Referendum sulla Cittadinanza: raggiunte le 500mila firme. Ecco i prossimi step

da | Set 25, 2024 | news, politica | 0 commenti

Il Referendum sulla Cittadinanza promosso da Riccardo Magi di +Europa ha superato la soglia necessaria delle 500mila firme. Dopo una raccolta rapida, iniziata il 4 settembre e chiusa in un paio di settimane anche grazie alla possibilità di firmare online tramite SPID o carta d’identità elettronica, l’iniziativa è pronta a passare alle fasi successive.

Cosa chiede il Referendum sulla Cittadinanza?

 Sostenuto dai partiti Possibile, Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista e da numerose associazioni, oltre che da diversi personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo, la proposta allineerebbe il nostro Paese alla maggioranza delle normative europee. 

Quando andranno a votare, i cittadini troveranno sulla scheda il seguente quesito:

“Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole adottato da cittadino italiano e successivamente alla adozione; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”.

In parole povere, il referendum propone di dimezzare da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per richiedere la cittadinanza italiana, trasmettendo automaticamente la cittadinanza acquisita ai figli minori del richiedente. La modifica riguarda l’articolo 9 della legge n. 91/1992, che attualmente si basa sul principio dello ius sanguinis, ovvero l’acquisizione della cittadinanza per nascita solo da genitori italiani (entrambi o solo uno dei due). Ad oggi, infatti, una persona nata in Italia, da entrambi i genitori stranieri, “può divenire cittadino italiano a condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana”.  

Il referendum non intende modificare gli altri requisiti previsti:

  • la conoscenza della lingua italiana;
  • il possesso di un reddito;
  • non avere precedenti penali;
  • l’ottemperanza agli obblighi tributari;
  • l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.

Quali sono i prossimi step

Ora che sono state raggiunte le firme necessarie, ci sono altri passaggi essenziali prima di arrivare al referendum vero e proprio. A dicembre, la Corte di Cassazione verificherà la validità delle firme raccolte; a febbraio 2025, la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità del quesito.

Se dichiarato ammissibile, il referendum si terrà in primavera e sarà valido solo se voterà il 50% degli aventi diritto.

Nel caso in cui il Parlamento approvasse una legge sulla cittadinanza con lo stesso obiettivo del referendum, questo verrebbe annullato.

Differenze con ius scholae e ius soli

La proposta di +Europa si distingue dalle altre iniziative in materia di cittadinanza. Vediamo le principali differenze:

  • come abbiamo detto, l’attuale proposta prevede la cittadinanza a chi risiede in Italia da più di cinque anni (oltre a tutti gli altri requisiti sopra menzionati). I potenziali destinatari, ad oggi, sono più di 2 milioni di persone (per l’esattezza: 2.240.000 persone);
  • lo ius soli prevede la cittadinanza per chiunque nasca in Italia da genitori non italiani, residenti da più di 5 anni in territorio italiano. I potenziali destinatari, ad oggi, sono 816mila.
  • lo ius scholae prevede la cittadinanza per minorenni non italiani che completino la scuola dell’obbligo in Italia. I potenziali destinatari, ad oggi, sono 135mila.

Lo ius soli e lo ius scholae coprono un numero limitato di persone rispetto al referendum, che coinvolge invece più 2 milioni di residenti in Italia da almeno 5 anni, insieme ai loro figli minori.

Tag: diritti

Post correlati