la salute di turisti, pendolari e residenti.
Le termocamere di Greenpeace hanno rilevato temperature superficiali oltre i 50°C nelle aree intorno al Colosseo, a Piazza San Pietro e alla Stazione Termini, le più colpite della Capitale. In queste ore, il caldo estremo ha già provocato una vittima: un uomo di 63 anni è stato trovato senza vita in strada, in via del Viminale a Roma, da alcuni passanti.
Le isole di calore sono pericolosissime per la popolazione e mettono a rischio le persone più vulnerabili, come anziani e bambini, ma possono avere conseguenze negative anche per individui sani e attivi.
Crisi climatica e caldo estremo: il ruolo delle attività umane
“La temperatura del Pianeta continua ad aumentare e la comunità scientifica avverte che le ondate di calore stanno diventando più probabili e intense a causa della crisi climatica, aggravata dall’irresponsabilità delle grandi compagnie petrolifere”, dice Federico Spadini di Greenpeace Italia che ribadisce la responsabilità delle grandi multinazionali impiegate nel settore energetico che ancora ricorrono ai combustibili fossili.
Secondo il Climate Shift Index sviluppato da Climate Central, le temperature registrate a Roma sarebbero state altamente improbabili senza il contributo delle attività umane. Pensiamo che, a causa della crisi climatica, Roma ha visto un aumento di 7,3°C rispetto a valori standard. Anche per altre città italiane la storia è molto simile: Perugia ha subito un aumento di 5,7°C, Palermo 7,3°C e Trento 4,7°C.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).